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Formazione della immagine scintigrafica




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Formazione della immagine scintigrafica


Caratteristiche dell'imaging in Medicina Nucleare

L'imaging radioisotopico si basa su presupposti di concentrazione del radiofarmaco (e non di differenze di densità).

L'esame è possibile solo sul vivente e permette una valutazione "funzionale". Ciò significa che viene visualizzato solo ciò che concentra e che si ottengono informazioni fisiopatologiche e non morfostrutturali. In altre parole, se si utilizza un radiocomposto, come il radiocollide, che si concentra negli organi dove si trovano cellule reticoloendoteliali si visualizzano il fegato e la milza ( e in minor misura il midollo), ma non i reni che sono adiacenti. La concentrazione avverrà anche in sede eterotopica in presenza, ad es., di tessuto splenico in sede pelvica, ad.es., a condizioni che tale tessuto sia funzionante. Non avverrà quando a livello della milza o del fegato esiste un alterazione grave di flusso (es. shunts intraepatici nella cirrosi grave), una sostituzione cellulare, una alterazione della funzione collidopessica (anche temporanea). Accanto agli esami "d'organo" (scintigrafia tiroidea, scintigrafia epatica, scintigrafia renale, etc.) esistono i cosiddetti esami "total body" eseguiti utilizzando radiocomposti che si concentrano secondo meccanismi presenti in tutto il corpo. Un esempio è la scintigrafia ossea con metilendifosfonato marcato che si concentra in tutti i punti normali e patologici dove è presente attività osteoblastica dalla testa ai piedi.

I presupposti funzionali degli esami medico nucleari determinano caratteristiche originali, che possono talora produrre una diagnosi precoce, perché l'alterazione funzionale precede quella anatomo patologica, un migliore rapporto con prognosi e terapia, un'informazione integrativa rispetto al dato morfostrutturale, basata sulla definizione del parenchima e della sua caratterizzazione biologica. L'esame medico nucleare esprime, in genere, la funzione "parenchimale". Quando si confrontano esami di flusso eseguiti con altri approcci di imaging con gli esami di perfusione medico- nucleari occorre ricordare che le altre metodiche tendono a fornire informazioni sul flusso intravasale; la medicina nucleare definisce invece il flusso analizzando la concentrazione di un tracciante da parte delle cellule a valle del vaso; viene quindi anche valutata l'importanza dei circoli collaterali o la presenza di un'alterazione parenchimale dissociata dall'alterazione di flusso.

Un' altra caratteristica non unica, ma che la Medicina Nucleare ha sviluppato in termini estremamente significativi, è l'analisi quantitativa. Intendiamo per analisi quantitativa l'espressione del dato diagnostico in termini numerici. Ad esempio, eseguendo una scintigrafia renale sequenziale computerizzata, esiste la possibilità di calcolare il filtrato glomerulare separato dei reni destro e sinistro. Utilità si individua anche negli esami statici, planari e tomografici, ad es., per calcolare la quota di parenchima funzionante residuo prima di un intervento chirurgico polmonare con la scintigrafia perfusionale o per definire una possibile soglia diagnostica differenziale tra lesioni benigne e maligne captanti, usando la PET con F-18 fluorodeossiglucosio (PET-FDG). In generale, sono state messe a punto un altissimo numero di metodiche accurate, riproducibili, eseguibili in tutti i pazienti, non operatore dipendenti, che permettono valutazioni anche in condizioni di stress ergometrico o farmacologico. L'analisi numerica che ne deriva può permettere, tra le altre cose: 1) Individuazione di patologia non focale. 2) Migliore valutazione del dato funzionale. 3) Migliore analisi nel follow up. 4) Migliore valutazione della riposta alla terapia. 5) Una più rigorosa esecuzione di test da stimolo; 6) una più precisa valutazione diagnostica.


I più importanti radionuclidi utilizzati in Medicina Nucleare

Come detto precedentemente, esistono differenti caratteristiche ottimali dei radionuclidi usati in diagnostica o in terapia. In diagnostica il radionuclide ideale non deve emettere radiazioni corpuscolate, che fanno danno senza fornire informazioni utili. Al contrario, è utile che i radionuclidi utilizzati in terapia radiometabolica permettano, oltre all'azione terapeutica determinata dalle radiazioni corpuscolate, anche un imaging (legato a radiazioni gamma concomitanti o a radiazioni X da frenamento) per definire preterapeuticamente, a dosi traccianti molto più basse la possibile efficacia terapeutica.

