Annichilazione
E' la reazione che
può aver luogo durante la collisione tra una particella e la sua antiparticella
e che comporta la scomparsa di entrambe con l'emissione di energia sotto varie
forme, in modo che la reazione conservi comunque l'energia totale. Le reazioni
di antimateria finora studiate sono quelle di protone-antiprotone e soprattutto
di elettrone-positrone (e- e+ ). Lo studio di quest'ultima, reso possibile
dalla realizzazione di un tipo particolare di acceleratore, detto "anello di
accumulazione", è stato estremamente fruttuoso per la fisica delle particelle
elementari. Nell'anello di accumulazione circolano contemporaneamente e in
senso opposto due fasci, uno di elettroni e uno di positroni. Il più semplice
meccanismo di antimateria e-e+ è quello detto "a un fotone". L'antimateria
procede in due fasi; nella prima entrambe le particelle scompaiono e si produce
un fotone, nella seconda il fotone si trasforma in una o più coppie
particella-antiparticella di altri tipi o in particolare ancora in coppie e+ e
-.
Queste due fasi
sono state schematizzate in figura.
Potrebbe sembrare
che la seconda fase non debba necessariamente avere luogo e che una coppia
e+e- possa annichilarsi in un fotone, ma
così non è. Questo punto è concettualmente molto importante. Poiché ogni
reazione deve conservare l'energia, oltre alla quantità di moto, al momento
angolare e ad altri numeri quantici, la coppia x+x - (una generica coppia
particella-antiparticella) deve avere la stessa energia totale della coppia e+e
-. Per energia totale si intende la somma delle energie cinetiche della coppia
e delle loro masse moltiplicate per il quadrato della velocità della luce (E =
mc2). Poiché la massa del fotone è nulla, durante la prima fase non è possibile
la conservazione dell'energia. Il principio d'indeterminazione di Heisenberg
consente però la non conservazione dell'energia, purché ciò avvenga per
intervalli di tempo sufficientemente brevi. Ciò significa che la seconda fase,
di materializzazione del fotone in altre particelle, deve necessariamente
esistere.
Lo studio di queste
reazioni ha comportato negli ultimi anni un grande progresso nella fisica delle
particelle elementari e anche a sensazionali scoperte, come quella, operata nel
1974, dell'esistenza della cosiddetta "particella J/y". È stata soprattutto
questa scoperta a provocare la concezione che i costituenti veramente
fondamentali della materia sono sei leptoni e sei quarks. Le prime due reazioni
indicate coinvolgono esclusivamente leptoni (gli elettroni e i muoni sono
leptoni) e questi possono interagire solo elettromagneticamente, se si trascura
una piccolissima probabilità di interagire debolmente e gravitazionalmente. Ora
le interazioni elettromagnetiche sono inquadrate nell'elettrodinamica
quantistica (in gergo QED). La teoria delle altre interazioni, gravitazionale,
debole e forte, è tutt'altro che soddisfacente, specie per quest'ultima.