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Farmacoterapia della malattia di Alzheimer
La farmacoterapia per l'AD è una terapia sintomatica, che non arresta la progressione della malattia. Tale terapia comporta l'uso di:
Inibitori delle colinesterasi centrali;
Antagonisti dei recettori NMDA;
Altre strategie.
Tra gli inibitori delle colinesterasi quelli più utilizzati sono:
Donepezil
Rivastigmina
Galantamina
L'unico antagonista dei recettori per l'NMDA disponibile è la memantina.
Donepezil e galantamina vanno incontro a metabolizzazione epatica ad opera dei CYP2D6 e CYP3A4. Tutti questi composti sono in gado di oltrepassare la BBB.
INIBITORI DELLE COLINESTERASI CENTRALI: Gli inibitori delle colinesterasi centrali sono considerati i farmaci di prima scelta. Riducono la sintomatologia nei soggetti affetti da AD lieve/moderato. Bisogna iniziare con dosi moderate da aumentare nel tempo. La terapia combinata prevede anche la somministrazione di memantina e vitamina E. gli effetti collaterali sono dovuti ad ipertono colinergico centrale e periferico, con: nausea, vomito, diarrea, insonnia e bradicardia. Gli effetti collaterali tendono a diminuire col tempo. Dato il metabolismo epatico di donepezil e galantamnina bisogna sempre tener presenti interazioni farmacocinetiche con gli induttori/inibitori del metabolismo. Questi composti devono essere utilizzati con cautela nei pazienti con insufficienza cardiaca, asma, ulcera gastrica ed anamnesi positiva per l'epilessia.
ANTAGONISTI DEL RECETTORE NMDA: La memantina è un'antagonista del recettore NMDA, approvato per il trattamento dell'AD dalla FDA nel 2003. In associazione con il donepezil migliora lievemente, ma significativamente la sintomatologia, anche in AD in stadio avanzato. Deve essere utilizzato con cautela in caso di insufficienza renale. Normalmente è ben tollerata. Gli effetti collaterali principali sono: agitazione, confusione mentale ed emicrania.
Infine, nella terapia di AD vengono utilizzati anche altri farmaci per il trattamento dei disturbi dell'umore, come: antipsicotici atipici, neurolettici, stabilizzanti dell'umore, SSRI, Antidepressivi triciclici, SNRI, antidepressivi noradrenergici e serotoninergici specifici.
ALTRE STRATEGIE: Le strategie farmacologiche più recenti sono volte a bloccare la formazione delle placche di β-amiloide, andando ad inibire l'azione sia della β che della γ-secretasi, sia utilizzando anticorpi contro la Aβ. Questi composti modificano l'andamento dell'AD, e sono:
Semagacestat, inibitore della γ-secretasi;
Bapineuzumab e solanezumab, anticorpi monoclonali umanizzati contro l'Aβ.
Infine, alcuni studi hanno posto l'attenzione su come il valsartan abbassi i livelli di Aβ ed aumenti le capacità cognitive in topi affetti da AD. Studi epidemiologici hanno anche dimostrato come la simvastatina è associata ad una riduzione dell'incidenza dell'AD e del PD. Inoltre alcuni studi sottolineano l'effetto preventivo dato dall'utilizzo dei FANS.
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