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INFORMAZIONE: POSTULATO DELLA LIBERTA'
INFORMAZIONE NELLA LETTERATURA
Si può tranquillamente affermare che il mezzo letterario (se si guarda ai paesi realmente democratici ) è uno strumento validissimo ai fini dell'informazione ed esprime questo suo potere specialmente attraverso il giornalismo. Sebbene in Italia tale questione sia molto delicata, nella storia contemporanea abbiamo avuto un esempio lampante di puro giornalismo nella persona di Indro Montanelli, il quale, sebbene conservasse un'ideologia liberale, quando nel '56 documentò la rivolta di Budapest ebbe il coraggio di scrivere che non si trattava di una contestazione borghese guidata da forze filo-occidentali, ma di una guerriglia composta dagli stessi cittadini comunisti che consci della durezza del regime chiedevano un "socialismo dal volto umano". In quel periodo era difficile pensare che all'interno del blocco sovietico vi fossero pressioni da forze democratiche; una cosa inaccettabile sia per gli occidentali (certi che la libertà democratica fosse un monopolio esclusivamente borghese) che per il mondo orientale ( non potendo acconsentire che le masse avessero tale potere decisionale al di fuori del Partito) e a tal proposito scrive il giornalista : <<Ma chi ha visto quella città sorpresa nel sonno da cinquemila carri armati, avventagliarsi contro compatta, ogni casa trasformata in fortino, ogni finestra in feritoia, e pavimentare di morti le sue strade in quattro giorni e quattro notti di accanita battaglia, eppoi rimasta senza munizioni, incrociare le braccia e lasciarsi arrestare, fucilare, deportare, morire di fame e di freddo , più tosto che collaborare; eh no, chi ha visto questo, all'ipotisi della sbornia non può più credere. E per quanto difficile gli torni, è costretto ad ammettere che sotto c'era, c'è, qualcosa di più grosso>> (Corriere della Sera, 25 Novembre 1956). E' importante notare che al ritorno dalla Bulgaria, Montanelli ricevette un duro attacco mediatico perché colpì indistintamente entrambe le opposte ideologie, ma il suo comportamento rimane comunque ammirevole perché ha messo da parte le proprie opinioni per lasciar parlare esclusivamente la verità. La stessa esigenza di autonomia che qualche secolo prima l'autore inglese Charles Dickens(vedi Dickens'Experience) cercò di rivendicare per opporsi alle speculazioni che venivano effettuate con le sue opere dagli editori del nord America .Oggigiorno in Italia, questo comportamento risulta sempre più raro basti pensare al fatto che i giornali sono finanziati dai partiti e che dalle stime di un istituto internazione di ricerca (Freedom house ) risulta che il nostro paese si trova al 64°posto nella classifica mondiale della libertà di stampa (ved tab n°1).
A tal proposito è importante ricordare che nella cultura latina esisteva un fenomeno molto vicino a quello attuale con la differenza che era un po' più esplicito: il clientelismo. Esso era esercitato da vari esponenti del mondo letterario, come il poeta latino Marziale, bisogna infatti ricordare che si creavano dei veri e propri circoli, che in cambio di asilo e/o protezione politica offrivano il loro talento artistico per esaltare le doti del personaggio in questione protettore. E' il caso del "circolo di Mecenate"il quale, stringendo rapporti d'amicizia con Ottaviano Augusto, dopo essere diventato suo consigliere, si adoperò nella propaganda politica del Princeps. Gli autori più celebri di questo circolo furono Virgilio ed Orazio ed è proprio nelle satire di quest'ultimo che si comprende molto bene il clima che vigeva in quel periodo; ne è uno splendido esempio la nona satira del primo libro meglio nota come "La satira dello scocciatore". In essa è rappresentata, con sottile ironia, la vicenda dello stesso Orazio che camminando come di consueto sulla via Sacra incontra un passante che spacciandosi poeta mira esclusivamente ad accedere al circolo di Mecenate col solo desiderio di compiere una scalata sociale. Da un passo del brano riportato qui sotto, si evince chiaramente l'originale forma dialogica della satira che composta in esametri (il metro dei grandi poemi epici) si propone sia di dilettare sia di trasmettere quei valori d'amicizia, sincerità e onestà dei quali Orazio si fa portatore.
