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Monumento funerario di Maria Cristina d'Austria. Canova
La defunta è raffigurata nel medaglione in alto al centro sostenuto da una fanciulla in volo che rappresenta la felicità celeste, e glorificata dall'allegoria della fortezza, raffigurata dal leone, e dall'allegoria della beneficenza, impersonificata dalla fanciulla del corteo funebre che sostiene ed accompagna il vecchio. Il personaggio che poi si adagia sul corpo del leone è lo sposo che così ricorda seneramente la defunta. Le ceneri della defunta vengono portate infine da una fanciulla che probabilmente è simbolo della pietà. Tutti i personaggi dimostrano mestamente il proprio dolore, che non si esprime in forma violentemente tragica, ma viene vissuto con pacatezza e serenità, senza tormenti e paura.
L'abbazia nel querceto Friedrich
Il dipinto raffigura i resti di una vecchia abbazia gotica in rovina in uno scheletrico querceto. È inverno, in un momento del giorno non definitivamente definibile data l'atmosfera cupa, nebbiosa e oscura, anche se molto probabilmente si tratta di un momento della sera, ed un corteo di minuscoli uomini si muove verso l'abbazia. Gli uomini sono monaci e stanno celebrando un funerale. Il cielo plumbeo, l'ambiente naturale privo di vita (gli alberi sono infatti spogli, scheletrici, morti, raffigurati piatti, ridotti a semplici arabeschi), la rovina dell'abbazia, l'assenza di prospettiva nella rappresentazione suscitano nell'osservatore sentimenti di sgomento, inquietudine, impotenza di fronte alla forza della natura immensamente più grande rispetto a quella dell'uomo, che infatti è ridotto ad un punto nell'immensità del paesaggio. Anche l'opera dell'uomo, e la storia, ovvero l'abbazia, sono destinate a perire ed a soccombere di fronte alla potenza del mondo naturale.
Confronto tra le due opere
Rapporto uomo/ambiente:
Canova: l'uomo è rapportato armoniosamente all'ambiente che è un ambiente suo, misurabile, proporzionato alla sua figura: i personaggi non sono sovrastati dalla piramide, ma anzi le loro forme ben si inquadrano e rapportano ed essa divenendone in alcuni casi ( il vecchio ed il genio ) complementari. L'uomo è protagonista della scena rappresentata, tutto è in sua funzione.
Friedrich: la figura dell'uomo è minuscola, appena percettibile nell'ambiente naturale, che lo sovrasta e lo ingloba. La natura e la sua forza sono del tutto impari se rapportate alla figura umana, che ne è schiacciata, sovrastata.
Concezione della morte:
Canova: la morte è vissuta nella sua drammaticità senza che la rappresentazione sia rappresentazione di un fatto tragico e violentemente drammatico. Il dolore è vissuto dai personaggi con estrema pacatezza, e con la consapevolezza della necessità e della naturalità della morte, esso non scoppia in manifestazioni passionali e travolgenti. La morte è un passaggio necessario e netto: ciò è sottolineato dalla profonda differenza tra l'oscurità dell'interno del sepolcro e la chiarezza dell'esterno della piramide. Canova esprime quindi una concezione classica della morte, attraverso l'espressione di un'emozione contenuta e la scelta della rappresentazione del sepolcro piramidale e del corteo funebre.
Friedrich: il pittore rappresenta la morte con grande drammaticità, esprimendo sgomento e inquietudine per il mondo oltre la vita. La natura stessa esprime questo sentimento interiore proprio dell'uomo: il paesaggio è quasi desertico, il cielo plumbeo, i colori del dipinto scuri ed inquietanti. Friedrich dà voce ad una concezione della morte più vicina alla religiosità cristiana, la morte è un passo doloroso e tragico.
Lo spazio:
Canova: lo scultore dà una forma razionalmente definita al suo monumento funebre: la scena si inquadra all'interno del triangolo della piramide, i personaggi incedono ordinatamente, e le loro masse si armonizzano all'interno della scultura: esse seguono infatti l'inclinazione della piramide.
Friedrich: lo spazio naturale non è razionalmente definito, la prospettiva viene eliminata a favore di una rappresentazione quasi bidimensionale, infatti anche i tronchi degli alberi che potrebbero aiutare l'osservatore a misurare il paesaggio perdono la loro funzione di definitori dello spazio. Più della metà del dipinto è occupata del cielo, che sovrasta la scena raffigurata, che invece è avvolta in una nebbia che toglie la possibilità di vedere chiaramente: il pittore dà una rappresentazione fortemente allusiva della natura e dello spazio.
Effetti nello spettatore:
Canova: il monumento funebre dà un'immagine abbastanza serena della morte, invita alla riflessione e non suscita sentimenti forti e potenti.
Friedrich: lo spettatore è coinvolto emotivamente dal dipinto che muove sentimenti di sgomento, inquietudine, disorientamento ed ansia. Il pittore è esteta del sublime, la sua opera quindi muove l'irrazionalità dello spettatore.
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