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Islam
LA STORIA DELLE MOSCHEE
L'Islamismo (dall'arabo Islam: abbandono, fede) è la religione fondata da Maometto nei primi decenni del VII secolo. I credenti di questa religione si chiamano mussulmani, cioè coloro che si sono sottomessi a Dio. La rivelazione dell'onnipotenza di Allah (il nome di Dio in arabo) fu comunicata a Maometto nel 610 dall'Arcangelo Gabriele. L'Islamismo, per i mussulmani, è una specie di restaurazione e correzione della religione che Dio aveva già trasmesso ai profeti Adamo, Abramo, Mosè e Gesù; Maometto è l'ultimo e il più grande dei profeti. L'Islamismo è un monoteismo assoluto. Tutti i messaggi di Dio a Maometto sono contenuti nel Corano, il libro sacro dei Mussulmani. Oggi l'Islamismo è la seconda grande religione come numero di praticanti al mondo; la prima è il Cristianesimo.
La moschea è l'edificio del culto islamico in cui si prega e si insegna la religione. Le moschee sono anche il centro della vita politica e militare della comunità mussulmana, perché in esse vengono prese decisioni che riguardano la vita sociale. La moschea è formata da una pianta schematica a forma rettangolare; è internamente vuota, non ci sono banchi, quadri, statue, portacandele ecc.. All'esterno sorge una fontana perché i fedeli devono lavarsi prima di entrare a pregare. Intorno al cortile c'è un porticato coperto da un tetto o da tante cupolette. Sul lato perpendicolare alla Mecca c'è una nicchia (al-mihrab o qi'bla) che indica la direzione della preghiera ed a destra di questa c'è il 'al-minrab', cioè una scala che porta ad un podio con sedile. E' qui che il predicatore, chiamato Imano, recita la preghiera del venerdì. Intorno all'anno 1000 la moschea comincia ad essere costruita in mattoni, prima in Oriente e poi in Occidente. Dopo il 1000 la moschea si arricchisce di una grande cupola, costruita sopra la grande sala piramidale. La moschea di Solimano (XVI sec.) è la prima grande costruzione con cupola e minareto (torre adiacente la moschea, dalla quale un uomo chiamato Muezzin chiama i fedeli alla preghiera).
La cupola converge in un unico punto che rappresenta lo sguardo dei fedeli verso il cielo. La mancanza di legname nel deserto impediva la costruzione di intelaiature interne: per questo gli architetti mussulmani, usando solo mattoni e pietre, sono stati molto più abili di quelli occidentali. La Moschea della Roccia di Gerusalemme ha una cupola molto importante perché si dice che sotto di essa il profeta Maometto guidò in preghiera i 124.000 profeti che lo precedettero e, da qui, ascese al cielo. La cupola è interamente rivestita di oro zecchino. Al di sotto della cupola della Moschea del Profeta a Medina vi era la casa del Profeta, nella quale morì e fu sepolto. Altre cupole caratteristiche sono quella della Grande Mezqita di Cordoba, realizzata da mosaicisti di Costantinopoli, e quella Isfahan (Persia), interamente rivestita in ceramica.
E' da questa nicchia che l'Imam o Imano, un laico che guida i fedeli, conduce la preghiera (salat). Il sultano dell'Islam pregava nella moschea di Cordoba.
Il minareto è un'alta torre, adiacente alla moschea, da cui il muezzin, con il canto, richiama i fedeli alla preghiera. La sua voce melodiosa ripete frasi e versetti che riprendono le parole del Profeta. Oggi, purtroppo, nelle grandi città, il muezzin è stato sostituito da altoparlanti.