Ibam forte via Sacra, sicut meus
est mos,nescio quid meditans nugarum, totus in illis.accurrit quidam notus mihi
nomine tantum,arreptaque manu 'quid agis, dulcissime rerum?'[...]'Maecenas
quomodo tecum?'hinc repetit: 'paucorum hominum et mentis bene
sanae;nemo dexterius fortuna est usus. haberesmagnum adiutorem, posset qui
ferre secundas,hunc hominem uelles si tradere: dispeream nisummosses
omnis.' 'non isto uiuimus illicquo tu rere modo; domus hac nec purior
ullastnec magis his aliena malis; nil mi officit' inquam'ditior hic
aut est quia doctior; est locus unicuique suus.' 'magnum narras, uix
credibile.' 'atquisic habet.' 'accendis, quare cupiam magis
illi
proximus esse.' 'uelis tantummodo, quae tua uirtus,expugnabis; et est
qui uinci possit, eoquedifficilis aditus primos habet.' 'haud mihi
deero: muneribus seruos corrumpam; non, hodie siexclusus fuero, desistam;
tempora quaeram;occurram in triuiis; deducam. nil sine magnouita labore dedit
mortalibus.' haec dum agit, ecceFuscus Aristius occurrit, mihi carus et
illum qui pulchre nosset. consistimus. 'unde uenis? et'quo tendis?'
rogat et respondet. uellere coepi,et prensare manu lentissima bracchia,
nutans,distorquens oculos, ut me eriperet. male salsusridens dissimulare: meum
iecur urere bilis.'certe nescio quid secreto uelle loqui teaiebas
mecum.' 'memini bene, sed melioretempore dicam: hodie tricesima
sabbata: uin tucurtis Iudaeis oppedere?' 'nulla mihi'
inquam'religio est.' 'at mi: sum paulo infirmior, unusmultorum:
ignosces: alias loquar.' huncine solemtam nigrum surrexe mihi! fugit
improbus ac mesub cultro linquit. casu uenit obuius illiaduersarius et
'quo tu turpissime?' magnainclamat uoce, et 'licet
antestari?' ego uerooppono auriculam. rapit in ius: clamor utrimque:
undique concursus. sic me seruauit Apollo.
Traduzione:
Mi trovavo a camminare lungo la via Sacra, come è mia abitudine, mentre pensavo fra me e me non so che sciocchezze, tutto preso in quelle: ed ecco che arriva un tizio che mi era noto solo di nome, ed afferratami la mano mi dice: 'Come va, carissimo ?'[..]'Come si comporta Mecenate con te ?'.'E' un tipo di poca compagnia e di sano giudizio'.'Nessuno ha saputo far uso della fortuna meglio di te. Avresti in me un grande aiutante, che potrebbe farti da spalla, se volessi presentare ( a lui ) quest'uomo: potessi morire se non avresti scalzato tutti'.'Lì non si vive in questo modo che tu pensi; e non c'è casa più pura di questa, né più aliena a questi mali - io dico - e non mi disturba affatto che egli sia più ricco o più saggio: c'è per ciascuno il suo posto'.'Racconti un fatto grande, a stento credibile'.'Eppure è così'.'Mi interessi, perciò vorrei essere uno dei suoi intimi amici'.'Basta che tu lo voglia: dato il tuo valore, lo conquisterai; ed è tale da poter essere vinto, e per questo ritiene difficili i primi approcci'.'Non mancherò di ardire: corromperò i servi con doni; non desisterò se oggi non sarò stato ricevuto; cercherò le occasioni giuste, gli andrò incontro agli incroci, lo accompagnerò. Niente la vita diede agli uomini senza grande fatica'.Mentre dice queste cose, ecco che arriva Fusco, Aristio, a me caro e tale da conoscere bene quell'individuo. Ci fermiamo. 'Da dove vieni e dove vai ?' - chiede e risponde. Presi a tirarlo per la toga, stringergli con la mano le braccia del tutto insensibili, facendo cenni, ammiccando con gli occhi, perché mi portasse via. Quel cattivo burlone faceva finta di niente ridendo; la bile mi bruciava il fegato. 