SAGGIO BREVE DE:
LA RINASCITA CULTURALE NEL
XII sec.
In un periodo
compreso tra il 1050 e il 1180 si realizza in Europa quella che gli storici
hanno definito la rinascita del XII secolo. Con il sorgere della vita cittadina
si assiste ad una serie di cambiamenti che rivoluzionarono il sistema politico
ed economico del feudalesimo e modificarono il modo di pensare degli uomini. I
principali centri di rinascita furono in Italia, Francia, Germania, Inghilterra
e Spagna ciascuna delle quali ebbe un ruolo importante nel promuovere lo
sviluppo di particolari come il diritto, l'arte, la poesia e l'economia.
Si tratto quindi di
movimento culturale policentrico che fu dovuto non tanto a personalità
dell'ambito religioso bensì a laici. Nuove problematiche attendevano di essere
risolte e l'uomo scoprì per la prima volta di essere "coscienza", di essere
cioè coinvolto in prima persona nel mondo e progressivamente si sottrae a Dio.
Questo nuovo spirito che anima la società del XII
secolo fa sì che s'intensifichino le relazioni fra gli individui sottraendo
l'uomo alla solitudine e al silenzio e rendendo difficoltosa la contemplazione
e l'introspezione; viene invece facilitata l'azione e ciò consente la nascita
di lavori specializzati, come l'artigianato qualificato, varie discipline
professionali e di insegnamento, gestito da maestri privati dietro pagamento.
La crescita delle città mise, infatti, in crisi il sistema scolastico
tradizionale dedito principalmente testi cristiani o antichi; nascono
numerosissime scuole che furono fondamentali per la ripresa culturale. Nelle
scuole s'insegnava la dialettica, la retorica e la filosofia. Fondamentale il
sorgere delle università, sede di insegnamento superiore delle quali le più
famose erano quelle di Bologna e Parigi, in cui s'insegnavano il diritto, la
teologia, le lettere e le scienze. I principali insegnamenti utilizzano come
fonti i testi degli antichi greci e latini, e anche di civiltà orientali come
quella araba che furono importanti per apportare nuovi contenuti al sapere; in
un certo senso si può parlare di due culture nell'Umanesimo del XII secolo: la
cultura dei monasteri e quella delle città. Queste andarono esprimendo sempre
meglio il problematico rapporto tra fede e cultura che caratterizzo tutta la
filosofia medioevale nel tentativo di conciliare le esigenze della fede con
quelle della ragione. In letteratura vanno affermandosi opere scritte da laici
che testimoniano inequivocabilmente come andava cambiando la società di allora.
I principali riferimenti sono sulla "Chanson de Geste" e sulla letteratura
francese composta in lingua volgare. Il successo di queste opere risiede
nell'intreccio di tematiche tradizionali e innovative come le guerre, la
religione soprattutto l'amore vera invenzione del XII secolo, grazie alla quale
la lirica dei trovatori vede sopraggiungere un nuovo personaggio: la donna. La
figura femminile viene infatti rivalutata e considerata simbolo di raffinatezza
e sensibilità che le consente di fare il suo ingresso definitivo nel mondo
culturale e sociale.
A completare il
quadro letterario troviamo un tipo di scrittura destinata a quelle persone che
vivono ai margini delle società: si tratta di testi sboccati, diabolici che
nell'insieme rappresentano le poesie goliardiche e che mettevano in cattiva
luce la società del tempo con una satira feroce e pungente.