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LA MUSICA NEL ROMANTICISMO
BIBLIOGRAFIA:
AA. VV. , Dal testo alla storia dalla storia al testo, PARAVIA, Torino 2005, vol.D, A. Manzoni
M. Spiazzi M. Tavella, Only connect from the romantics to present age , ZANNICHELLI , Bologna 1997, W. Wordsworth
I. Berlin, Le radici del Romanticismo, ADELPHI, Milano 2001, trad. G. Ferrara degli Uberti
A. Hauser, Storia sociale dell'arte, EINAUDI, Torino 1963, vol. III, cap.6, trad. M. G. Arnauld
M. Mila, Breve storia della musica, EINAUDI, Torino 1963, cap.16-17
AA. VV., Storia della musica, EINAUDI, Torino 1999, cap.8-9
A. Schopenhauer, Scritti sulla musica e le arti, DISCANTO, Fiesole 1981, a cura di F. Serpa
" Per i classici l'arte sovrana era la poesia, il preromanticismo tendeva in parte alla pittura, il romanticismo maturo guarda alla musica.[.]Alla fine dell'ottocento la musica è sola fra le arti che sia rimasta pienamente romantica". Ecco perché ho scelto questo argomento; per esplorare e far esplorare il periodo della storia , che forse più di tutti, ha dato spazio e forza alla mia più grande passione: la musica.
Nella mia esposizione cercherò di delineare alcuni dei caratteri del movimento culturale che interessò l'Europa dei primi decenni dell'ottocento mettendo in luce le differenze tra il romanticismo italiano, e il romanticismo d'"oltralpe", e come questa differenza si possa trovare anche nella musica italiana e d'"oltralpe" di quel periodo. Analizzerò quindi la cultura romantica europea, attraverso i letterati romantici inglesi e pittori romantici europei, trattando poi i caratteri essenziali dell' estetica musicale di quel periodo con la concezione della musica in Schopenhauer , e la metterò a confronto con la cultura romantica italiana, analizzando il più grande poeta e scrittore di quel tempo, Alessandro Manzoni, descrivendo il quadro storico in cui è vissuto, e concentrandomi poi sul ruolo della musica nella società italiana del tempo.
INTRODUZIONE
Definire il movimento che scosse il mondo agli inizi dell'ottocento è sicuramente molto complesso, anche perché vide in se tantissime sfaccettature diverse. È però collocabile la sua nascita. Fu un movimento degli inizi dell'ottocento ed ebbe come patria la Germania. Quella che vide la nascita dei primi romantici e dello "sturm und drang" fu una Germania colpita da una forte senso di inferiorità, rispetto alle altre potenze europee, soprattutto la Francia, che erano invece imperi centrali potentissimi. Questa forte perdita di fiducia nel proprio paese portò gli uomini a un "ripiegamento al loro interno",ad un proiettarsi verso la scoperta di sé, con la successiva nascita e diffusione del movimento pietista ( una cattolicesimo spinto verso l'intimismo, l'individualistico rapporto con Dio, contrario dunque alla dottrina, alla forma, al rituale). Altre cause di questo sconvolgimento furono sicuramente di ordine economico politico e sociale: la rivoluzione francese, l'epoca di Napoleone, la rivoluzione industriale, e molte altre.
ROMANTICISMO EUROPEO
ARTE
Il romanticismo considerava la natura come forza creatrice, come essere vivente , e al tempo stesso aspira a rifugiarsi in essa per evadere dal mondo urbano. A differenza dei paesaggi precedenti nel romanticismo non c'è quasi mai l'uomo e se c'è non fa altro che accentuare il senso di solitudine e di desolazione, dell'uomo finito contro la natura infinita. Esempio di questo sono i quadri di Friedrich; egli fu un grande paesaggista nell'accezione romantica, cioè un pittore della contrapposizione tra la finitezza dell'uomo, che tende però all'infinito, e la potenza della natura. Nei suoi dipinti si legge la coscienza della solitudine dell'uomo, la sua angoscia di fronte al mistero; nella sua natura si coglie il sublime, concetto introdotto da Kant, nel senso di sgomento dell'uomo di fronte alla grandezza della natura. Il tutto è descritto con uno stile netto chiaro solido cristallino, eppure il contenuto tipicamente romantico del sublime e dell'opposizioni uomo-natura, resta chiaro; forse proprio in questo sta la sua grandezza.
