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E' importante che l'atmosfera che circonda il malato sia più serena possibile. Bisogna che egli non abbia la percezione del suo stato e, per questo, chi lo assiste deve essere sempre sereno e riposato; eventualmente si darà il cambio con un'altra persona.
Il malato non deve essere eccessivamente viziato, n modo che non si adagi nella sua condizione; al contrario dovrà essere stimolato a reagire e bisognerà infondere in lui una sincera volontà di guarire.
In molti casi sarà bene evitare che il malato conosca esattamente il male da cui èaffetto, soprattutto se inguaribile; altre volte, invece, sarà opportuno fargli conoscere esattamente i caratteri della malattia e il modo d'agire dei farmaci che gli vengono somministrati di modo che, reso consapevole, contribuisca attivamente, anche solo con la volontà (sempre tanto importante), alla propria guarigione. Il dilemma, se dire o no al malato l'esatta natura del suo male, sarà risolto soltanto da una persona che lo conosca bene, che sappia cioè prevedere quali saranno le sue reazioni di fronte ad una verità a volte difficile da accettare.
Bisogna scegliere una camera sufficientemente ampia, ben arieggiata e luminosa. E' importante che il sole entri abbondantemente e, se possibile, fin sul letto del malato; infatti, una camera molto soleggiata, oltre che essere più salubre, rallegra lo spirito. L'aria deve essere rinnovata abbastanza frequentemente, direttamente (aprendo le finestre in senso opposto alla posizione del letto) o indirettamente (rinnovando cioè l'aria in una camera comunicante). La temperatura dovrà oscillare tra i 18 e i 200C. L'aria ambientale deve possedere un giusto grado di umidità; si dovrà, particolarmente nei mesi invernali, evitare l'eccessivo essiccamento causato dai termosifoni.
A tale proposito, basterà fornire i termosifoni di un apposito contenitore d'acqua, che evaporerà progressivamente.
L'illuminazione artificiale dovrà essere tenue, come quella fornita da una lampada da camera, posta lateralmente o posteriormente al malato.
L'arredamento della camera dovrà comprendere, oltre al letto, un tavolino da notte un armadio, un piccolo tavolo, qualche sedia, una poltrona per il malato, quando comincerà a lasciare il letto.
La pulizia sarà-sempre accurata; il pavimento verrà trattato con segatura bagnata, almeno una volta al giorno; i mobili preferibilmente smaltati o laccati, saranno lavati almeno due o tre volte a settimana.
Il letto del malato deve essere particolarmente comodo e pulito, in modo che egli sia sempre per-
fettamente a suo agio.
Se possibile, bisognerà sostituire il normale letto del paziente con uno in ferro vuoto, perché più leggero, maneggevole, e facilmente disinfettabile.
Il letto deve essere fornito di:
un materasso di lana;
due lenzuola;
una traversa impermeabile, da porre tra il materasso e il primo lenzuolo;
coperte di lana in numero sufficiente, ma non eccessivo;
un copriletto
cuscini (in numero adeguato alle esigenze del malato);
eventualmente una ciambella di gomma, che si porrà in modo adatto, per evitare che una parte del corpo appoggi per troppo lungo tempo sul materasso, il che, porterebbe alla formazione di piaghe da decubito.
Nel letto il malato terrà la posizione più adatta alla sua malattia.
Se la degenza a letto si protrarrà a lungo, bisognerà avere cura di fargli cambiare abbastanza frequentemente la posizione, e, in ogni caso, occorrerà indurlo a compiere, se possibile, movimenti agli arti inferiori per attivare la circolazione del sangue.
Chi assiste il malato deve provvedere ai seguenti compiti:
a) pulizia del malato;
b) somministrazione di cibi e bevande;
c) rilievo di: polso, respiro, temperatura;
d) somministrazione di farmaci
Tutti i malati devono essere sottoposti ad una accurata igiene personale ed a questa regola non devono sottrarsi neppure quelli gravi.
Si avrà cura di lavare il viso, gli arti, le mani, la regione sacrale e pubica. Particolarmente pulite devono essere tenute quelle zone del corpo soggette a piaghe da decubito, quali la regione sacrale, i calcagni, le scapole, zone che verranno sottoposte a frizioni periodiche con una soluzione di alcool e sapone.
La dieta del malato sarà, per lo più, stabilita dal medico in rapporto al tipo di malattia. In ogni caso, comunque, bisognerà somministrare cibi particolarmente nutrienti e facilmente digeribili. Si farà, quindi, attenzione sia alla cottura che al condimento usato.
Sarà opportuno evitare pasti eccessivamente copiosi, preferendo pasti piccoli e frequenti.
Spesse volte ci si troverà di fronte a una completa inappetenza da parte del malato:
sarà, quindi, necessario che i cibi siano di gusto gradevole e stimolanti l'appetito. Si deve evitare una superalimentazione, per non accrescere le difficoltà di digestione, già così precarie in un individuo costretto a letto.
Anche la somministrazione di liquidi dovrà essere curata. Si darà la preferenza a succhi di frutta naturali, ottenuti spremendo al momento arance o limoni.
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