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HCV è un ribovirus con genoma formato da una molecola di RNA a polarità positiva provvisto di involucro pericapsidico che presenta numerose affinità con i virus della famiglia Flaviviridae.
HCV si lega a un recettore specifico, rappresentato da una molecola di superficie CD81, presente alla superficie delle cellule in associazione con alcune integrine. Una volta introdotte nelle cellule, il virus ha un ciclo replicativo che segue quello degli altri ribovirus a genoma positivo.
Il genoma, formato da un'unica molecola di RNA codifica un'unica molecola proteica che viene poi tagliata nelle 3 proteine strutturali e in 5 proteine non strutturali (NS) dotate di attività enzimatiche essenziali alla replicazione del virale.
La replicazione in vitro è possibile in colture di cellule (linee di cellule linfoidi umane, linee di epatociti umani). Il virus si replica lentamente con scarso effetto citopatico e la sua presenza e i titolo deve essere determinato mediante le stesse tecniche di biologia molecolare
Il virus presenta una discreta variabilità genomica, almeno 6 tipi genomici principali, all'interno differenziabili diversi sottotipi. Ciò ha una profonda implicazione sulla possibilità di allestire un vaccino efficace.
È un'infezione subdola, lentamente progressiva che rimane asintomatica fino alla comparsa di segni clinici di scompenso delle funzioni epatiche o alla comparsa di un carcinoma epatico primario.
L'infezione si trasmette x via ematogena, e le vie di trasmissione sono le stesse dell'Epatite B. Il periodo di incubazione va da 5-10 settimane.
L'infezione iniziale è sintomatica solo nel 15-20% dei casi e ha un andamento clinico meno rilevante. Una notevole proporzione, circa il 50% delle infezioni sintomatiche evolve verso la cronicizzazione e circa il 20% dei soggetti infetti cronicamente evolve in cirrosi. L'infezione cronica da virus dell'Epatite C è associato alla crioglobulinemia mista di tipo II (una patologia linfoproliferativa benigna) ed è stata implicata come possibile fattore eziologico del linfoma non-Hodgking a cellule B la cui prolifezione verrebbe indotta dalla stimolazione del complesso CD81 (che è presente alla superficie delle cellule B) che è utilizzato dal virus come recettore specifico.
Si basa sulla ricerca di anticorpi contro gli antigeni del virus, utili soprattutto x la diagnosi della infezione iniziale e sulla ricerca del genoma virale, previa trascrizione inversa in DNA e il successivo impiego di tecniche di amplificazione genomica (P.C.R.).
Il controllo : dell'infezione è affidato alle stesse misure efficaci nel caso dell'Epatite B.
Il trattamento con interferon-α è largamente usato anche se alcuni genotipi rispondono meno. Un miglioramento è ottenuto con l'associazione della ribavirina all' interferon-α. Non esiste alcun vaccino.
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