INGLESE
One of the most important poet of romantic period was William Wordsworth. In his poem "Daffodils" he describes the relation between man end the nature. The poets is wandering lonely in the Lake District; this place is very important because it represents the research of tranquility , of peace, and so the research of a close relation with the nature. The nature which is the world where humanity lives, and of which the man take part. This point of view has the name on pantheistic-view, so the man is part of the nature, but the nature is also a guide to the spiritual an moral life of man. This point of view is described in this poem with the movement of the daffodils, which is dancing; than start to dancing also the waves of the lake, and in the end also the poet take part of this dancing.
FILOSOFIA
Importantissima per l'estetica romantica è la concezione della musica di Schopenhauer. Essendo la musica l'immagine stessa della volontà ci consente di cogliere l'in sé di ogni fenomeno. Ma cos'è la volontà se non impulso cieco e irrazionale, passione, sentimento? E proprio questo è il linguaggio della musica: il sentimento, contrapposto al concetto della ragione. Questo esprime la musica quando "parla": ci racconta la vita più intima e segreta della volontà, attraverso i gradi della sua oggettivazione, dal mondo inorganico all'uomo, dalla forza bruta ai più delicati moti e sentimenti dell'animo umano. Così come le idee sono ordinate secondo una precisa gerarchia di consapevolezza che culmina nell'uomo (l'essere che, in quanto dotato di ragione è fra tutti il più consapevole) e si moltiplicano attraverso le dimensioni spazio-temporali e causali originando tutti i fenomeni esistenti, la musica stessa è ordinata in una gerarchia di suoni di altezza crescente che sono in diretto parallelismo con le varie idee ed i fenomeni in cui esse si oggettivano e particolarizzano. La musica nella sua struttura raccoglie perciò l'intero mondo. Di conseguenza Schopenhauer procede nella sua analisi metafisica della musica, instaurando una serie di parallelismi e analogie fra mondo e musica. Infatti al pari delle idee la musica è immediata oggettivazione e copia della medesima volontà e differisce perciò dalle idee solo nella forma.
MUSICA
É proprio dalla Germania che arriva anche la più profonda rivoluzione musicale. L'esaltazione totale dell'individualità, dell'esperienza dell'io e quindi dell'artista, trasforma la musica, da realtà a se stante, come era nel settecento, con regole fisse ed immutabili a cui qualsiasi compositore doveva adattarsi, a espressione pura dell'animo dell'artista. Questo porta ad un radicale cambiamento del linguaggio musicale: vengono valorizzati tutti gli elementi dinamici,e invece rotti tutti gli elementi statici di equilibrio. Rottura che passa per lo scardinamento dell'armonia classica. Compare poi un approfondito studio delle sonorità dei singoli strumenti anche in orchestra, che darà origine ad un culto smodato del suono,che tenderà all'imitazione del rumore, (tendenza del descrittivismo musicale), tendenza che sarà l'origine del declina degli ideali musicali romantici. Esponenti della musica romantica sono Schubert, le cui composizioni sono profondamente intimiste esenti da componenti macabre violente o sataniche, ed invece atte a descrivere situazioni, paesaggi, racconti (lied); altro esponente è Schumann, nel quale si trova nella sua versione più esasperata e tragica la tensione all'infinito, e l'abbandono al tutto dell'individuo; importante esponente fu anche Chopin, che nella sua descrizione omofona dei suoi sentimenti e della natura interiorizzata, raggiunse sempre una grande perfezione formale.