In diagnostica si utilizzano radionuclidi gamma emittenti o emettitori di positroni.

Gamma emittenti:

Tecnezio-99m. Il più diffuso, utilizzato per marcare la maggior parte dei composti e cellule. Il pertecnetato è un analogo biologico dello iodio.

Iodio-123

Iodio- 131 (anche in terapia perché emette radiazioni gamma e beta).

Gallio-67. Come citrato è utilizzato in oncologia, in particolare nei linfomi, e nella diagnosi e definizione di attività di malattie infiammatorie.

Tallio - 201. Il cloruro è un analogo biologico del potassio (uso in cardiologia ed oncologia).

Indio-111. Utilizzato in particolare per la marcatura dell'octreotide, analogo della somatostatina.

Emettitori di positroni:

Utilizzati per la PET (tomografia ad emissione di positroni).

I più importanti sono il carbonio-11, l'azoto-13, l'ossigeno-15 e il fluoro- 18 (alogeno che può marcare il deossiglucosio, permettendo l'analisi del metabolismo del glucosio, che aumenta, tra l'altro, nei tumori maligni e nell'ischemia miocardica).

Poiché hanno una breve semivita richiedono la contiguità con il ciclotrone ("la macchina" che li produce) e quindi strutture complesse ed alti costi organizzativi.

In terapia: Si utilizzano prevalentemente radionuclidi beta emittenti , in particolare lo Iodio-131. Tra gli altri ricordiamo lo stronzio-89, il renio- 186, il fosforo-32,il samario-153.



Presupposti fisiopatologici ai più importanti esami di medicina nucleare.


Per capire il possibile ruolo di un esame medico nucleare bisogna conoscere i meccanismi di concentrazione dei radiocomposti utilizzati e le basi fisiopatologiche delle malattie che si vogliono studiare.

La concentrazione di un radiocomposto avviene anche in sedi eterotopiche e l'accumulo è presente esclusivamente in presenza di cellule "funzionalmente attive" a livello del territorio esaminato, non essendo possibile, ad es., dove c'è fibrosi o necrosi.

Le variazioni di concentrazione e quindi la definizione di un evento patologico possono precedere le variazioni delle caratteristiche morfostrutturali di una lesione.


Alcuni esempi generali:

Traccianti iodomimetici (radioisotopi dello iodio e pertecnetato) possono essere usati per lo studio della tiroide, delle salivari, nella ricerca della mucosa gastrica eterotopica.

Traccianti vascolari, ed in particolare globuli rossi marcati, possono essere usati oltre che per l'angiocardioscintigrafia, che permette lo studio quantitativo della cinetica cardiaca, anche per l'individuazione di emorragie intestinali o per la diagnosi di certezza di angioma.

Traccianti di funzioni multiple. Alcuni traccianti danno informazioni multiple quando lo studio viene effettuato in più tempi. Ad es. il metilendifosfonato (MDP), utilizzato nella scintigrafia ossea dà informazioni sul flusso ematico nel primo minuto dopo l'iniezione, sul volume vascolare (blood pool) dopo 5-10 minuti, sull'attività osteoblastica a 2-4 ore.

In oncologia possiamo usare indicatori negativi (che definiscono la scomparsa delle cellule normali) o positivi , la cui concentrazione è aumentata nel tumore.

Alcuni indicatori positivi (o oncotropi) usati in oncologia hanno un accumulo prevalente per meccanismi "non specifici" quali l'aumentato metabolismo (Fluorodeossiglucosio), l'aumentata cellularità (sestamibi, tetrofosmina, tallio) o meccanismi non completamente ben definiti (gallio citrato).

In alcuni casi i meccanismi sono più specifici: radioiodio nelle metastasi da carcinoma tiroideo differenziato; octreotide e metaiodobenzilguanidina in tumori di origine neuroectodermica; anticorpi monoclonali diretti contro antigeni legati alla neoplasia.

