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La fantascienza




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LA FANTASCIENZA


Si può definire la fantascienza come un genere di letteratura popolare, i cui elementi sono l'anticipazione e i legami col procedimento scientifico; in essa lo sviluppo di una ipotesi fantastica, ma attendibile, parte da un dato scientifico, tecnico, sociale del presente. Infine, i fattori di natura fantastica o magico-soprannaturale o talvolta utopistica, sono resi plausibili unendo argomenti e dati rigorosamente scientifici.

Trascurando il rapporto stretto che la fantascienza ha con la moderna tecnologia, si è tentato di dichiarare «fantascientifico» tutto ciò che è stato scritto, sin dai primordi della letteratura, nel campo del fantastico, legato al bisogno che ha sempre avuto l'uomo di fare scorribande al di là del possibile, al di fuori dei limiti della sua condizione umana. Si potrebbe addirittura indicare come primo libro di fantascienza il più antico libro conosciuto: la celebre Epopea di Gilgamesch, il manoscritto che risale al 2000 a.C. e che racconta il viaggio in un mondo sotterraneo abitato da esseri meravigliosi, fino all'arrivo al «prato dell'immortalità».

Già nel V secolo a.C. appare il concetto di un Antimondo, il gemello della Terra che girava sulla stessa orbita del nostro pianeta, ma sempre in contrapposizione ad esso, nascosto quindi dalla massa del Sole. Plutarco descrive invece una Luna abitata, seppure da non-umani, dotati di poteri psichici sovrannaturali. Tralasciando le descrizioni della favolosa Atlantide, lasciateci da Platone, i più interessanti racconti di un'arcaica fantascienza li abbiamo dal greco Luciano.

Al di là delle colonne d'Ercole, che delimitano il possibile cosmo umano, l'eroe del romanzo di Luciano Una storia vera viene lanciato, nel primo volo spaziale immaginato dall'uomo, fino ad un'«isola rilucente». La fantasia di Luciano popola la Luna di animali e piante incredibili. Ci sono anche le prime creature dell'orrore, strani uccelli giganteschi con tre teste, spaventosi insetti e così via.

In tempi più vicini a noi L'uomo nella Luna, uscito in Inghilterra nel 1638 e scritto dal vescovo Francis Godwin, è più simile ai moderni romanzi di fantascienza giacché l'elemento fantastico è intimamente legato ad una precisa concezione astronomica e il viaggio che vi è descritto è tutto corredato da calcoli e dati scientifici. Un suo collega, il vescovo John Wilkins, inventava addirittura la prima nave spaziale, descrivendola nei suoi racconti. Nello stesso periodo, nel 1684, un italiano, il matematico gesuita Francesco Lana-Terzi progettò a sua volta uno strano tipo di astronave, a bolla di vetro vuota di aria. Cyrano de Bergerac scrisse una Storia comica degli Stati e Imperi della Luna e un'altra storia simile ambientata addirittura sul Sole. In tutto il secolo XVII fiorì questa specie di letteratura dello spazio che da allora in poi trovò un impulso straordinario nel crescente interesse dell'opinione pubblica verso le realizzazioni del progresso tecnologico.

L'interesse veniva spostandosi dalla vicina Luna al più lontano Marte, dai Seleniti ai Marziani; anche in ambienti scientifici c'era chi reputava possibile che Marte fosse abitata da creature intelligenti e grandissimo scalpore sollevarono le descrizioni dei presunti «canali di Marte» fatte nell'Ottocento dall'astronomo italiano Schiapparelli.

E' appunto nell'Ottocento che si hanno finalmente le prime opere della fantascienza vera e propria, quelle di Wells e Verne. Wells, al pari di Verne ma forse con più acume e verosimiglianza, descrisse con un anticipo di alcuni decenni aerei, battaglie aeree, macchine belliche, città del futuro abbastanza vicine alle moderne megalopoli. Notissimo rimane soprattutto il geniale racconto La macchina del tempo, che inaugurò il vasto filone dei viaggi nel tempo.