ROMANTICISMO ITALIANO
MUSICA
Il romanticismo fu un fenomeno anche italiano, anche se qui le sue caratteristiche furono molto diverse. Una causa di questa diversità va ricercata probabilmente nella sua profonda tradizione classica, che mitigò gli effetti della "tempesta" romantica. Il romantico italiano ripudia il lato "notturno" della vita; quello che possiede è per lui un elemento positivo di cui godere, non una limitazione. Tutto ciò che nel romanticismo tenta di risolvere l'individualismo con l'esaltazione dell'individuo e dei suoi sentimenti, è accettato e importato in Italia, la quale però si preclude tutte quelle vie, esplorate dai romantici d'"oltralpe", che risolvono l'individualismo con una tensione verso l'infinito, l'assoluto, la natura. "Con un po' di esagerazione si potrebbe dire che l'italiano non conosce la natura, ma la campagna"(M. Mila). Questo si può vedere anche nella musica religiosa, basto pensare alla "Messa di Requiem" di Verdi, ma soprattutto nella musica "profana", che in questo periodo trova voce quasi esclusivamente nel melodramma. Bellini, con "Norma" "I Capuleti e i Montecchi" "Puritani", Donizetti, con " Lucia di Lammermoor" "Elisir d'amore" "Maria Stuarda", Verdi, con "La Traviata" "Il Trovatore" "Il Rigoletto"; in tutte queste opere il tema fondamentale è l'amore, a volte felice, gioioso, il più delle volte tragico e tormentato. Fu proprio lo stesso Verdi a portare alla massima espressione un'altra tendenza del melodramma italiano, che andò ad affiancare il melodramma romantico: il melodramma nazionale. L'Italia stava vivendo un periodo storico travagliato, e fu Giuseppe Mazzini, nella sua "Filosofia della musica", ad interpretare l'esigenza del popolo di sentirsi rappresentati attraverso una musica virile, eroica, patriottica; "Oggi urge un'emancipazione da Rossini, e dall'epoca musicale ch'ei rappresenta", scriveva Mazzini nel suo opuscolo. A sedare questa sete di patriottismo furono le prime e grandiose opere di Verdi: "Nabucco" e" Lombardi alla prima crociata" che con l'attribuzione di ruolo essenziale e grandioso al coro, con l'uso di ritmi e melodie di stampo popolare, e la trasposizione in musica di testi patriottici, fecero delle loro arie inni popolari.
ITALIANO
La conversione al cattolicesimo di A. Manzoni, porterà nel poeta anche una diversa concezione della letteratura e quindi dei temi da trattare. Egli si concentrerà sulla caducità dell'uomo e sulla sua inclinazione al peccato. È da qui che nasce una visione tragica del reale, che non può più essere espressa attraverso l'idilliaca visione classica del mondo. Nella "lettre à M. Chauvet" Manzoni afferma che la storia ci offre già il tragico, non serve inventarlo; la poesia ha la peculiarità, rispetto alla storia, di ricostruire, attraverso l'immaginazione, "ciò che essi hanno pensato" , cioè descrivere i sentimenti, le sensazioni che hanno provato i personaggi della storia realmente esistiti. Il tema viene poi ripreso nella "lettera sul romanticismo" attraverso i cardini del romanticismo letterario italiano "l'utile per iscopo, il vero per soggetto e l'interessante per mezzo".
STORIA
Dopo il sostanziale fallimento dei moti del '21 e del '31, in Italia si aprì un dibattito politico, riguardo la liberazione del territorio nazionale dagli stranieri, soprattutto dagli austriaci che avevano il controllo diretto sul lombardo - veneto e un controllo indiretto poi su molti territori italiani. Le posizioni che si delinearono furono piuttosto variegate: c'era un movimento liberale moderato, ( C. Benso conte di Cavour,C. Balbo e M. d'Azeglio, volevano una monarchia costituzionale e parlamentare simile al modello inglese, erano liberisti,e sostenevano una linea militarmente aggressiva nei confronti dell'Austria), un movimento cattolico neoguelfo ( V. Gioberti propose di creare una confederazione dei vari Stati italiani sotto la presidenza del papa ), un movimento repubblicano (G. Mazzini fondò una nuova società segreta, la Giovane Italia), un movimento federalista(G. Ferrari e C. Cattaneo, proprio perché avvertivano le profonde differenze esistenti tra le varie regioni italiane). Dopo i moti del '48 l'unica forza politica in grado di portare avanti l'unità d'Italia fu il Piemonte; Cavour era scettico rispetto ad un' unità del paese, credeva piuttosto in un espansione del Piemonte. Sfruttò la guerra di Crimea per portare la questione italiana al congresso europeo di Parigi, dove l'Italia ottenne l'appoggio francese; le truppe italo - francesi si opposero all'attacco austriaco, ma poco dopo i francesi stipularono un armistizio separato, per paura dei prussiani. Il popolo italiano insorse e Cavour, indisse dei plebisciti di annessione per i territori dell'Italia centrale. Intanto Garibaldi guidò una spedizione per la conquista del sud, ancora in mano ai Borboni. Nel 1861 il re Vittorio Emanuele III, ottenute le terre del sud da Garibaldi, proclamò la nascita dello stato italiano. Rimanevano però aperte le questioni di Venezia, ma soprattutto del Lazio.
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