Nell'infiammazione e nelle infezioni possiamo utilizzare o radiocomposti che definiscono la presenza di malattia attraverso l'individuazione dell'alterazione funzionale o traccianti dell'infiammazione, come i leucociti marcati o il gallio-citrato che è indicatore di attività di malattia in patologie come la sarcoidosi, la tubercolosi, le interstiziopatie.

Non esistono controindicazioni agli esami medico nucleari ma, proprio per la fisiologicità dell'esame, pur non necessitando nessuna preparazione, può essere indicata la sospensione di farmaci (ad es. in studi cardiaci e renali), di terapie ormonali (ad es. nella tiroide), la lontananza da possibili cause di interferenza farmacologica (ad es. contrasti iodati e captazione tiroidea).


Presupposti fisiopatologici nello studio dei vari organi e apparati.


Cuore:

Approcci principali (in particolare nella cardiopatia ischemica)

Scintigrafia miocardica con traccianti di perfusione

Angiocardioscintigrafia con traccianti vascolari

In entrambi i casi l'esame viene fatto a riposo e dopo stress (ergometrico o farmacologico)


Miocardioscintigrafia con traccianti di perfusione (Tc-99m sestamibi, Tc-99m tetrofosmina, Tallio-201 cloruro).


Si tratta di molecole che vengono captate dalle cellule miocardiche proporzionalmente al flusso ematico distrettuale fornendo quindi immagini della perfusione (e della vitalità). Non può esistere concentrazione dove c'è necrosi.

Nell'ischemia l'esame è basato sul confronto tra studio a riposo, che è normale, e studio dopo stress che mostra ridotta concentrazione a valle del vaso stenotico (se non c'è un buon compenso emodinamico). Possono essere ottenute informazioni anche nello studio del cosiddetto "miocardio vitale".

L'esame standard è tomoscintigrafico (SPET).

Esiste la possibilità della cosiddetta gated SPET, che valuta oltre alla perfusione anche la contrattilità del ventricolo sinistro.


Angiocardioscintigrafia con traccianti vascolari (globuli rossi marcati con Tc-99m)


Permette l'analisi della cinetica ventricolare attraverso la valutazione quantitativa globale e regionale delle variazioni di volume e forma delle cavità cardiache in condizioni di riposo e stress con il calcolo accurato e riproducibile dei più importanti parametri sistolici e diastolici.

Altri approcci:

Traccianti metabolici: (fluoro-18 desossiglucosio, acidi grassi liberi marcati) possono fornire informazioni sulla presenza di ischemia ed in particolare nella caratterizzazione del cosiddetto miocardio vitale.

Traccianti recettoriali (metaiodobenzilguanidina marcata con Iodio-123) permette l'individuazione dell'alterazione dell'innervazione catecolaminica che è un importantissimo indicatore prognostico.

Altri : indicatori della necrosi (pirofosfato) e , ancora in fase di ricerca, indicatori della placca aterosclerotica e dell'apoptosi.



Linfoscintigrafia

Somministrando con iniezione interstiziale particelle colloidali marcate, queste vengono drenate nel flusso linfatico e vanno a concentrarsi a livello dei linfonodi regionali in funzione del flusso e della pervietà delle vie linfatiche, dell'integrità e della capacità funzionale colloidopessica dei linfonodi.

Accanto ad un ruolo nello studio del linfedema sta acquistando importanza crescente come premessa alla cosiddetta tecnica del linfonodo sentinella che è ormai diventata applicazione clinica nel ca della mammella e nel melanoma. Si tratta della più importante tra le metodiche di chirurgia radioguidata basate sulla rilevazione intraoperatoria dell'accumulo mediante sonda rivelatrice della radioattività.


Cervello

SPET del flusso cerebrale con traccianti di perfusione.

Traccianti lipofili (Tc99m PAO, Tc-99m ECD) si concentrano proporzionalmente al flusso ematico cerebrale.

Appariranno ipocaptanti non solo le aree necrotiche e quelle ischemiche, ma anche i territori ad essi neurologicamente collegati (diaschisi).

Saranno ipercaptanti le aree "iperattive", come i focolai epilettogeni in fase critica. Non ci sarà captazione in caso di morte cerebrale.