'Dicevi di volermi dire certamente in segreto non so che'. 'Mi ricordo bene, ma te lo dirò in un'occasione migliore: oggi è il trentesimo sabato: non vorrai mica recare offesa agli ebrei circoncisi ?'. Io rispondo: 'Non ho nessuno scrupolo religioso'.'Ma io sì ! Sono un po' meno sicuro, uno dei tanti. Mi perdonerai; me ne parlerai in un altro momento'.Questo giorno era sorto così nero per me ! Il briccone se la svigna e lascia me sotto il coltello. Per caso gli viene incontro l'avversario nella causa ed esclama a gran voce: 'Dove vai, scellerato ? - e - Posso prenderti per testimone ?'. E io senza esitazioni gli porgo l'orecchio. Lo trascina in giudizio; confusione da entrambe la parti, accorrere da ogni parte. Così mi salvò Apollo.
Sebbene non sia certo che l'autore parli di un fatto realmente accaduto egli riesce comunque a fotografare la realtà del suo tempo, contornandola d'ironia ma conservando un punto di vista obbiettivo . Anche nella storia della letteratura italiana registriamo un periodo caratterizzato da quest'oggettività, infatti, se pensiamo alla corrente verista di fine 800, non possiamo non ricordare i romanzi di Giovanni Verga che tramite le sue opere è riuscito a tramandare uno spaccato della società "proletaria" del tempo. La caratteristica principale di questa corrente è la narrazione, essa è infatti condotta in modo originale e nel caso dello scrittore siciliano è ulteriormente arricchita da un particolare espediente: lo straniamento. Questa tecnica consiste nel narrare un qualcosa avvalendosi di un punto di vista "estraneo", che permette di guardare le cose dall'esterno, per mezzo di un "filtro"che sceglie l'autore. Nel caso delle opere verghiane, molte volte accade che, il punto di vista attraverso il quale è filtrata tutta la vicenda sia quello del vulgo, infatti, nel romanzo I Malavoglia è come se tutti gli avvenimenti fossero narrati direttamente dal popolo, da qui la forte presenza della forma dialogica e la totale assenza del giudizio esplicito dell'autore; esplicito perché in realtà non compaiono giudizi formali all'interno dell'opera, ma per il fatto stesso che l'autore abbia scelto tali temi e tali tecniche fa evincere all'attento lettore il desiderio di informare e far conoscere la realtà dell'Italia meridionale nella quale i sani valori disinteressati sono sostituiti dal desiderio di possesso economico e dalla lotta per la vita.
Tuttavia il disagio che condiziona i temi trattati dal Verga trova una sorta di giustificazione nelle teorie positivistiche del tempo che conferendo interpretazioni oggettive alla realtà sociale, come nel caso del positivismo evoluzionistico, non urtavano eccessivamente la sensibilità degli autori. Quando però all'inizio del novecento crolla la fiducia nella scienza e comincia a crearsi un clima decadente (perché decadono i valori fino a quel momento affermatisi) entra in crisi anche l'ideologia dell'intellettuale, che non avendo più punti di riferimento si abbandona al proprio soggettivismo e tenta di dare con la propria arte il metro per interpretare le difficoltà del periodo; e l'unica cosa di cui si può parlare è proprio interpretazione, infatti, nonostante i vari tentativi nessuno è riuscito a superare completamente il disagio costituito da questa frustrazione.
