LA
FENOMENOLOGIA DELLA MUSICA E L'ESTETICA MUSICALE OGGI
L'estetica musicale nasce
con l'organizzazione dei suoni (scienza dei suoni) in una logica sequenza che produca
piacere ed evochi delle emozioni. Come si organizza la logica sequenza, con il
passare dal disordine all'ordine dal confuso all'organizzato, dal tortuoso al
lineare, dal disarmonico all'armonia, dall'aritmico al ritmo. La scienza dei
suoni ha poi trovato una sua forma di scrittura che è la musica scritta sul pentagramma. L'uomo naturalmente trova serenità
con il suono e disturbo con il rumore, ma anche il suono se non espresso nel
modo più lineare e armonico può disturbare. La musica è l'arte più sofisticata,
nella sua fenomenologia essa per vivere ha bisogno della presenza dell'uomo che
la esegue e che la ascolta, mentre una statua non ha necessita di estrinsecarsi
nel tempo: una volta scolpita è nata ed è li ferma, aspettante uno spettatore
che ne raccolga il messaggio. La musica ha necessità del tempo (dello scorrere
di attimi che si succedono come le note) per estrinsecarsi, perché è nel tempo
che comincia, si evolve e finisce un brano musicale. Anche se è fissato su
carta serve sempre uno strumentista che la faccia rivivere. Ciò vale anche per
i supporti digitali: un compact disc è solo un pezzo di plastica se non lo si fa
riprodurre da un lettore. La musica nel suo linguaggio esecutivo che è la
teoria della musica (diverso dal linguaggio descrittivo in cui subentrano altri
elementi) come si sa è l'insieme dei suoni che nel sistema
dodecafonico è composto
di 12 suoni che sono la riproduzione matematica di intervalli e di frequenza
ben specificati. L'insieme di alcuni di questi suoni comporta un'armonia; l'armonia
non è l'insieme dei due o tre suoni ma è uno nuovo suono, causa d'una
sensazione nell'uomo più gradevole del suono singolo. Nell'uomo la musica,
soprattutto quella polifonica (armonica), suscita un'empatia, una risonanza all'interno
dell'animo.