Altri esami:

PET con Fluoro-18 desossiglucosio (FDG)

Analogo del glucosio, nutriente fondamentale a livello cerebrale. Non può essere captato in assenza di cellule e quindi a livello di territori necrotici o fibrotici e quindi permette la migliore valutazione della presenza di recidiva. Nei tumori maligni la sua concentrazione è legata alla malignità biologica. La concentrazione si riduce in tutte le condizioni patologiche caratterizzate non solo da riduzione del numero delle cellule o della perfusione, ma anche da ridotta attività funzionale.

Altri indicatori di neoplasia (Tc-99m Mibi, Tc-99m tetrofosmina, Tallio-201 cloruro) o di infezione (leucociti marcati).

Indio-111 octreotide: diagnosi di adenomi ipofisari ed in particolare dei GH secernenti. La captazione può predefinire l'efficacia di un trattamento con analoghi della somatostatina.

Mielocisternoscintigrafia. Iniettando mediante rachicentesi un tracciante radioattivo (Indio-111 DTPA) è possibile studiare la dinamica liquorale o evidenziare le fistole liquorali.

Metodica collegata è quella dell'iniezione di un tracciante radioattivo nel reservoir della valvola di derivazione liquorale extratecale per valutare la pervietà del sistema di derivazione liquorale.

Altri traccianti recettoriali (non ancora di uso clinico): dopamina, serotonina, acetilcolina. GABA, etc.


Scheletro

Scintigrafia ossea globale

Usando traccianti osteotropi, quali il metilendifosfonato marcato con Tc-99m, si evidenzieranno come aree di aumentata captazione tutte le aree dove è presente aumentata attività osteoblastica (anche fisiologica).

L'aumentata concentrazione può individuare con alta sensibilità, ma senza avere criteri di specificità, tutte le lesioni caratterizzate da rimaneggiamento osseo e quindi non solo neoplastiche, ma anche traumatiche (nelle fratture accumulo solo in caso di eventi recenti), infettive, metaboliche, etc.

L'uso nella ricerca di metastasi ossee deve essere definito sulla base della probabilità di malattia essendo particolarmente indicato nei tumori della prostata, della mammella, del polmone o in presenza di una sintomatologia algica.

Scintigrafia ossea segmentarla trifasica.

Iniettando il paziente sotto la gamma camera ed eseguendo rilevazioni precoci e tardive, è possibile conoscere nel distretto selezionato sulla base dei sintomi, non solo l'eventuale aumento dell'attività osteoblastica, ma anche l'incremento del flusso ematico (caratteristico ad es. dell'infezione acuta) e del volume ematico (presente ad es. nell'infiammazione). Tale studio è utile per la diagnostica differenziale di alcune lesioni ossee (quale l'osteoma osteoide), la diagnosi e valutazione di attività delle osteomieliti e delle necrosi, lo studio dei distacchi ed infezioni delle protesi.

Scintigrafia osteomidollare con microcolloidi marcati a tropismo per le cellule reticoloendoteliali.


Rene

Scintigrafia renale sequenziale:

Valuta perfusione, funzione ed escrezione renale (con possibile analisi anche della patologia uretero-vescicale). Permette l'analisi quantitativa globale e "separata" a livello dei singoli reni dei più importanti parametri funzionali quali il filtrato glomerulare (usando analoghi dell'inulina, quali il Tc-99m DTPA) o il flusso plasmatico renale (con traccianti dell'hippuran, quali lo Iodio-123 hippuran o il Tc-99m MAG3). Per la maggiore estrazione si dà oggi, specie per gli studi di interesse urologico, la preferenza a traccianti a secrezione tubulare ed in particolare al Tc-99m MAG3.

Si può collegare a due test principali:

Test al captopril: per identificare pazienti con ipertensione arteriosa, sulla base della messa in evidenza dell'alterazione del sistema renina-angiotensina dal lato della stenosi dell'arteria renale.

Test alla furosemide: durante l'esame viene somministrata endovena furosemide allo scopo di aumentare il flusso e di differenziare quindi una dilatazione delle vie escretrici renali (in particolare nel sospetto di stenosi del giunto pielo-ureterale e nel megauretere) di natura organica da una dilatazione di natura funzionale, definendo quindi la strategia da adottare.


