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Il Preromanticismo
Il Preromanticismo è l'insieme delle tendenze o delle manifestazioni che precorrono il Romanticismo.
Il Romanticismo, infatti, come ogni gran movimento culturale, non sorse improvvisamente ma cominciò a manifestarsi già nell'età stessa dell'Illuminismo, che, come ogni altra ideologia, accanto ai valori positivi e progressivi presentava i suoi limiti e la sua unilateralità e non riusciva d appagare pienamente gli spiriti più acuti e pensosi. Perciò, nell'epoca del pieno trionfo dell'Illuminismo, verso la seconda metà del Settecento, si avvertono in Europa alcune tendenze chiaramente preromantiche, dapprima assai timide in sostituzione della vecchia ideologia materialistica e meccanicistica. Queste affermavano una teoria nuova, spiritualistica ed ideologistica, il Romanticismo, appunto.
Il Romanticismo
Il Romanticismo, come movimento consapevole di cultura, sorge originariamente in Germania e da qui si diffonde rapidamente in Europa. Tale rapidità si spiega con il fatto che i popoli europei erano già spiritualmente predisposti ad accoglierlo: negli ultimi decenni del '700 razionalistico ed illuminista, infatti, l'Europa, e specialmente l'Inghilterra, è già percorsa da una sensibilità nuova, malinconica.
Il Romanticismo si adattò poi alla storia e alla cultura dei vari popoli, assumendo particolari caratteristiche razionali, per cui si parla, giustamente, di Romanticismo tedesco, inglese, francese, italiano eccetera. Perciò, allo sviluppo della civiltà romantica ha contribuito tutta l'Europa. Tuttavia, nonostante le caratteristiche europee del movimento, come l'Illuminismo ebbe il suo centro di irradiazione nella Francia, anche il Romanticismo ebbe il suo centro di irradiazione, e questo fu in Germania, dove esso ebbe il più ampio e profondo sviluppo. Perciò bisogna sempre riferirsi al Romanticismo tedesco se vogliamo comprendere, per analogia o diversità, le caratteristiche particolari dei romanticismi nazionali.
A fare della Germania la patria del Romanticismo concorse soprattutto la natura e lo spirito tedesco, perennemente inquieto e scontento della realtà, proteso alla vita del sentimento, della fantasia, del sogno. I tedeschi sono consapevoli di questa loro tendenza a sognare ed a fantasticare.
Riesce estremamente difficile definire il Romanticismo, per due ragioni. La prima sta nella complessità del movimento che, come precedentemente il Rinascimento e l'Illuminismo, interessò tutti i campi dell'attività umana. Si dovrebbe quindi sfaccettare il Romanticismo e distinguere i suoi vari aspetti e parlarne separatamente, per poi cogliere la connessione che esiste tra essi, scaturita dalla comune matrice ideologica e storica.
L'altra difficoltà che sorge analizzando il Romanticismo sta nella mancanza di un'adeguata prospettiva storica. Nel campo morale, il Romanticismo respinge l'ideale di vita degli illuministi, fondato sull'eudemonismo, sulla ricerca, cioè, di una felicità che per quelli consisteva nell'appagamento, misurato e ragionevole.
I romantici considerano questo tipo di felicità naturale, piatto, rozzo, mediocre, banale, insignificante. Anch'essi aspirano alla felicità ma la vogliono eccezionale, assoluta, totale. Di essa può farne parte anche il dolore, perché il Romanticismo non considera il dolore come una sofferenza, ma come segno di nobiltà e di distinzione, una prova severa, insomma, dalla quale lo spirito deve essere temprato e rinforzato.
In campo politico, il Romanticismo rifiuta il cosmopolitismo degli illuministi, il concetto dell'uomo cittadino del mondo, con caratteri universali che lo uniscono agli altri uomini, e contrappone a questo il concetto di nazione, di una particolare comunità di uomini, una comunità, cioè, che ha una sua propria fisionomia, una connivenza di lingua, di storia, di pensiero, di ricordi, di ideali, un inconfondibile patrimonio spirituale, che ogni generazione riceve in eredità da quella precedente e trasmette, arricchito, a quella successiva. Nel campo politico, oltre a promuovere il sentimento nazionale, il Romanticismo promuove ideali democratici della libertà, dell'uguaglianza, della giustizia, del progresso.
In campo storiografico, il Romanticismo reagisce all'antistoricismo dell'Illuminismo.
Gli illuministi, infatti, valorizzavano l'età in cui vedevano realizzato il loro ideale di vita secondo natura e ragione. I romantici giudicano antistorico questo criterio di valutazione. Nello studio del passato, essi non ricercano gli elementi comuni ed universali, i segni, cioè, della ragione e dell'armonia con la natura, ma gli elementi particolari, le caratteristiche proprie dei singoli popoli e delle singole epoche. I modi con cui gli spiriti romantici cercano di superare il pessimismo sono assai vari.
Molti ritornano alla fede religiosa, ritrovano il fine e il significato della vita in Dio, la cui Provvidenza dirige la storia del mondo secondo i suoi imperscrutabili disegni.
Ma dopo la Rivoluzione Francese, gli uomini sono diventati così sensibili ai problemi politici e sociali che la ragione stessa si colora di politica ed assume due aspetti, il primo conservatore, il secondo liberale, democratico. Per i conservatori, come De Maistre (Mastr), il sentimento religioso promosso dal romanticismo per reazione all'ateismo ed al materialismo significa rifiuto dell'età moderna.
"Classico -dice Goethe- è tutto ciò che è sano, romantico è tutto ciò che è malato". Goethe chiama classico tutto ciò che è sano perché il classicismo comporta sanità morale, equilibrio e dominio di sé. Quando poi Goethe chiama malato tutto ciò che è romantico, e chiama la poesia romantica "poesia da ospedale", allude agli aspetti deteriori del Romanticismo, alle morbosità sentimentali e passionali, al gusto per l'irrazionalità.
Nel campo filosofico, il Romanticismo reagisce all'arido intellettualismo illuministico e propugna la creatività dello spirito, l'idealismo e lo spiritualismo assoluto.
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