L'Islam, una delle tre grandi religioni monoteiste del mondo, insieme al Cristianesimo ed all'Ebraismo, caratterizza molto non solo la vita religiosa ma anche sociale degli arabi mussulmani. Molte pratiche quotidiane, lo stesso modo di stare a tavola e la scelta del cibo, sono prescrizioni del Corano.Il cibo è soggetto a prescrizioni precise sia per la presentazione che per il consumo. Viene preparato dalle donne e servito su tavoli rotondi per non privilegiare la posizione di uno rispetto all'altro. Si mangia con le mani, preferibilmente con la destra, mentre la mano sinistra dovrebbe essere usata per la pulizia del corpo. A volte si utilizza il pane come cucchiaio e tappeti e cuscini sostituiscono le sedie. L'ospite è sacro: a lui si riserva il boccone migliore. La cucina araba è ricca e varia. Le bevande sono principalmente caffè, nelle sue varianti, e tè, preparato ed arricchito da altri elementi (menta, pistacchi, ecc..). Spesso, quando si entra in un negozio di tappeti o di altro artigianato, viene offerto il tè e, bevendolo, si contrattano i prezzi, perché il consumo del tè è anche un'occasione per stare insieme agli altri.
Gli alimenti proibiti sono:
la carne di animali morti senza essere stati macellati islamicamente, morti di morte naturale, o strangolati, o precipitati, o parzialmente divorati da un animale selvaggio, o che non sono stati macellati prima della morte. (gli animali marini morti non sono vietati);
gli animali macellati da altri che musulmani, ebrei o cristiani;
il sangue, la carne di maiale e quella degli asini domestici;la carne di animali sopra cui, all'atto della macellazione, è stato invocato il nome di altri anziché quello di Allah, o che sia stata macellata per rendere gloria ad altri che non sia Allah;
la carne di animali da preda, quali leoni, cani, ecc. e quella di uccelli rapaci che assalgono con gli artigli quali aquile, avvoltoi, ecc.
la carne di animali che si nutrono di rifiuti;
ogni cibo contaminato da sporcizia finché non sia pulito, con acqua se è possibile;
il vino ed ogni tipo di sostanza tossica o tendente a far perdere la lucidità a chi la assuma;
alimenti contenenti elementi tossici dannosi al corpo.
I musulmani possono mangiare carne di animali uccisi secondo le regole scritte nel Corano. L'animale si deve dissanguare appena colpito perché il sangue non può essere mangiato. Nutrirsi di sangue è un peccato mortale. Il sangue che rimane nella carne non è proibito, ma è vietato mangiare milza e fegato. È vietato bere alcolici, perché incoraggiano le liti; inoltre in un territorio caldo come l'Islam è molto dannoso bere bevande alcoliche. Molti, però sono i disaccordi su questa regola del Corano: alcuni credono che si possano bere le bevande che, come la birra,nascono da una fermentazione naturale; altri pensano che, come bevande alcoliche s'intendano, non solo i super-alcolici, ma anche vino, birra ecc. Alcuni questa regola non la rispettano e comprano i super-alcolici sul mercato nero.
Sì: bue, cavallo, pesci ossei, volpe, iena, struzzo, cavalletta;
No: asino, maiale, pesci cartilaginei, rapaci, bestie feroci, topi, rane, rettili.
In Occidente si è detto per secoli che la donna non ha anima e per molto tempo è stata senza diritto di voto; il Corano afferma che la donna è uguale all'uomo, ma nella realtà, ancora oggi, non gode degli stessi diritti. Il Corano dice di trattare la donna con bontà, ma non tutti lo fanno: il padre decide per le figlie ed il maschio è capo della moglie. Molti anni fa se nasceva una femmina era considerata una grandissima sfortuna e questa era vittima dell'infanticidio. Se sopravvivevano da adulte non ricevevano l'eredità. Il matrimonio nell'Islam non è come quello cristiano, perché non è un sacramento, ma un semplice contratto, deciso tra lo sposo ed il padre della sposa che si può rompere. La tradizione islamica vorrebbe che la donna non s sposasse contro la sua volontà, ma in genere non viene interpellata e sposa colui che viene scelto dal padre. Maometto, oltre a proibire l'infanticidio limitò a quattro il numero delle mogli; il Corano cercò anche di limitare i divorzi. A tutti quelli che decidono di divorziare viene concesso un tempo di quattro mesi: se decidono di ritirare la richiesta, Dio li perdona; se si divorzia il Corano dice di trattare le ex-mogli con bontà e gentilezza. In qualunque caso per la famiglia islamica il divorzio era e rimane la 'piaga' peggiore.
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