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Il Giappone
Superficie: 372.536 kmq
Popolazione:
Accrescimento annuo: 1.0%
Densità per kmq:
Gruppi etnici: Ainu, Coreani, Cinesi, Statunitensi, Inglesi, Tedeschi, Canadesi, Indiani, Francesi.
Lingua: Giapponese (lingua ufficiale)
Religioni: Scintoismo, buddismo, cattolicesimo, protestantesimo.
Moneta: Yen
Capitale: Tokyo
Autori:
Vezzelli Carlo Alberto
d' Arienzo Matteo
Geografia generale:
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' Arcipelago giapponese o nipponico si dispone ad angolo concavo a delimitare il Mar del Giappone, che lo separa dalla terraferma.
All'estremo Nord si trova l' isola di Hokkaido, a circa 300 km dalla costa della Siberia.
Proseguendo verso Sud troviamo l' isola di Honshu e l'isola di Shikoku; infine all'estremità meridionale dell'arco, l' isola di Kyushu, separata dal continente dallo Stretto di Corea.
Comprendendo anche le isolette minori, l'arco dell' arcipelago Giapponese si estende per oltre 3000 km.
Da questo fatto derivano notevoli differenze di clima, tra le diverse latitudini dell' Arcipelago, relativamente mitigate dalla corrente calda del mare chiamata Kuro Shivo: per esempio, nella settentrionale isola di Hokkaido il clima è molto più mite di quello dell' antistante Siberia.
Caratteristica comune delle isole dell' Arcipelago è la costituzione vulcanica: si contano una sessantina di vulcani tuttora attivi (tra questi il famoso Fujiyama, alto 3776 m, situato non lontano dalla capitale Tokyo) e un centinaio di vulcani spenti.
Di conseguenza si verifica la frequenza di alcuni fenomeni di eruzione, di terremoti, di maremoti, con effetti spesso disastrosi.
Lo sviluppo delle coste si estende per oltre 27.000 km.
Questo eccezionale frastagliamento costiero dipende soprattutto dalla natura montuosa
del territorio giapponese.
Per la costituzione delle isole giapponesi, alte e strette, le montagne scendono ripide al mare, per cui la costa risulta alta e ricca di insenature.
Per la piccolezza delle isole dell' Arcipelago (pari per estensione circa al territorio italiano), e le stesse montagne scoscese sul mare, prive di pianure, in Giappone non vi sono grandi corsi d' acqua, ma solo fiumi di piccola entità, a carattere torrentizio, dal corso breve ed irruente.
Anche i bacini lacustri sono piuttosto piccoli: il lago più grande è il lago Biwa, nell' isola di Honshu, che ha una superficie di 675 kmq, ed è quindi non molto più vasto del lago di Ginevra.
Le isole:
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a maggiore isola dell' Arcipelago Giapponese è quella di Honshu: da sola occupa il 62.7% dell' intera estensione giapponese, e ospita il 75% della popolazione.
Si estende per 230.676 kmq, ed è l' ottava isola del mondo per grandezza.
È in quest' isola che si trova il grande vulcano conico, ammantato di neve per gran parte dell'anno: il Fujiyama.
Ai suoi piedi si stende l' unica pianura di rilievo del Giappone: quella di Kanto, in cui sorgono le maggiori città, Tokyo e Yokoama.
Climaticamente l' isola può essere sezionata in tre zone: una zona settentrionale caratterizzata da clima freddo e dalla vegetazione di foreste con larici, abeti, pini; una zona centrale, con clima asciutto d' inverno ed estati umide e calde; ed una zona meridionale, con clima sempre più mite fino a diventare subtropicale, con piogge molto abbondanti, determinate soprattutto dal monsone estivo.
Nella parte meridionale della isola fioriscono quindi le colture tipiche dell' agricoltura giapponese: il tè, il gelso, la soia, il tabacco.
La seconda isola per grandezza è Hokkaido, con una estensione di 78.512 kmq, pari a tre volte quella della Sicilia. E` moto ricca di rilievi.
È interessata da un clima molto freddo, favorevole alla coltivazione dei cereali.
