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La filosofia cristiana
La "Filosofia cristiana" nasce da quello stesso travaglio spirituale cui il pensiero antico si veniva esaurendo, anzi il primo periodo di essa coincide con l'ultimo della filosofia greco-romana.
Essa si presenta come una filosofia nuova, ricca di originalità rispetto al pensiero antico, anche se da esso prende e acquista forme, strumenti di espressione e sviluppo.
La particolarità le deriva proprio dal fatto che essa cerca il suo sostegno fondamentale in una religione che, non vuole conservare nulla delle antiche e anzi vuole soppiantarle, poiché essa è una religione rivelata da Dio e quindi portatrice di verità assoluta.
Inoltre, peculiarità del cristianesimo, è proprio quella di non essere una setta , come la varie scuole filosofiche, ma è una filosofia per tutti, aperta a qualsiasi cuore le si avvicini.
La nuova filosofia è filosofia del cristianesimo, vuole cioè esprimere in termini di riflessione ragionata la nuova visione dell'universo così come è rivelata dalla Rivelazione cristiana.
Naturalmente la filosofia cristiana non si basa solo sulle tesi del Vangelo: la stessa vita di Gesù è tutta una serie di simbolismi e teorie filosofiche, ma anche su ciò che ci circonda.
Si suole suddividere la filosofia cristiana in due diverse "scuole": la Patristica e la Scolastica.
La PATRISTICA è una filosofia apologetica,ossia rappresenta il tentativo da parte dei cristiani di giustificarsi in un impero in cui rappresentano la minoranza ed oltretutto non particolarmente amata, in seguito essa si affermerà e si divulgherà cosi tanto da diventare religione di stato e, non dovendosi più giustificare, inizieranno a ragionare sui concetti facendo sorgere la SCOLASTICA,cosi detta perché si svilupperà e si diffonderà nelle università.
Il problema fondamentale dei cristiani concerneva le teorie del mondo classico greco, se rifiutarle (e questo non sarebbe stato conveniente poiché avrebbe significato rifiutare l'impero dal punto di vista politico e non era la posizione migliore anche se in questo modo sarebbe rimasta una filosofia pura) oppure sfruttare in tutto e per tutto questo mondo e ciò valse la diffusione del cristianesimo, soprattutto considerando che, quando l'impero romano era ormai solo un ricordo, quella che sopravvisse fu la Chiesa, e ciò fece si che la filosofia cristiana perdesse tutto il suo candore.
Nell'ambito del cristianesimo vi furono due tipologie di filosofi, quelli che basarono il loro pensiero sulla filosofia come Giustino e quelli che la rifiutarono radicalmente, anche se, come aveva già affermato Aristotele, per rifiutare la filosofia si deve ugualmente fare un ragionamento filosofico e il rappresentante più autorevole di questo gruppo di filosofi fu Tertulliano.
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