Per meglio comprendere la natura della moderna fantascienza è necessario rifarsi all'evoluzione del pensiero scientifico contemporaneo. L'universo descritto dalla scienza dell'Ottocento era immutabile e rassicurante nella sua immutabilità. Il nuovo universo einsteniano, invece, appariva mutevole e inafferrabile e, ai più, incomprensibile. Per di più lo sviluppo della tecnologia stava ormai sottraendosi completamente al controllo dell'uomo della strada, e in parte a quello degli stessi scienziati.

Dalle stragi e dalle distruzioni della prima guerra mondiale era sorta la convinzione che il progresso tecnologico non avrebbe risolto i problemi dell'umanità. Le contraddizioni del progresso tecnico scientifico vennero espresse in modo popolare con la nascita di una letteratura fantascientifica.

Gran parte della fantascienza moderna affronta il problema della distruzione della Terra o della società attuale. Questo tema è antico, lo si può ricollegare addirittura alla letteratura escatologica e apocalittica. Oggi però questo problema è sentito soprattutto come disastro ecologico e come impotenza dell'uomo di fronte alla strapotenza delle macchine.

Secondo un filone della fantascienza non esiste possibilità di salvezza per l'umanità; secondo un altro filone dopo la catastrofe e un periodo di barbarie rinasce la possibilità di una vita civile.

Di solito la nuova esistenza è posta su basi più giuste, più umane della precedente. Di questo ultimo tipo è il romanzo n giorno dei Trifidi scritto dall'inglese John Wyndham.


Sopra il nostro capo girano innumerevoli satelliti che sono armi terribili: alcuni potrebbero portare la distruzione del pianeta con le atomiche, altri seminerebbero virus portatori di spaventose epidemie

La scienza intanto conduce esperimenti che possono sfuggire al controllo dell'uomo. Un nuovo tipo di pianta, da cui si estraggono ottimi oli, è stata creata in laboratorio: lo chiamano trifido, per le tre estremità che sporgono dal fusto.

Un giorno, un aereo che trasporta una cassetta di semi, esplode in volo; i semi vengono sparsi nell'atmosfera, e i venti li trasportano praticamente in tutto il pianeta. Ovunque crescono piante mostruose. I trifidi sono carnivori, dotati di un aculeo velenoso con cui colpiscono gli uomini al capo. Presto si diffonde una notizia incredibile i trifidi svellono le tre radici dal terreno e le usano come mezzi di locomozione. Vanno a caccia delle vittime! Gli agricoltori li rinchiudono in allevamenti recintati dove vengono sorvegliati.

Un giorno tutto il cielo del pianeta viene illuminato fantasmagoricamente da meteore in un verde abbagliante, per l'incontro, dicono gli scienziati, con una nube formata da frammenti di comete. tutti si godono l'incredibile spettacolo Ma non sono meteore, sono radiazioni emesse per errore da un satellite.

Il giorno dopo


I pochi sopravvissuti fuggono nelle campagne. Qua e là qualche villa, qualche fattoria, vengono ancora difese dall'assalto dei vegetali carnivori semoventi. Si erigono reticolati, e quando vengono abbattuti, si massacrano con i lanciafiamme i trifidi all'attacco, poi si torna a riparare i reticolati In attesa di che? Presto termineranno i viveri, già scarseggia il carburante, le macchine arrugginiscono. Anche se si riuscirà ad evitare l'annientamento da parte dei trifidi, la Terra ritornerà alla preistoria? La tecnologia verrà dimenticata, finirà ogni fonte di energia

Eppure già qualche gruppo di ciechi viene organizzato dai veggenti con l'intento di ricostituire una nuova società.

In questo mondo in rovina, sta già riorganizzandosi il Potere! Ma altri non la pensano così. Una colonna di autocarri si dirige verso la costa Una comunità di uomini liberi si stabilirà sull'isola di Wight, che potrà essere disinfestata dai trifidi.

Bisognerà cercare di salvare il sapere del vecchio mondo, istruire i figli, riunire i pochissimi medici, insegnanti, tecnici. Trovare un metodo per sterminare i trifidi, soprattutto.

