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ALVAR AALTO
Alvar Aalto (Kuortane, Finlandia, 1898 - Helsinki, 1976) è uno dei maggiori architetti e designer del XX secolo. Si diplomò nel 1921 al Politecnico di Helsinki; gli edifici che gli procurarono generale plauso furono il sanatorio di Paimio (1927-1930), per il quale Aalto disegnò anche l'arredamento e le suppellettili; il padiglione finlandese per l'esposizione di Parigi del 1937; la Villa Mairea (1938-1939) e, infine, il padiglione per la Fiera mondiale di New York del 1939, le cui pareti interne erano in vetro ondulato e in legno sagomato. Nel 1940 fu inviato negli Stati Uniti dove rimase per otto anni e disegnò il dormitorio Baker House. Tornò in Finlandia per dirigere i lavori di ricostruzione del paese dopo le devastazioni della seconda guerra mondiale. Tra i molti edifici realizzati a Helsinki, il più importante è la Casa della cultura (1955-1958).
Gli arredi e i mobili della villa Mairea sono stati tutti progettati dall'architetto finlandese e dalla moglie i quali, nel 1935, hanno fondato l'ARTEK una compagnia per gestire la produzione e la distribuzione dei mobili disegnati da Aalto. L'uso assai vario dei materiali e la soluzione misurata dei molti dettagli ha qui portato ad uno dei suoi migliori risultati.
La residenza di una famiglia ricca serve da laboratorio per esperimenti destinati a riflettersi nelle costruzioni popolari; alcuni mobili studiati in questa occasione, ad esempio, più tardi sono stati prodotti in serie.
Differenze tra Alvar Aalto e i progettisti a lui contemporanei
Aalto è un razionalista: le forme delle sue architetture sono dettate dalla funzione. Proprio perché determinata dalla funzione, la forma non può essere rigidamente geometrica, come negli edifici di Gropius, ma muoversi liberamente in relazione alle esigenze interne.
In lui c'è anche l'organicità di Wright in quanto Aalto concepisce l'architettura come qualcosa di vivente entro l'ambiente naturale.
Per quanto riguarda la planimetria libera, questa è molto maggiore in Aalto che in Wright, è più morbida, più curveggiante, meno geometricamente tesa e scattante.
Gli elementi fondamentali degli edifici progettati da Aalto
Le Corbusier ha sintetizzato gli elementi essenziali della sua progettazione in cinque punti; Aalto non l'ha fatto direttamente ma analizzando le sue opere possiamo qualificare le caratteristiche principali.
Nella biblioteca di Viipuri l'architetto ha affrontato funzionalmente il tema della luce: nella sala di lettura la luce proveniva dall'alto illuminando i libri in maniera indiretta in modo da non creare fastidiosi riflessi; quello dell'acustica progettando un soffitto ondulato costituito da strisce accostate di legno che permetteva un'acustica perfetta in ogni punto della stanza.
Per quanto riguarda il sanatorio di Paimio egli progetta un plesso articolato su tre bracci principali disposti reciprocamente ad angolo retto o ottuso per una migliore illuminazione e aerazione.
Passando dall'opera d'impegno sociale a quella privata, come la villa Mairea, cambia le forme, cambia i materiali, i colori, perché sono cambiate la funzione e il luogo: un'abitazione unifamiliare inserita in campagna in mezzo ad alberi d'alto fusto. Come Wright nella Casa sulla cascata, così Aalto in questa villa pone l'interno a contatto con l'esterno e viceversa grazie alla facciata interamente costituita da finestre.
Contesto storico - culturale
Sin dai primi anni del dopoguerra l'architettura d'avanguardia appare fallimentare: al «razionalismo» si contrappone perciò il metodo «organico», che trovando le premesse in Frank Lloyd Wright e in Alvar Aalto. La collisione dell'utopia del XX secolo e del passato paesano è un esempio della situazione culturale contemporanea in Finlandia. Questo paese si stava trasformando: da una società rurale, agricola e artigianale diventava una nazione industrializzata e urbanizzata. La cultura dell'"avant-garde" fu orientata verso la modernizzazione europea che era considerata un simbolo del progresso. Il motivo per il quale la modernità fu accettata in Finlandia con poca resistenza si deve ricondurre al duplice significato di stile: la modernità simboleggia sia un futuro ottimista ed emozionante sia un ritorno sicuro all'estetica della semplicità paesana, agli ideali della "povertà nobile".
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