Freud, Sigmund
Neuropsichiatra austriaco (Freiberg, oggi Príbor,
Moravia, 1856 - Londra 1939). Primogenito di sette figli, nacque dal secondo
matrimonio del commerciante ebreo Jacob Freud. Gli anni della prima infanzia
rimarranno uno dei periodi più importanti della sua esistenza. Nel 1859 la sua
famiglia si trasferisce a Lipsia e l'anno seguente a Vienna, dove Freud rimarrà
fino a quando non sarà costretto a rifugiarsi a Londra a causa delle
persecuzioni naziste, esattamente un anno prima della morte. Inizialmente
orientato verso gli studi giuridici, Freud a diciassette anni decide di
iscriversi alla facoltà di medicina in Vienna. I suoi primi lavori scientifici
sono del 1876 quando ancora studente, esegue nell'Istituto di fisiologia del
celebre professore Ernst Brücke interessanti ricerche di anatomia comparata,
fra le quali spiccano quelle sul sistema nervoso di alcune specie di pesci. Nel
1881 si laurea e l'anno seguente incontra Martha Bernays, che sposerà dopo
cinque anni. Dei sei figli solo Anna continuerà il cammino del padre
affermandosi come psicanalista infantile. Pochi anni dopo la laurea, Freud
studiando le proprietà della cocaina, ne osserva l'azione euforizzante e vede
inoltre la possibilità di impiegarla come anestetico. In questo stesso periodo
porta a compimento importanti lavori di istologia del sistema nervoso e di
anatomia patologica e nel 1885 scopre le radici del nervo acustico, ottiene la
libera docenza di neuropatologia e quindi si reca a Parigi per approfondire i
suoi studi anatomopatologici. Il soggiorno alla clinica psichiatrica della
Salpêtrière, diretta da Charcot, rappresenta un momento fondamentale
nell'evoluzione del pensiero di Freud, in quanto segna il passaggio del suo
interesse dagli studi anatomici a quelli clinici e soprattutto psicologici.
L'anno dopo a Nancy presso Bernheim, Freud apprende le tecniche ipnotiche da
questi usate come cura delle manifestazioni isteriche. Tale mezzo terapeutico a
Vienna era stato impiegato da un suo collega più anziano, Josef Breuer, il quale
aveva curato una paziente isterica adoperando l'ipnotismo non già per farle
dimenticare i sintomi, ma per vincere le inibizioni. Breuer aveva infatti
constatato la scomparsa progressiva dei vari sintomi allorché la paziente aveva
potuto ricordare le emozioni dolorose provate per alcuni avvenimenti della sua
vita, ognuno dei quali aveva rappresentato la circostanza in cui un determinato
sintomo si era presentato per la prima volta. In seguito a questa esperienza
Freud è indotto a elaborare delle concezioni sulla natura dei sintomi isterici
alla base dei quali vede un ''conflitto'' (tra desideri istintivi - soprattutto
sessuali - e proibizioni legate all'ambiente), del quale il soggetto non è
cosciente e che si esprime - come situazione di compromesso - attraverso il
sintomo, nel quale si realizzano, spesso in forma simbolica, sia il desiderio
sia la forza reprimente. All'origine dei sintomi isterici non vi sarebbe quindi
un trauma psichico attuale, come pensava Charcot, ma un conflitto vissuto
nell'infanzia e che è risvegliato da particolari circostanze della vita adulta;
il ricordo dei traumi psichici infantili è stato respinto dalla coscienza in
quanto spiacevole e sopravvive nell'apparato psichico sotto forma di contenuto
inconscio. Osservando le manifestazioni psichiche dei pazienti, Freud giunge
alla conclusione che il dinamismo delle tendenze psichiche inconscie si
esprime, oltre che nel sintomo e nel comportamento, anche nel sogno, che
rappresenta la via più diretta per conoscere l'''inconscio''.