Tutti gli autori del '900 hanno subito l'influsso del nichilismo nietzschiano, ma tra questi è ammirevole l'esperienza di Eugenio Montale il quale, esprimendo attraverso le sue opere il concetto del "male di vivere", non si è addentrato in astruse o complesse interpretazioni ma si è limitato a costatare oggettivamente il malessere proveniente dal relativismo novecentesco. Deriva da ciò un uso originale del linguaggio che pur conservando i messaggi dell'autore esprime con esemplare chiarezza la sua semplicità. La poesia di Montale potrebbe essere paragonata (con un po' di fantasia) alla pittura impressionista la quale, abbandonando i canoni di "accademismo", esprime il libero sfogo dell'autore nel realizzare l'opera quasi di getto, catturando le sensazioni che in quel momento, quel oggetto è capace di trasmettere alla sensibilità dell'artista, il quale, per rispettare l'immediatezza del gesto è come costretto ad affrettarsi a comporla e per questo motivo spinto ad utilizzare tecniche che permettano di velocizzare l'esecuzione e renderla il più possibile vicina al reale. In conclusione possiamo dire che per gli impressionisti registriamo l'uso delle pennellate veloci, per Montale invece l'utilizzo dei correlativi oggettivi che offrono al lettore, nell'immediatezza della lettura, l'opportunità di comprendere la sensazione, l'avvenimento, il concetto che vuole essere espresso dall'autore. Le immagini alle quali essi alludono non sono vestite di un significato allegorico - religioso ma rappresentano lo strumento utilizzato dall'autore per trasmettere la sua presa di coscienza di fronte alla realtà odierna.
L'INFORMAZIONE NELLA STORIA: PERIODO NAZI-FASCISTA
Negli anni in cui operò Eugenio Montale, si assiste a un fenomeno molto particolare mirato principalmente ad ovviare a questo disagio sociale. Parliamo del concetto di propaganda, che ebbe largo spazio soprattutto nei paesi governati da regimi totalitari come la Germania e l'Italia. Nel periodo della seconda guerra mondiale a causa della grave crisi economica, i regimi stavano perdevano il consenso delle masse, ma per evitare che ciò accadesse si mise in moto una macchina propagandistica che avvalendosi di tutti i mezzi possibili si proponeva di innescare quei sentimenti di orgoglio nazionale pubblicizzando al tempo stesso le opere fatte dal regime. Oltre ai mezzi di diffusione di massa venivano promosse organizzazioni che avvalendosi della divulgazione della cultura e dello sport offrivano, nel tempo libero, l'approfondimento del sistema fascista (o nazista) e come ogni altra attività anche la scuola era sotto il diretto controllo del regime. Nacquero le prime aziende cinematografiche coordinate da persone delegate a trasmettere filmati che giustificavano la superiorità della nazione d'appartenenza e davano anche una valenza storica alle imprese effettuate, come nel caso del film Scipione l'Africano (1937) proiettato in concomitanza alla campagna d'Eritrea e alla proclamazione dell'Impero. Tuttavia l'informazione non veniva solo manipolata per mostrare un benessere inesistente ma anche per sviluppare nei cittadini sentimenti di razzismo ed antisemitismo. Nel caso della Germania nazista venivano trasmessi alcuni video che giustificavano l'esistenza dei centri di igiene mentale al solo scopo di non mostrare che in realtà in quei posti i disabili invece di essere aiutati venivano soppressi. Allo stesso modo scienziati con una particolare notorietà, venivano spesso interpellati per dare false informazioni che convincessero i cittadini della superiorità della razza ariana.
Anche oggi in TV vengono interpellate persone di rilievo per convincere le persone di false notizie solo che ora esiste la rete informatica e le "bugie hanno le gambe ancora più corte". Ma i discorsi odierni non vertono (fortunatamente) sull'antisemitismo, ma coprono problemi odierni come la questione energetica e quella sanitaria.
