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Tetano
Il tetano è una malattia infettiva con interessamento neurologico caratterizzata da ipertono dei muscoli striati e da crisi spastiche parossistiche provocati dalla tetanspasmina, una potente neurotossina prodotta dal C. Tetani.
Eziologia
C. Tetani è un bacillo gram+ anaerobio, mobile, sporigeno, acapsulato; se ne conoscono 10 sierotipi, producenti tutti la stessa tossina.
Le sue spore sono reistenti al calore,
all'essiccamento ed a numersi disinfettanti; sono distrutte al calore umido (
La tossina è detta tetanospasmina ed è un proteina termolabile neurotropa.
Epidemiologia
Le spore sono vitali per measi nel terreno, nell'acqua e nel pulviscolo atmosferico. C. tetani è presente negli equini e negli ovini. In Italia sono presenti circa 200 casi all'anno ed hanno una mortalità del 45%, colpendo maggiormente le donne, gli anziani, i tossicodipendenti ed i lavoratori a stretto contatto con il terreno. È una patologia frequente nel terzo mondo e nelle aree tropicali e sub-tropicali.
Patogenesi
La maggior parte dei casi di tetano si verifica per contaminazione di una ferita penetrante o con lacerazione, ma anche in caso di ustioni, congelamenti e manovre chirurgiche ed uso di droghe (+ ferita da spina di rosa); si ha, così, infatti, penetrazione delle spore.
È necessario che si crei un ambiente di anaerobiosi necessario perché si abbia la germinazione della spora in forma vegetativa che è quella in grado di produrre la tossina.
La tetanospasmina, codificata da un plasmide, si lega ai ganliosidi ricchi di acido sialico sui motoneuroni a nella placca neuromuscolare dei muscoli striati; tramite trasporto assonale retrogrado raggiunge il midollo spinale dove per migrazione trans-sinaptica si localizza in altri neuroni inibitori presinaptici glicinergici e GABAergici che operano il riflesso inibitorio che porta al rilasciamento dei muscoli antagonisti nel momento in cui si contraggono gli agonisti. Ciò comporta la tipica rigidità o ipertono muscolare, definita paralisi spastica.
Clinica
Il tempo di incubazione risulta vario perché dipende dalla quantità della tossina in circolo; se è poca, si ha un tetano localizzato che interessa solo alcuni muscoli, ma se è molta, si passa al tetano generalizzato.
Il paziente è sempre cosciente.
Le manifestazioni sono:
Trisma (masseteri e pterigoidei) e riso sardonico.
Opistotono e rigidità nucale.
Addome a barca per contrazione muscoli dell'addome.
Crisi spastiche parossistiche: contrazioni muscolari dolorose, generalizzate o localizzate, con febbre e cianosi e sensorio conservato (ascessi tetanici).
Sindrome simpatica maligna: incrementata liberazione di catecolamine con tachicardia, aritmie, vasocostrizione periferica, ipersudorazione e iperpiressia, ma solo nelle forme molto gravi.
Episodi asfittici
Arresto respiratorio
Disfagia
In base alla porta d'ingresso si distingue un tetano post-traumatico, neonatale, puerperale, post-abortivo e chirurgico.
L'andamento varia dalle 2 alle 8 settimane e se ben curata tende alla guarigione.
Terapia
È necessario controllare l'andamento della patologia perché i pazienti potrebbero richiedere il trasferimento in terapia intensiva. Le principali azioni da effettuare sono:
Disinfettare la ferita.
Somministrazione di metronidazolo, antibiotico per i Gram+.
Immunoprofilassi passiva con Ig umane antitetaniche - 3000 UI.
Prevenzione degli spasmi muscolari con diazepam (BDZ) e curarici.
Mobilizzare il paziente.
Eventuale respirazione assistita.
a e b-bloccanti per eventuali crisi simpatiche maligne.
Immunità
Le dosi di tossina tetanica attive sono molto basse (circa 130mg) e non stimolano il sistema immunitario. In Italia è obbligatoria la vaccinazione al 3°, 5° e 11° mese dalla nascita con difterite, pertosse e epatite B. il primo richiamo va effettuato a 5-6 anni e poi ogni 10 anni. Il vaccino si basa sull'anatossina inattivata in formaldeide.
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