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Quali sono i fattori che influenzano lo sviluppo di malformazioni?
Fattori genetici (di
un solo gene o aberrazioni
cromosomiche, alterazioni
dei prodotti della
gametogenesi, come un
eventuale aneuploidia o
comunque
alterazioni del corredo
cromosomico;
Infettivi;
Chimici;
Fisici;
Metabolici;
Dietetici;
Più specificamente per la
genetica si
distingue una patologia
cromosomica congenita generalizzata che
è quella
di cui
abbiamo discusso
prima
(Trisomia , , 1
) e quelle dovute
a un alterazione
cromosomica atipica.
La patogenesi
Come si arriva alla malformazione? Il fattore eziologico, la noxa patogena può essere come già detto una causa genetica o non genetica, ma più spesso deriva dal sovrapporsi
di entrambe. Per esempio la
talidomide che
si usava
molto
in passato, ma
che
ancora oggi
si usa (nel mieloma
per esempio) ha portato a delle
gravissime malformazioni. Però
per esempio
in alcune persone non ha
dato problemi; quindi
c è una
componente genetica e una metagenetica
che determinano lo sviluppo della
malformazione.
Dipende inoltre dalla qualità e dal tempo in cui avviene la noxa patogena e soprattutto anche dalla quantità (maggiore è la quantità maggiore saranno i danni e la gravit ). E' chiaro
che
se interferisce
nelle prime settimane dello
sviluppo
sarà
più grave
di una
che compare dopo qualche mese di
vita ( °- ° mese) fetale
in quanto il
feto è già formato.
Questo fattore eziologico agisce
sul prodotto del
concepimento
e si mettono in moto
meccanismi patogenetici che sono
la non disgiunzione cromosomica, la mutazione, deficit
enzimatici, mancanza di precursori che mettono in moto processi patogenetici che sono uguali
per tutti (sia
fattori genetici che metagenetici) e che sono la morte
cellulare, alterazione della migrazione e differenziazione
cellulare
e quindi
si ha una malformazione.
In che modo? Si fa riferimento all embriologia: nelle prime fasi si forma il tubo neurale. In corrispondenza delle creste neurali c è una proliferazione di cellule staminali che migrano
e formano gli archi branchiali. Naturalmente
ogni
settore di
questo
tubo
genererà
in modo particolare per la
faccia le
diverse formazioni anatomiche: alcune
migrano nel
processo fronto-nasale
(prosencefaliche), altre nella porzione media
che è mesencefalica e infine le
cellule posteriori (che sono poi quelle primitive) migrano nella porzione romboencefalica. Le cellule
vanno
nel
mesoderma, si
differenziano
e formano le
varie strutture come
nervi, vasi, muscoli
ecc..
Quando c' è una patologia della migrazione si possono avere delle alterazioni.
Per cui se la
patologia per esempio
esiste nella
porzione
mesencefalica si avranno
alterazioni sul primo e secondo arco
brachiale, se invece le
cellule sono
quelle
prosencefaliche si avranno delle alterazioni della formazione della parte centrale del naso e della porzione fronto-nasale.
Quindi possono essere delle patologie molto gravi
a seconda che ci sia un problema di migrazione o di differenziazione.
Per esempio abbiamo la teoria di Burley che è un francese che dice che la faccia è un attributo del cervello, cioè per esempio ci sta qualcuno che ha gli zigomi molto prominenti, vuol dire che più cellule, a causa della rappresentazione che il cervello ha della faccia, migrano in una zona piuttosto che un altra.
Tanto per capirci, nella filogenesi, che è il processo attraverso il quale si è arrivati all uomo (se voi vedete durante la gravidanza il feto somiglia a un pesce, poi una scimmia, ecc.) il cervello primitivo (quello del rettile) era il romboencefalo da cui partono le cellule di differenziazione. Quindi se per esempio il romboencefalo ha una rappresentazione molto importante del terzo medio della faccia, questo vorrà dire che avremo una buona rappresentazione del mesencefalo che è la parte dove risiedono le parti più sensitive, più affettive dei mammiferi.
Invece nella parte anteriore, dove è il naso, il solco naso-frontale c è quindi il prosencefalo (sembrerebbe che questa parte sia quella che ci differenzia dagli animali perchè qui risiede
l immaginazione e
che quindi chi abbia
questa porzione più
sviluppata sia più intelligente).
Se ci sono difetti di formazione, c è una grave lesione delle porzioni cerebrali che non
arrivano neanche sul tavolo operatorio. Difetti di migrazione e differenziazione invece sono la
maggior parte delle malformazioni. Sono le più
frequenti che
noi
vedremo.
E' molto difficile fare una classificazione delle malformazioni maxillo-facciali perché molte malformazioni
sono di
carattere embrionale, ma possono essere
date da un
problema
molto
più
complesso e vasto
da un punto di vista
funzionale; per esempio quella del bottone
fronto-nasale, cisti
fronto-nasale, ecc. che sono molto rare e molto difficili da
trattare
da un punto di vista
neurochirurgico. Per esempio
nella malformazione del bottone mascellare (quindi del
primo
arco branchiale) abbiamo oltre alle
già citate
palatoschisi, labbro leporino ecc , abbiamo la Franceschetti Berry-Klein e la Sindrome di Crouzon
e la
Sindrome di Apert. Sulla Franceschetti ci ritorneremo perchè vedremo la facies tipica, ma
nella S. di Apert e Crouzon vi sono più zone che hanno un grosso deficit del mascellare
che sono una
conseguenza
del
fatto che
il cervello
non
sviluppandosi a causa della
craniostenosi, non
ha portato allo sviluppo della
regione
rinofaringea,
quindi non respirando
attraverso il naso essi non sviluppano
la regione mascellare; quindi è una
conseguenza piuttosto che
una
patologia diretta del
processo mascellare.
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