AMBITO SCIENTIFICO
ENERGIA
La questione dell'energia è un tema attuale e molto importante, infatti, scienziati di tutto il mondo stanno lavorando per trovare fonti alternative ai combustibili fossili al fine di ridurre l'emissione di CO2 nell'atmosfera. Le alternative al petrolio sono molte e sfruttano prevalentemente l'energia eolica, solare, termica oltre a quella dei biocombustibili. Tuttavia, a parità di costo, le fonti pulite hanno una resa nettamente inferiore a quella dei combustibili fossili, perciò la nuova frontiera dell'energia è quella del risparmio, anche se quest'aspettativa non sia stata finora presa seriamente in considerazione. Un sociologo tedesco di nome Wolfgang Sachs ha teorizzato un sistema di produzione che avendo bisogno di una quantità minore d'energia risultasse meno nocivo anche per l'ambiente. Il concetto principale non è quello di progettare nuovi impianti per produrre Megawatt ma di annientare gli sprechi utilizzando i Negawatt che si sono risparmiati consentendo di evolvere un'economia più "leggera". Alla base della nuova politica energetica non vi devono essere riferimenti al cosiddetto "nucleare di terza generazione" poiché l'uranio e il plutonio oltre a non poter essere smaltiti producono esclusivamente energia elettrica, senza dimenticare che si tratta di fonti limitate quasi come il petrolio. La soluzione più intelligente è quella di ridurre la domanda di energia eliminando gli sprechi che, valutando alcuni semplici aspetti sono veramente notevoli. Basta pensare al fatto che un frigorifero d'inverno non fa altro che raffreddare aria per la quale è stata già impiegata energia per riscaldarla, e che tra le quaranta grandi centrali nucleari esistenti in Europa una è necessaria per tenere accesi i led delle tecnologie standby. In realtà al bilancio familiare la spia accesa della televisione non grava quasi per nulla, però se si pensa alle milioni di televisioni esistenti (almeno due/tre per abitazione) lo spreco di massa è veramente ingente.
L'esperto di politiche energetiche Maurizio Pallante (autore del libro Un futuro senza luce?) afferma che i consumi d'energia sono divisi in tre grandi categorie: il riscaldamento degli ambienti, l'energia termoelettrica e i trasporti. Osservando questi tre macrocosmi si può facilmente prendere coscienza l'entità dell'energia che viene praticamente buttata. Per quanto riguarda il discorso delle abitazioni dobbiamo doverosamente osservare che in Germania e nella provincia di Bolzano non sono concesse licenze edilizie per progetti di case che consumano più di 7 m3 di gasolio annui, al contrario della stramaggioranza delle provincie italiane dove il consumo effettuato per il riscaldamento raggiunge 20 o 30 m3 all'anno a dimostrazione del fatto che vengono costruite case senza la minima preoccupazione per il risparmio futuro. Continuando nell'analisi delle centrali termoelettriche è importante notare che negli impianti tradizionali (oggi ancora diffusi) la resa energetica è pari al 38% mentre il restante 62% veniva/viene dissipato sottoforma di effetto joule invece nelle centrali moderne si raggiunge al massimo una resa del 55-60%; nell'ultimo caso lo spreco è ridotto alla metà (ma sempre di spreco si parla). Tuttavia sarebbe opportuno sperimentare una nuova tecnologia che permetta di produrre energia elettrica ed energia termica attraverso un unico processo di combustione che va sotto il nome di micro cogenerazione diffusa capace di offrire un rendimento del 94%. A questo punto è facile comprendere che oltre a liberare l'economia dalla dipendenza dal petrolio si hanno più fondi da stanziare nelle nuove tecnologie oltre all'implicita riduzione delle emissioni tossiche, perciò la resa economica è direttamente proporzionale ai vantaggi ambientali. Nel caso dei trasporti invece la situazione è più complessa perché se da un lato la tecnologia faccia notevoli passi nell' interesse dell'ambiente dall'altro essi risultano ancora insufficienti, allora sarebbe opportuno effettuare alcune modificazioni proprio in seno all'organizzazione del sistema trasporti, aumentando eventualmente il servizio pubblico, avvalendosi della tecnologia dei motori elettrici che permettano (come filobus di nuova generazione) di spostarsi tramite una rete elettrica [sottostradale] evitando così il peso degli accumulatori (batterie) ed il loro eventuale smaltimento, senza escludere l'opportunità che alla rete elettrica possano attingere anche automobili private tecnicamente compatibili. Infine, continua Pallante, affinché si possa raggiungere un'autonomia energetico - finanziaria è necessaria una produzione decentrata che metta a diretto contatto il produttore ed il consumatore il quale deve poter scegliere da quale fonte acquistare la propria energia oppure in che modo "fabbricarsela". A questo punto, ricordando l'importanza del risparmio,è importante essere a conoscenza delle ENERGY SERVICE COMPANY meglio note come E.S.Co le quali promuovendo le ristrutturazioni degli edifici a proprie spese, finanziano i propri lavori con il risparmio che riescono a far raggiungere agli utenti, facendo per esempio ridurre una bolletta generica del 50% e offrendo così all'utente interessato, l'opportunità di pagare (per un periodo definito) le spese col restante 50% risparmiato . Da ciò si evince l'importanza di una corretta e completa informazione sull'energia al fine di promuovere una maggiore libertà economica senza dare l'opportunità a chi gestisce il monopolio dell'energia di manovrare gli investimenti per il proprio interesse economico!