Scintigrafia renale statica

Utilizza radiocomposti (Tc99m DMSA) che si concentrano a livello della corticale. E' la migliore metodica per definire la presenza e la quota di parenchima funzionante, anche in sede eterotopica o a livello di patologia displasica. Il dato patologico esprime la ridotta concentrazione globale o focale ed è legata al filtrato glomerulare ed alla riduzione delle cellule funzionali. In particolare                è utile per la definizione del danno parenchimale renale nelle infezioni delle vie urinarie (cicatrice o scar).


Cistoscintigrafia diretta minzionale.

Serve ad individuare il reflusso vescico-ureterale dopo somministrazione previo cateterismo vescicale di Tc-99m.

Esiste anche una cistoscintigrafia indiretta, parte finale della scintigrafia renale sequenziale che, pur essendo più semplice, ha minore accuratezza diagnostica e richiede collaborazione del paziente.



Polmone

Esiste uno studio fondamentale, la scintigrafia polmonare perfusionale, uno di secondo livello, la scintigrafia ventilatoria, ed un ruolo in oncologia e nello studio dell'infiammazione, che verrà valutato più avanti.

Scintigrafia polmonare perfusionale.

Dopo somministrazione endovenosa di microemboli radioattivi marcati con Tc-99m si valuta la perfusione polmonare, intrappolandosi il radiocomposto a livello del primo circolo capillare incontrato e distribuendosi in misura proporzionale al flusso ematico regionale.

L'esame è particolarmente importante nella definizione della presenza di embolia polmonare, dove il deficit perfusivo precede l'alterazione della Rx del torace, rimanendo normale la ventilazione.

Scintigrafia polmonare ventilatoria, con aerosol radioattivi marcati con Tc-99m, che somministrati per via inalatoria si distribuiscono proporzionalmente alla ventilazione regionale.



Ghiandole salivari.

Il Tc-99m pertecnetato, analogo biologico dello iodio, si concentra e viene secreto a livello salivare. Esiste la possibilità di uno studio funzionale, con test di stimolo con succo di limone, che permette una valutazione quantitativa che mette in evidenza sia i deficit di concentrazione che l'alterazione escretoria, legata, ad es., ad ostruzioni.

Tutte le condizioni focali, benigne e maligne, corrispondono ad un'area di ridotta concentrazione, ad eccezione del t. di Warthin, che è ipercaptante, perché concentra, ma non elimina il radiocomposto.


Fegato (vie biliari, milza)

Esistono due approcci principali, quello dei traccianti a tropismo per l'epatocita, alla base della scintigrafia epatobiliare, e quello dei traccianti a tropismo per le cellule reticoloendoteliali, usati nella cosiddetta scintigrafia epatosplenica.

Tra gli indicatori positivi particolare interesse hanno i globuli rossi marcati con Tc-99m nella diagnosi di angioma epatico.

Scintigrafia epatobiliare

Usando traccianti lipofilici (IDA marcata con Tc-99m) mimetici della bilirubina è possibile valutare quantitativamente la funzionalità epatocitaria, il transito biliare intra ed extra epatico, la funzione e la capacità contrattile della colecisti, la funzione vicariante del coledoco nei colecistectomizzati, il transito nelle anse intestinali prossimali, il reflusso duodeno-gastrico, la presenza di fistole e/o di spandimenti peritoneali.

L'interesse per l'esame è accresciuto oltre che dalla possibilità di un'analisi quantitativa, dalla scomparsa dal mercato della biligrafia e dalla ridotta diffusione o dalle difficoltà operative di altre metodiche (ERCP, Risonanza Magnetica) concorrenti.


Scintigrafia epatosplenica.

Somministrando per via endovenosa sostanze colloidali marcate con Tc-99m è possibile studiare la funzione reticolendoteliale, alla base della scintigrafia epatosplenica.

I colloidi si distribuiscono in base alla distribuzione delle cellule reticoloendoteliali e al flusso ematico epatico, alterandosi la distribuzione intra ed extraepatica in collegamento con l'ipertensione portale e con la presenza di shunts.

Tutte le alterazioni sostitutive benigne e maligne appaiono come aree di ridotta captazione. La presenza di captazione colloidale definisce l'assenza di neoplasia e può essere dato utile nella diagnosi differenziale tra tumore ed iperplasia focale nodulare.

La captazione del radiocomposto avviene anche in milze accessorie, in sede eterotopica, trapiantate definendone la natura e l'attività funzionale. Possibile anche l'uso dei globuli rossi denaturati marcati.