Molto estese sui rilievi sono le foreste di conifere.
Terza per ordine di vastità è l' isola di Kyunshu, posta all' estremo Sud.
È caratterizzata da un clima sub-tropicale, che favorisce la coltivazione del riso, della soia, del gelso e del tè.
Molto montuosa, possiede grandi giacimenti minerari. Si estende per 41.970 kmq.
Abbiamo quindi l' isola di Shikoku (18.766 kmq), molto montuosa, con alcune estensioni pianeggianti sul versante meridionale, dove è molto diffusa la coltivazione del riso.
Le risorse naturali:
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l riso è il prodotto alla base dell' agricoltura giapponese, e anche dell' alimentazione della popolazione.
Più di metà del suolo coltivato è occupato dalle risaie. Tra gli altri cereali abbiamo l' orzo e il grano. Altri prodotti importanti, soprattutto per l'alimentazione, sono le patate e le patate dolci. Rilevante la produzione di tè ed agrumi.
L'allevamento e`un attività secondaria tranne che per i suini e gli animali da cortile.
Molto importante è invece la pesca. Vi sono almeno una trentina di porti di pesca importanti, tra cui quelli di Hakodate, di Otazu, di Niigota, di Nagasaki, di
Shimoneseki. Inoltre molta importanza rivestono la pesca delle perle e la caccia alle balene effettuate nell' Oceano Atlantico.
Le risorse minerarie offrono un panorama piuttosto vario. Il Giappone è produttore di carbone, rame, oro, tungsteno, argento, zinco.
Minori sono i giacimenti di zolfo, piombo, stagno, uranio, bismuto, amianto, petrolio, ferro, manganese, gas metano, lignite.
La popolazione:
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l Giappone è il paese più fittamente popolato, tra tutti i grandi paesi del mondo.
Su un estensione territoriale pari a quella italiana (o poco più grande) vivono infatti oltre 117 milioni di abitanti.
Il Giappone risulta tra gli stati più popolati del mondo, con una densità media di 300 abitanti per kmq.
Etnicamente i giapponesi, al pari dei coreani, risultano un popolo molto compatto, con poche minoranze: soltanto qualche migliaio di Ainu, di razza proto-europide, sono concentrati nell' isola di Hokkaido.
Religione ufficiale è il buddismo, seguito da quasi 60 milioni di seguaci.
Alcuni buddisti cinesi la introdussero in giappone in epoca feudale.
Un' altra religione tipica del Giappone è lo scintoismo, che raccoglie un complesso di norme morali ed etiche che dovrebbero dopo la morte portare l' anima del fedele, che le ha osservate, agli dei.
Ma nel complesso il popolo giapponese appare all' inizio di questo secolo rivolto a forme d' economia e di vita, vita molto moderna ed evoluta, sul modello di quelle europee o americane, alle quali ormai, per perfezione tecnica raggiunta in molti campi, fa concorrenza.
Anche il culto degli dei naturali (i giapponesi facevano discendere dal Sole la loro stirpe, mediante la dea Amaterasu), ha perso molta dell' antica facoltà di suggestione.
Così come sempre meno importante è il culto dell' Imperatore (Akihito), considerato un tempo figlio degli dei e dio egli stesso.
E anche le pratiche suicide del harakiri, un tempo molto diffuse, per vendicare il proprio onore, sono ormai quasi del tutto scomparse.
Governo:
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a nuova costituzione differisce per molti aspetti da quella di Meiji del 1889.
Eccone i punti principali:
- L' Imperatore è il simbolo dello Stato e dell' unità del popolo. Il potere sovrano è nelle mani del popolo.
- Il Giappone rinuncia alla guerra come diritto sovrano. Rinuncia anche alla minaccia o all' uso della forza come mezzi per risolvere le controversie con le altre nazioni.
- I fondamentali diritti umani sono garantiti come eterni ed inviolabili.
- L' antica Camera dei Pari è sostituita dalla Camera dei Consiglieri, i cui membri, come quelli della Camera dei Rappresentanti, sono eletti in rappresentanza del popolo. La Camera dei Rappresentanti è di rango più elevato rispetto a quella dei Consiglieri.
