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Erisipela
Eziologia. E' un processo infettivo della cute caratterizzato clinicamente da febbre e da segni di intensa flogosi focale (eritema ed edema). L'agente causale è quasi sempre costituito Streptococcus pyogenes (streptococco di gruppo A). A volte la responsabilità eziologica è attribuita a sretpococchi di altri gruppi (B, C o G) e assai raramente a Staphylococcus aureus.
Epidemiologia e patogenesi. Si manifesta attualmente solo in casi sporadici ed ha contagiosità molto limitata. Benché colpisca tutte le età, è più comune negli anziani, in cui sono facili i fenomeni degenerativi della cute. L'infezione si impianta infatti abitualmente su soluzioni di continuo, anche minime. Le regioni corporee preferite sono gli arti inferiori (specie negli individui con alterazioni trofiche da insufficienza venosa cronica) e il volto. Fattori predisponesti importanti sono il diabete mellito e l'obesità.
Sintomatologia. Il periodo d'incubazione non supera i 6-7 giorni. La malattia inizia con febbre elevata, cefalea, senso di calora e bruciore locale. Entro poche ore nella sede interessata compare una chiazza eritematosa a superficie liscia ben delimitata verso la cute sana, che si estende rapidamente. Nelle regioni in cui il sottocutaneo è abbondante si produce un notevole edema, mentre se i piani ossei sono vicini alla cute (ad esempio alla superficie anteriore della gamba), il processo determina facilmente necrosi dell'epidermide e formazione di bolle.
Al volto l'erisipela di propaga solitamente a entrambe le guance e al naso, accompagnata da notevole edema palpebrale, secrezione congiuntivale e spesso lesioni bollose diffuse.
Complicanze. Quelle determinate da disseminazione ematogena di streptococchi sono oggi rarissime. Meno infrequenti sono la diffusione dell'infezione al sottocutaneo (cellulite) e lo sviluppo di flemmoni e processi necrotico-gangrenosi che richiedono l'intervento chirurgico.
Diagnosi. La diagnosi clinica è quasi sempre facile. Da discriminare l'erisipela con l'herpes zoster la cui localizzazione è tipicamente delimitata; agli arti inferiori qualche dubbio può essere creato dalle tromboflebiti in cui però si apprezza interessamento venoso costante.
Terapia. Nei casi meno gravi si può impiegare benzilpenicillina intramuscolo. Nei casi più gravi è consigliata l'ospedalizzazione con benzilpenicillina endovena.
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