Pseudo - tecnologie
Un esempio di come la società odierna sia eccelsa nello spreco è rappresentato dai termovalorizzatori, ovvero apparecchiature che bruciando i rifiuti a temperature elevatissime dovrebbero ipoteticamente distruggerli. Ma basta riferimento alla legge di conservazione della massa elaborata dal fisico Lavoisier per comprendere con facilità che la masse dei prodotti di combustione (in un sistema chiuso) rimane invariata, perciò la materia che viene inserita negli inceneritori non viene distrutta ma cambia soltanto nella forma e nella composizione . Essi vengono spacciati per centrali elettriche perché in verità la combustione viene sfruttata per alimentare una turbina che genera energia, ma sarebbe opportuno ricordare che la resa di questi impianti è in passivo cioè consumano più energia di quella che ne riescono a produrre immettendo nell'ambiente più materia di quella entrante, dal momento che nella combustione come ben sappiamo si aggiunge l'ossigeno per bruciare e l'acqua per il raffreddamento.
SANITA'
Ma il danno economico è marginale se si considera l'impatto ambientale, infatti oltre alla diossina ed ai PM10 (polveri sottili) da recenti studi è emersa la presenza di componenti inquinanti ancora più preoccupanti. Parliamo delle nano-particelle, sostanze minuscole dell'ordine di grandezza compreso fra i 10-9 ed i 10-7 m che sono state scoperte da due fisici italiani Stefano Montanari e Antonietta Gatti i quali hanno potuto rilevare tali sostanze solo con l'ausilio di un microscopio potentissimo. Questo particolato rappresenta il massimo grado di tossicità raggiunto fino ad ora, infatti, provocano patologie molto gravi come il cancro e dal momento che hanno dimensioni così ridotte riescono a penetrare anche nelle cellule causando per esempio la nascita di bambini malformati (nel caso delle cellule uovo). E' il caso di alcuni poligoni di tiro in Sardegna dove nei centri abitati circostanti sono nati bambini con seri problemi di salute. La spiegazione scientifica è che i proiettili durante l'esplosione (o durante l'impatto con altri materiali) subiscono parziale sublimazione (date le elevate temperature) e rilasciano nell'aria nano-particelle e si è provato che la sindrome dei Balcani non è dovuta alla radioattività dell'uranio impoverito ma alla presenza di questo particolato. Oltre agli inceneritore ed ai proiettili esso si forma quando si affilano i coltelli oppure nella macinazione del grano che avviene ad alta velocità e non è difficile pensare che queste pericolose particelle si trovino anche in alcuni alimenti. A questo proposito sono stati effettuati alcuni studi che fanno evincere la presenza di queste sostanza tossiche in alcuni cibi tuttora in commercio .