- Il potere esecutivo spetta al gabinetto dei ministri, collettivamente responsabile di fronte alla Dieta.
- L' autonomia locale è applicata su larga scala.
- L' Imperatore non ha alcun potere deliberativo; egli compie soltanto quegli atti che sono previsti dalla Costitusione. Così, ad esempio, nomina il primo ministro e il presidente della Corte Suprema di Giustizia.Il primo ministro, tuttavia, deve essere prima designato dalla Dieta e dal presidente della Corte di giustizia dal governo.
Sentito il parere del governo e con la sua approvazione, egli inoltre, in nome del popolo, compie atti come la promulgazione di leggi e trattati, la convocazione della Dieta e l' assegnazione di titoli onorifici.
L' economia:
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a popolazione attiva del Giappone costituisce il 50% di quella totale.
Ciò significa che in Giappone, paese che ha una superficie poco superiore all' Italia, circa 62 milioni di persone producono reddito.
Il Prodotto Nazionale Lordo del Giappone, inoltre, è il secondo del mondo dopo gli Stati Uniti, ed è stato 3.700 miliardi di dollari nel 1993, circa 3 volte quello dell' Italia.
Più di tre quarti dei Giapponesi vivono nelle città e il loro livello di vita è complessivamente buono.
I giapponesi sono il popolo che legge il maggior numero di quotidiani e che ha il tasso di mortalità infantile più basso del mondo.
Se si considerano le caratteristiche di montuosità dell' arcipelago, che rendono esigue le superfici agrarie, la produzione agricola del Giappone è stupefacente.
Le rese per ettaro sono le più alte del mondo, favorite da un largo impiego di fertilizzanti e di tecniche moderne.
L' allevamento del bestiame e l' attività fotestale hanno invece scarso rilievo.
Base dell' alimentazione è il riso; altri prodotti molto diffusi sono: soia, patate, pomodori, canna da zucchero, agrumi e tè .
Importanti complementi dell'economia del Giappone vengono dal mare. Ricordiamo: la coltivazione delle alghe, gli allevamenti ittici, la pesca delle perle.
La pesca praticata con sistemi industriali sui mari di tutto il mondo, fa del Giappone uno dei massimi produttori mondiali di pescato.
Le risorse minerarie ed energetiche dell'arcipelago sono modeste.
Tranne lo zinco, il Giappone deve perciò importare enormi quantità di minerali e di petrolio.
Oltre un terzo dell' energia elettrica prodotta nel paese è di origine nucleare. La dipendenza dall'estero per le materie prime ha spinto l'industria giapponese verso quei settori che richiedono molta manodopera specializzata, così da realizzare un elevato valore aggiunto.
L'industria giapponese è caratterizzata dalla presenza di grandi concentrazioni industriali, ma anche da una moltitudine di piccole e piccolissime imprese che ricevono lavori in subappalto.
Il Giappone è al primo posto per le costruzioni navali; qui si trovano infatti i primi quattro cantieri navali del mondo che varano transatlantici e petroliere giganti, costruite con un colossale sistema di catene di montaggio. Altri primati giapponesi riguardano la produzione delle automobili e delle motociclette. In questo settore ha scavalcato gli U.S.A. ed è in concorrenza con le grandi potenze europee.
Altre industrie molto sviluppate sono quelle elettroniche e meccaniche di precisione che producono televisori, transistor, macchine fotografiche e attrezzature scientifiche vendute in tutto il mondo. Hanno inoltre la loro importanza le industrie tradizionali della carta, della seta e della ceramica.
Alcuni cenni storici:
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er inquadrare la storia del Giappone contemporaneo occorre fare una breve premessa.
Il Giappone è stato per secoli un Impero a base feudale: al vertice dell' organizzazione sociale c'era l' Imperatore e il territorio era suddiviso tra potenti signori che si combattevano tra loro e detenevano il potere reale. A causa della posizione geografica l'Impero viveva inoltre in condizioni di forte isolamento.
