La globalizzazione
Nell'ultimo decennio il mondo
contemporaneo ha vissuto radicali cambiamenti che hanno inciso profondamente
sugli aspetti economici; questi cambiamenti trovano fondamento e
giustificazione nella globalizzazione che ha investito e travolto l'intera
società. Così siamo passati da una civiltà contadina ed economicamente
arretrata ad una società industrialmente avanzata seguita da una dimensione
sempre più informatica, tecnica e civile. La globalizzazione è divenuta nella
nostra società un fenomeno comunicativo, culturale ed ecologico che trasforma
radicalmente la nostra vita quotidiana costringendo ognuno di noi ad adeguarsi
a queste continue trasformazioni. Questa globalizzazione con le sue innovazioni
con la sua modernità crea però una perdita del confine quotidiano creando un
conflitto transculturale in modo da rendere persone, cose, idee quasi
incomprensibili. I problemi ambientali e le innovazioni introdotte nella
società dai collegamenti telematici sono gli aspetti più importante della globalizzazione.
Un sociologo tedesco Ulrich Beck ha dato una definizione al termine
globalizzazione definendola qualcosa che supera le barriere creando una
crescente interdipendenza tra le realtà locali. Internet è l'esempio più
significativo per capire la globalizzazione che diventa la rete informatica
mediante la quale si può accedere ad informazioni e comunicare con persone
dall'altro capo del mondo. Ovviamente tali e tanti cambiamenti non potevano non
avere ripercussioni anche sull'ecologia, sulla società e sulla cultura, ma
anche sull'aspetto economico, politico e comunicativo. E' proprio l'aspetto
comunicativo che ha consentito alla globalizzazione di interagire anche negli
altri settori rendendo possibile il superamento delle barriere nazionali e la crescente
integrazione della realtà mondiale. La crescente innovazione
tecnico-scientifica ha caratterizzato i paesi economicamente avanzati e ha reso
possibile fenomeni ambientali catastrofici di dimensioni mondiali provocando
danni all'ambiente. I giovani da parte loro si sono trovati in serie difficoltà
in quanto non sono riusciti a controllare lo sviluppo delle tecnologie, ma
soprattutto gli effetti di tali sviluppi sulla salute umana. Lo stato ha sempre
più difficoltà ad imporre regole a questo tipo di realtà perché la
globalizzazione economica comporta che le grandi aziende non vengono
controllati dagli stati nazionali. La globalizzazione culturale è senza dubbio
quella che contrassegna radicalmente la nostra vita creando effetti culturali
di vario genere, provocando cambiamenti legati ad una nuova visione del mondo
basata sul sapere che invade la vita artistica e culturale come il settore
cinematografico, televisivo, letterario e alimentare. La globalizzazione
economica ha delle ripercussioni nel settore sociale e politico. L'esempio di
Revelli ci dimostra chiaramente uno degli aspetti principali della
globalizzazione economica, ovvero la trasformazione delle imprese industriali
principali in aziende in aziende transnazionali. Le imprese transnazionali sono
aziende che distribuiscono l'intero ciclo produttivo tra fabbriche diverse
situate a distanza geografica. Questo spostamento della produzione porta ad una
diminuzione del costo del salario dei lavoratori ed evita imposizioni fiscali
pesanti. La globalizzazione economica influisce anche sugli investimenti
finanziari e sulle perdite di potere degli stati nazionali. La circolazione
delle merci e della produzione si accompagna a quella di capitali i quali
vengono investiti in speculazioni finanziarie, ovvero in azioni, valute e
titoli di portata mondiale. La globalizzazione economica ha delle conseguenze
di carattere anche politico in quanto gli stati nazionali non riescono più a
controllare a livello mondiale la circolazione di merci, capitali e informazioni.
E' evidente che la centralità degli stati nazionali riesce sempre meno ad
esercitare la propria autorità su settori come la politica fiscale e quella
sociale.
Il processo di globalizzazione è un fenomeno che tende ad avere un
carattere non egualitario, infatti la produzione ha un carattere transnazionale
e privilegia tre aree del mondo: il nord America, l'Europa occidentale e l'Asia
orientale. E' proprio in queste aree che si svolgono i centri di progettazione
e i principali mercati; è qui che vive la popolazione più ricca che può fornire
tecnici più preparati e acquirenti di merci più costose. Il resto del mondo a
sua volta è diviso in due, gli stati tecnologicamente sviluppati capaci di
garantire alle aziende transnazionali di istallarvi fabbriche dove portare la
produzione e quelli definiti arretrati tecnologicamente ed economicamente e
restano secondari rispetto ai processi economici mondiali. L'Africa è l'esempio
di paese tecnologicamente ed economicamente arretrato che ha il ruolo di
esportare materie prime e prodotti agricoli. La globalizzazione economica crea
dei problemi non solo nei paesi meno sviluppati ma anche nei paesi
industrializzati, infatti negli ultimi anni vi è stato un aumento della
disoccupazione dovuto a questi mutamenti tecnologici, ma soprattutto dovuto ai
processi di trasferimento della produzione in aree periferiche, verso la fine
degli anni ottanta i governi occidentali adottarono una politica neoliberista
che servisse a diminuire le spese dello stato ed abbassare il prelievo fiscale
garantendo maggiore libertà alle imprese. Con questo tipo di politica le
condizioni di vita del popolazione non sono migliorate, ma in compenso ha
provocato il cambiamento delle democrazie occidentali; dando vita al cosiddetto
'stato sociale'. L'idea dell'esistenza dei diritti sociali ha avuto
una forte crisi in quanto la ripartizione delle ricchezze non è riuscita ad
essere tutelata. Un rinomato economista egiziano Samir Amir spiega quali sono i
rischi e le speranze della globalizzazione auspicando ad una transizione a
livello regionale, nazionale e globale.
Il processo di globalizzazione comporta sia esiti positivi che risvolti
negativi che possono influire sull'economia mondiale. La globalizzazione
culturale può portare infatti ad una perdita di identità ma anche a uno scambio
tra identità diverse in modo da avere uno scambio reciproco. Anche la
globalizzazione in campo ecologico può avere provocato sia dei danni ambientali
ma ha anche favorito una forte coscienza sull'importanza di questo tipo di problema
tutelando l'ambiente. Occorre sottolineare che la parola globalizzazione ha una
costellazione di significati intorno ai quali si possono avere dei dibattiti di
vario genere . La mia preoccupazione va soprattutto all'aspetto ecologico della
globalizzazione in quanto da esso dipende il nostro futuro ambientale ed
ecologico. L'ambiente è uno degli aspetti che concorre alla sopravvivenza
umana. La globalizzazione nonostante ciò, secondo me, caratterizzerà
positivamente il nostro futuro in quanto sarà capace di modellare le nostre
esigenze alle numerose innovazioni tecnologiche. La globalizzazione inoltre
darà vita ad un nuovo ecosistema teso a valorizzare l'utilizzazione delle
strutture tecnologiche per fini positivi per l'uomo. Credo che la globalizzazione
troverà la giusta collocazione nel mondo futuro consentendo la conoscenza
reciproca tra i diversi fenomeni comunicativi individuando gli obiettivi
necessari da raggiungere.