Disabilita' visiva

DISABILITA' VISIVA

Definizione: per disabilità visiva s'intendono i non vedenti e gli ipovedenti con visus così ridotto da non poter essere corretto con gli occhiali

Cause: fattori genetici - assunzione di farmaci - rosolia contratta in gravidanza - infezioni/tumori

DISABILITA' VISIVA NELL'INFANZIA                                 

1) Rallentamento nello sviluppo psicomotorio

Attuazione di movimenti in funzione della motivazione a vedere        abbandono/ricerca/presa

di un oggetto

2) utilizzo di procedimenti vicarianti ( tattili - uditivi - cinestetici ) nella conoscenza

Nell'individuo normodotato, il processo di conoscenza è composto da tre sequenze:

sincresi ( percezione globale, indistinta)            analisi sintesi ( ricomposizione del dato percettivo)

Nell'individuo non vedente, è inesistente la prima fase: l'oggetto sarà conosciuto dopo un processo di analisi tattile - uditiva

Analisi Sintesi

Utilizzo del linguaggio e dell'intelligenza verbale sull'intelligenza spaziale ( le cui rappresentazioni sono vaghe)

3) iperprotezione dei familiari

Limitazione autonomia e interazioni sociali

Il soggetto disabile necessita di vivere in ambienti protetti ma progressivamente allargati dove può trovare un ruolo sociale e lavorativo. Occorre

Promuovere l'esplorazione dell'ambiente

Migliorare il coordinamento posturale e l'orientamento spaziale

Stabilire relazioni sociali e di solidarietà

DISABILITA' VISIVA IN ETA' ADULTA

Se la cecità è presente dall'infanzia, la persona ha modo di affinare gli altri sensi

Se la cecità è contratta in età adulta, l'improvviso deficit sarà compensato in misura minore

Elaborazione di un lutto:disperazione - rabbia - depressione - superamento

Tentativo di adattamento

Chiusura in se stessi

Sintetizza alcuni accorgimenti fondamentali per facilitare l'autonomia negli spostamenti (pag.418/19 manuale di quinta)