Tuttavia nel sedicesimo secolo il Giappone aveva stabilito scambi commerciali con i portoghesi, che erano stati i primi europei a raggiungerlo; ad essi erano poi subentrati gli olandesi.
Agli inizi del '600 tra i signori feudali prese il sopravvento il clan dei Tokugawa che trasferirono la capitale da Kyoto a Yedo, diventata poi Tokyo.
La più importante decisione presa dal governo di Yedo nel 1639 fu quella di chiudere il Giappone agli stranieri.
A partire da quella data, tranne che per minimi scambi, il Giappone si è isolato dal resto del mondo conservando i clan, la nobiltà arcaica e la struttura sociale fino al 1853.
La trasformazione ha avuto inizio dopo che nel 1853 una flotta degli Stati Uniti ha imposto con la forza al Giappone di aprire i propri porti alle merci occidentali.
Per scongiurare il pericolo della colonizzazione, il Giappone intraprese allora un'
opera di modernizzazione del paese in senso militarista.
Venne abolito il sistema feudale e fu concessa una costituzione sul modello germanico: la sovranità assoluta spettava all' imperatore detto Mikado; il Governo era responsabile solo di fronte ad esso.
Il Parlamento veniva eletto con il voto dei cittadini più abbienti.
Il Governo stesso, allo scopo di fornire un modello organizzativo agli imprenditori privati, divenne imprenditore industriale.
Pochi anni più tardi il Governo cedette addirittura il proprio patrimonio industriale alle famiglie più ricche, discendenti dell'antica aristocrazia feudale, che divennero cosi le protagoniste dello sviluppo industriale del Giappone.
All' inizio del XX sec. il Giappone si orientò verso la ricerca di nuovi spazi e delle materie prime che gli mancavano, e iniziò la sua espansione coloniale a spese della Cina. La Russia zarista cercò di opporsi ai successi giapponesi , ma fu sconfitta in una guerra che sorprese l'Occidente per la sua rapidità.
Fu questa la prima vittoria di un paese non europeo in una guerra moderna.
Tra il 1910 e il 1935 il Giappone conquistò la Corea e creò in Manciuria uno stato vassallo che si estese fino a Pechino. Strinse poi un patto di alleanza con l' Italia fascista e la Germania nazista, e nel 1941 attaccò di sorpresa la flotta degli Stati Uniti nel Pacifico, a Pearl Harbour.
Durante la seconda guerra mondiale il Giappone invase l'Indocina, le Filippine e l'Indonesia. I giapponesi tuttavia non riuscirono a contrastare la controffensiva degli americani, che conclusero il conflitto sganciando le bombe atomiche su Hiroshima e
Nagasaki.
Nel 1945 gli Stati Uniti hanno occupato il Giappone, cmpletamente prostrato dalla disfatta. Constatata però la diffusione dei movimenti comunisti in Corea, in Cina e nel Vietnam, gli americani fornirono ingenti aiuti finanziari al Giappone per accelerare la sua ripresa economica e conservarlo nell'area capitalista. Durante l'occupazione degli U.S.A. fu avviato un processo di smilitarizzazione: la Costituzione toglieva all'Imperatore e ai gruppi monopolistici gran parte del loro potere.
Venne anche attuata la riforma agraria e concessa maggiore attività ai sindacati.
Attraverso il contatto con gli U.S.A. e con le nazioni europee, il Giappone ha ancor più assorbito non solo le tecnologie, ma anche alcuni modelli socio-economici occidentali.
Tuttavia, questi apporti dell'Occidente sono stati trapiantati sulle profonde radici della società giapponese, la quale non ha mai rinunciato alle sue tradizioni: in particolare sono rimasti forti l' attaccamento alla famiglia, lo spirito gerarchico e la fedeltà al gruppo di appartenenza.
Sul piano dell' organizzazione industriale, ciò ha avuto come conseguenza, almeno fino agli anni '80, una scarsa conflittualità tra operai e padroni, e quindi bassi salari, ma anche una certa stabiità dei posti di lavoro. Il risultato è stata una formidabile crescita industriale che ha portato in pochi anni il Giappone ad occupare i primi posti dell'economia mondiale.
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