Nel 1889 Freud inizia il primo trattamento, usando -
sotto ipnosi - la tecnica che la paziente stessa di Breuer aveva definito
''catartica''. Ma ben presto abbandona la tecnica dell'ipnosi, perché tutti i
pazienti non sono ipnotizzabili e perché scopre che lasciandoli liberi di
esprimere tranquillamente qualunque pensiero, si arriva ancor meglio a far luce
sulle emozioni dolorose rimosse dalla coscienza. Elabora così il metodo delle
''associazioni libere'' che diventa lo strumento fondamentale della tecnica
psicanalitica: viene incoraggiato ad esprimere idee, sensazioni, ricordi, senza
pudori o resistenze. Nella stessa epoca Freud si accorge che tutti i pazienti
nutrono verso di lui sentimenti provati nell'infanzia verso i genitori (amore e
odio alternati tra loro) e a questo fenomeno dà il nome di transfert. Siccome Breuer rifiuta di seguirlo nelle sue concezioni
e soprattutto in quest'ultima, la loro collaborazione cessa. Fin dal 1887 Freud
aveva conosciuto un otorinolaringoiatra berlinese, Fliess, che aveva ampie conoscenze
mediche e culturali oltre che specialistiche e con il quale rimarrà in stretto
contatto per circa quindici anni attraverso incontri e corrispondenza: Le origini della psicanalisi. Lettere a
Wilhelm Fliess, abbozzi e appunti, 1887-1902 (postumo, 1950). Criticato e
abbandonato dall'ambiente medico viennese, nel 1896 cesserà di frequentare le
società mediche e di presentarvi comunicazioni. Nel 1897 dopo un breve viaggio
in Italia, perviene alla formulazione del complesso edipico, in seguito alla scoperta
dei desideri sessuali dei bambini in genere verso il genitore di sesso opposto.
Le basi della psicanalisi sono ormai gettate: con L'interpretazione dei sogni (1900), considerata la sua opera
maggiore, vengono risolti molti enigmi della vita onirica. Subito dopo appare La psicopatologia della vita quotidiana
(1901). Nel 1902 è nominato professore e crea con Stekel, Adler e altri il
primo nucleo di quella che sarà dal 1910 in poi la Società Internazionale di
Psicanalisi. Nel 1906 ha i primi contatti con Jung, nel 1908 con Ferenczi; in
questo stesso anno si svolge il primo Congresso Internazionale di Psicanalisi.
L'anno seguente Freud si recherà con Jung e Ferenczi negli Stati Uniti per una
serie di conferenze alla Clark University. Aveva nel frattempo pubblicato Tre saggi sulla teoria della sessualità
(1905); aveva indagato i rapporti tra arte e psicanalisi in Delirio e sogni della ''Gradiva'' di Jensen
(1907) e nei saggi su Leonardo da Vinci (1910) e sul ''Mosè'' di Michelangelo
(1914), nonché gettato nuova luce sui meccanismi più arcaici dell'inconscio in Totem e Tabù (1913), la sua opera
fondamentale nel campo dell'antropologia. Nel frattempo Adler e Jung,
rispettivamente nel 1911 e nel 1914, si staccano da Freud perché rifiutano di
accettare una parte delle sue teorie sulla sessualità. Egli partecipa ai
Congressi Internazionali delle Società di Psicanalisi, che si costituiscono
ormai in quasi tutti i Paesi, e vi presenta i suoi lavori. A sessantaquattro
anni viene finalmente nominato professore ordinario all'Università di Vienna e
nel 1936 diviene membro della Royal Academy di Londra. In tutti questi anni
nonostante l'età avanzata e la salute malferma, Freud aveva continuato a
pubblicare: nel 1916-17 appare in 2 volumi Introduzione
allo studio della psicanalisi; nel 1920 esce Al di là del principio del piacere, in cui rielabora le sue teorie
sugli istinti; nel 1921 Psicologia
collettiva e analisi dell'io; nel 1923 L'Io
e l'Es; nel 1926 Inibizione, sintomo
e angoscia. Nata come metodo per la cura delle nevrosi, l'opera di Freud, e
soprattutto la scoperta dei conflitti inconsci, doveva in seguito rivoluzionare
la psicologia clinica e la psichiatria, nonché offrire interpretazioni e
portare contributi in molti settori dell'arte e della scienza: dal campo della
letteratura (esteso poi anche al cinema) e delle arti figurative all'etnologia,
alla storia delle religioni, alla pedagogia e alla criminologia.