Valutazione dei transiti gastroenterici.

L'assunzione di solidi o liquidi radiomarcati, non assorbiti dalla mucosa enterica, permette una misura quantitativa accurata della progressione e della funzione del tubo digerente, in particolare a livello esofageo e gastrico.

Esiste la possibilità di valutazioni fisiologiche che utilizzano pasti standard e la capacità di individuare reflussi o , in pediatria, aspirazione polmonare.

Tra gli indicatori positivi utilizzati nello studio della patologia gastrointestinale ricordiamo l'uso di granulociti marcati nella definizione di attività di malattia nel m. di Crohn.

Ricordiamo anche l'uso del Tc-99m pertecnetato nella diagnosi di diverticolo di Meckel, con mucosa gastrica eterotopica.


Tiroide.

Traccianti iodomimetici (Tc-99m pertecnetato, Iodio-123, Iodio-131).

La concentrazione avviene anche in sede eterotopica (es. tiroide sublinguale) definendo la presenza di attività funzionale. Il dato patologico globale, fatta salva l'analisi di possibili cause di interferenza farmacologica, individuerà l'ipertiroidismo attraverso un'aumentata captazione (che può essere presente anche in caso di carenza iodica e/o in caso di incremento del TSH) e l'ipotiroidismo (anche nelle tiroiditi pseudo ipertiroidee) con ridotta captazione.

Relativamente ai noduli esistono 3 possibili patterns: il nodulo ipercaptante definisce l'adenoma autonomo di Plummer (determinando l'inibizione funzionale del parenchima circostante), il nodulo isocaptante è in genere benigno è può essere slatentizzato come nodulo autonomo grazie al test di soppressione del feedback tiroide-ipofisi con T3. Il nodulo ipocaptante e/o freddo è compatibile sia con patologia benigna che maligna.


Indicatori positivi

Indicatori di cellularità (Tc-99m mibi, Tc-99m tetrofosmina, tallio-201 cloruro),

Fluoro- 18 deossiglucosio (FDG), la cui captazione aumenta in funzione della malignità biologica, che può essere utile nella stadiazione e nel follow up dei tumori poco differenziati

Traccianti del carcinoma midollare tiroideo che sono il Tc-99m Penta-DMSA (di cui non si conosce il meccanismo di concentrazione) o i traccianti dei tumori neuroendocrini (Iodio-123 Metaiodobenzilguanidina, Indio-111 octreotide).


Total body con Iodio-131 (o Iodio-123)

Nei pazienti con carcinoma differenziato della tiroide esiste la possibilità di individuare la presenza di metastasi iodocaptanti attraverso la scansione totale corporea (total body) con Iodio-131. Lo iodio-131 può in caso di accumulo essere usato anche a livello terapeutico. L'uso terapeutico può essere efficace , a dosi minori, anche nell'ipertiroidismo.


Paratiroidi

Esiste la possibilità di diagnosticare l'adenoma paratiroideo e, con minore accuratezza l'iperplasia, sia in sede ortotopica che eterotopica, utilizzando traccianti positivi di perfusione-cellularità ed in particolare il Tc-99m mibi, che a livello dell'adenoma presenta concentrazione e cinetica differente rispetto alla tiroide.

L'accuratezza può ulteriormente aumentare attraverso la metodica di sottrazione all'immagine ottenuta con il Tc-99m mibi di quella ottenuta con il Tc-99m pertecnetato, che si concentra nella tiroide, ma non nelle paratiroidi.



Corticosurrene

Si utilizzano analoghi del colesterolo marcato, con Iodio-131 o Selenio- 75, che si concentrano elettivamente nel corticosurrene. La concentrazione aumenta nell'adenoma autonomo cortisolo secernente , per l'inibizione della concentrazione a livello dell'altro surrene, dovuto alla riduzione dell'ACTH. Nell'iperaldosteronismo la diagnosi viene fatta previo test di soppressione con desametazone, che inibisce la concentrazione nel surrene normale mediante riduzione dell'ACTH, che non ha effetto a livello dell'aldosteronoma.





Midollare del surrene e tessuto cromaffine

Si utilizza la metaiodobenzilguanidina (MIBG), marcata con iodio-123 o iodio-131, analogo della noradrenalina, la cui concentrazione aumenta selettivamente a livello del feocromocitoma e dei tumori di origine neuroectodermica con particolare riguardo al neuroblastoma (nei confronti del quale è anche possibile una terapia con MIBG marcato con iodio-131).