A poco a poco nascerà una nuova civiltà dalle rovine della vecchia. Sta al nuovo uomo decidere come costruire un mondo in cui la scienza non sia un pericolo per l'uomo.


Oggi la fantascienza ha perso interesse per i problemi della conquista spaziale e ha acquistato soprattutto un carattere sociologico. Se è possibile pensare ad un universo abitato da altri esseri razionali, come potrebbero essere i rapporti con essi?

Nei racconti della prima fantascienza non vi era questo problema: gli abitanti di altri mondi rappresentavano il nemico da combattere o al massimo l'alleato momentaneo.

I problemi di fantasociologia si sono a poco a poco affinati. Qualche scrittore ha cominciato a mettere in dubbio, magari con garbata ironia, che se vi sono altre razze nel cosmo, la nostra sia la migliore. Anche all'idea del conflitto tra i mondi si è sostituita l'immagine di un cosmo ordinato e civile dove sono rivolte pacificamente le controversie nel quadro della Confederazione Galattica.


Si indica di solito la data di nascita della fantascienza moderna nell'anno 1926, con l'apparizione nelle edicole della rivista «Amazing Stories» (Storie meravigliose). L'anno 1929 segnò una tappa importantissima nello sviluppo di questo genere letterario.

La grande depressione economica di quell'anno gettò sul lastrico, con la rovina di molte industrie, un gran numero di tecnici e di scienziati, che per sbarcare il lunario, si misero a collaborare alle riviste di fantascienza, immettendo nel genere le proprie conoscenze scientifiche e tecniche. Dagli USA la fantascienza si diffuse quasi dovunque nel mondo; sebbene la supremazia appartenga sempre alla corrente nordamericana, soprattutto per la quantità della produzione, ma anche per merito di scrittori prestigiosi, tuttavia si sono affermate altre correnti con caratteristiche proprie.

Gli orrori del nazi-fascismo, la loro stessa cupa irrazionalità, le teorie della super-razza, i campi di sterminio, la persecuzione contro la cultura ed il rogo dei libri, lo scoppio della bomba atomica contribuirono alla diffusione di teorie pessimistiche, critiche sulla possibilità dell'uomo di creare un mondo pacifico e sereno.

Questi motivi sono tutti confluiti nella fantasociologia, ossia nella fantascienza sociologica; un classico di questo indirizzo è 1984 dello scrittore inglese George Orwell che immagina uno strano futuro (il libro è del 1949) dove i sudditi sono scientificamente controllati nei loro pensieri e nelle loro azioni. Nella fantasociologia c'è spesso la visione di un futuro pianeta o di futuri pianeti altamente tecnicizzati, fatti di immense e faraoniche megalopoli rigurgitanti di macchine straordinarie, alimentate da mostruose energie, con tutti gli armamentari cari alla fantatecnologia, dai videofoni e dalle pareti televisive tridimensionali, a sistemi antigravitazionali di trasporto, ai tubi teletrasportanti, ecc. Ma c'è soprattutto la visione pessimistica di società rigidamente gerarchizzate con dittature e teocrazie.

C'è infine la visione di una possibile, faticosa rinascita di una umanità più pacifica e più giusta sulle rovine della precedente società distrutta da qualche immane catastrofe naturale o sociale.

Tra le guerre mondiali si diffuse il gusto delle avventure spaziali. Le avventure avevano spesso come protagonista un eroe atletico, di razza bianca sempre in lotta contro mostri, umanoidi, esseri sleali e ripugnanti che rappresentavano il male, spesso rappresentati con i connotati delle razze extraeuropee.

Nei fumetti dell'epoca questo tipo di eroe si impersonò soprattutto in Flash Gordon e Superman.

Di Flash Gordon, creato da Alex Raymond nel 1934, riproduciamo alcune vignette.

Più «democratica» appare la fantascienza contemporanea, come quella dell'inglese Alex Raymond dove l'eroe Jeff Hawke ha a che fare con extraterrestri mostruosi ma intelligenti, spesso modello per gli uomini.

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