Ma la cosa più sconvolgente è che per evitare che i due scienziati diffondessero tali notizie alcune persone molto influenti anche a livello europeo li hanno privati del loro prezioso strumento: il microscopio. Tuttavia oggi la sete di conoscenza è tanta ed per questo motivo che grazie alla solidarietà di migliaia di persone si è potuto acquistare un altro apparecchio dieci volte più potente del primo, permettendo ai due studiosi di continuare la loro preziosa indagine.
Ma l'attenzione dei cittadini deve vertere soprattutto sull'informazione sui farmaci, perché molte volte accade che le case farmaceutiche promuovano nuovissimi farmaci tenendo nascosti i gravi effetti collaterali. E' il caso del Celebrex o del Viox che provocarono il decesso per ictus e infarto di migliaia di persone ma la lista si aggiorna continuamente e da recenti statistiche si è scoperto che fra i migliaia di nuovi farmaci entrati in commercio solo sette hanno contribuito ad un progresso terapeutico maggiore, questo significa che la maggior parte delle case farmaceutiche non produce nuovi farmaci per agevolare le persone nella cura ma solo per agevolare i propri business. Un esempio lampante è rappresentato dal fatto che il 50% dei farmaci venduti in Asia e in Africa sono falsi come l'Alphax(?) utilizzato per curare la malaria senza informare i pazienti che in realtà esso non contiene il principio attivo del farmaco ma è solo un palliativo. Oppure il grave episodio della Nigeria che chiama in causa la Pizter per aver somministrato un farmaco contro la meningite (il Trovan) che ha provocato effetti collaterali come la perdita dell'udito e della vista, facendo sospettare al governo nigeriano che queste potenti case farmaceutiche usino i paesi sottosviluppati solo per loschi esperimenti(è in corso il processo iniziato il 4/07/2007) . Ma uno degli episodi più tristi è quello documentato dalla televisione ABC che ha descritto gli effetti collaterali di alcuni farmaci antidepressivi (Celexa, Zoloft, Ritalin, Luvox, Prozac, Effexor, Paxil) che invece di risolvere il problema (della presunta sindrome di iperattività: ADHD) hanno provocato gravi squilibri nei bambini, inducendoli al suicidio, all'omicidio e all'automutilazione; nel video sono presenti le testimonianze dei genitori che confermano addolorati il cambiamento di carattere che hanno subito i figli dopo l'assunzione di tali medicinali. Le case farmaceutiche sapevano di tali effetti ma li hanno tenuti nascosti. A dimostrazione di come sia grave la disinformazione nel campo della sanità.
DICKENS' EXPERIENCE
Charles Dickens was born in 1812 and died in 1870. His family was pretty poor, and he lived with the fear to be imprisoned owing to debts. He was a politically committed writer: he supported reforms about school, prison and work describing poverty, crimes and corruption of present-day life. He worked as a chronicler , then as a short-hand writer. He became very famous thanks to his literary works, and he travelled all over England by reading his composition publicly. He used to choose some dramatic chapter, for instance the scene describing Pickwick who is put on trial. The audience proved very interested in that, so he tried to repeat the experience in United States, but American people didn't agree with his point of view, first of all because he started to be an abolitionist, but also because he defended the royalties: He didn't want north-American publisher to get rich thanks to the press of his books and, as far as concerns his journalistic activity, he wrote "American notes", in which he strongly attacked them ; he collaborated with "Mirror of Parliament" and "Morning Chronicle" reviews. For all that Dickens managed to promote his thoughts and literature by himself, by making communication become something free, apart from profits and business.
FONTI:
La scomparsa dei fatti , Marco Travaglio
B. Grillo 2006 dvd Incantesimi; Intervista a:
Gianfranco Domenighetti
Antonietta Gatti
Stefano Montanari
Maurizio Pallante
Wolfgang Sachs
www.comedonchisciotte.it (08/07/2007)
www.nanodiagnistics.it (08/07/2007)
www.inceneritori.org (08/07/2007)
www.bmj.com (British medical journal) (08/07/2007)
www.worstpills.org (08/07/2007)
www.disinformazione.it (08/07/2007)
Saggio sulla Filosofia dell'Informazione (FI), Luciano Floridi
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