Il MIBG viene anche usato per lo studio dell'innervazione catecolaminica cardiaca.


Localizzazione di focolai flogistici

Iniettando leucociti marcati con Tc-99m o Indio-111 è possibile individuare la loro concentrazione "in vivo" e quindi diagnosticare la presenza di infezioni (protesi articolari, osteomieliti,ascessi cerebrali, etc.) o l'estensione e l'attività di malattia, in particolare nel m. di Crohn.


Scintigrafia con Gallio-67 citrato

I meccanismi di accumulo non sono completamente noti, ma sono dovuti almeno in parte alle caratteristiche ferromimetiche, con aumentata captazione in focolai neoplastici o infiammatori, legata a parametri quali l'aumento della proliferazione cellulare, della permeabilità, della risposta macrofagica. Può essere utile nel follow up (e staging) di neoplasie, con particolare riguardo al linfoma, per visualizzare focolai infiammatori, definire l'attività di malattia nella sarcoidosi, nella tubercolosi, nelle interstiziopatie, permettere l'individuazione del focolaio responsabile di una febbre di natura da dimostrare..


Scintigrafia con analoghi della somatostatina

I recettori della somatostatina aumentano nei tumori di origine neuroectodermica. L'uso dell'octreotide marcato con Indio-111. analogo della somatostatina, può permettere di evidenziare il tumore primitivo, recidive loco-regionali, metastasi a distanza in particolare nei GEP.

Può essere utile anche in tutti i casi in cui esista un incremento di captazione dovuto ad un'aumentata espressione dei recettori, come negli adenomi ipofisari GH secernenti o ad un'infiltrazione da parte di linfociti attivati, come nell'esoftalmo da Graves, anche in funzione della definizione di una terapia.


Mammoscintigrafia

Indicatori positivi cationici (traccianti di perfusione-cellularità) quali il Tc-99m mibi, Tc-99m tetrofosmina e il Tallio-201 cloruro, permettono di identificare con buona accuratezza i carcinomi mammari (specie se di dimensione superiore a 1 cm) e l'interessamento ascellare.


PET -FDG (con fluoro-18 deossiglucosio)

A livello della maggioranza dei tumori maligni c'è un incremento della glicolisi anaerobica (Warburg) e quindi del metabolismo glucidico.

La PET-FDG ha un ruolo crescente nella diagnosi, stadiazione e follow up di numerosi tumori (polmone, linfomi, melanomi,etc.). L'accumulo non è completamente specifico, anche se relativamente più alto rispetto a patologie benigne captanti, ma il ruolo è accresciuto dal collegamento con la vitalità cellulare che può fornire utili dati integrativi a metodiche morfostrutturali (anche attraverso tecniche di fusione di immagini) o importanti nella diagnosi di recidiva, non essendoci captazione a livello della fibrosi.

E' in corso di valutazione clinica il ruolo per definire la capacità di valutare precocemente la risposta ad una terapia.


DOMANDE

Cosa si intende per radiofarmaco?

Cosa emettono i radioisotopi?

Quali sono i vantaggi della medicina nucleare?

Quali sono gli svantaggi della medicina nucleare?

Quali sono le applicazioni della medicina nucleare?

Cosa e' la scintigrafia?

Cosa si intende per tracciante?

Quali sono le componenti della Gamma Camera?

Quali sono i radionuclidi usati in scintigrafia?

Cosa si indica per indicatore positivo ed negativo?

Come si articola una scintigrafia?

Chi e' sottoposto a scintigrafia?

Cosa e' la PET?

Cosa e' il fenomeno di annichilazione?

Quali sono gli emettitori di positroni nella PET?

Dove trova impiego la PET?

Cosa e' FDG?

Cosa e' la SPET?

Dove trova impiego la SPET?


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Appunti su: la differenza tra tallio 201 e il 99 sestamibi, il tracciante 99 sestamibi effetti collaterali al fegato, iodio 131 o 99 sestamibi quale piu radioattivo, scintigrafia total body con iodio 131 puC3B2 rilevare anomalie anche in altri organi oltre la sede t,



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