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DIAGNOSI DELLE INFEZIONI BATTERICHE
Se ci sta una malattia si necessita di accertarela presenza di un batterio patogeno e se l'organismo ha in atto una reazioni immunitaria. La diagnosi etiologica è fondamentale e la dimostrazione della presenza di un patogeno è un passo essenziale per la cura. L'esame dipende da:
Prelievo di un campione di tessuto, sangue, liquidi cictici, feci, urina etc. in condizioni di asepsi o, quantomeno, lontani da correnti d'aria, evitando di parlare o tossire, previa disinfezione della zona interessata, usando contenitori sterili.
Provvedere al trasporto subitaneo al centro di elaborazione o conservare il campione a temperatura di frigorifero, per evitare che altri microrganismi possano sopprimere il batterio ricercato.
Il prelievo va effettuato prima di iniziare la cura; se avviene durante c'è bisogno di specificare i farmaco usato
Una volta al laboratorio:
Esame microscopico dopo colorazione di Gram (monucleati o polinucleati, percentuale relativa di g+ o g-, localizzazione extra/intracellulare dei batteri);
La preseza di batteri è sinonimo di infezione quando:
Si esamina un materiale normalmente sterile (liquor cefalo-rachidiano);
Quando si esamina un materiale che normalmente non presenta determinati batteri.
Poi si provvede all ricerca colturale, che permette di formare una serie di colonie, impiegando di volta in volta terreni diversi o terreni diversi insieme nel tempo; si valuta:
Dimensioni;
Forma;
Aspetto;
Poigmentazione;
Formazione di carboidrati;
Prodotti metabolici peculiari;
Presenza di enzimi particolari.
Si procede all'immunofluorescenza rilevando la presenza di determinanti antigenici noti; si possono anche usare sonde geniche per la ricerca di sequenze di DNA note.
Ricerca delle endotossine mediante la prova del Limulus polyphemus. (LPS provoca gelificazione del lisato di amebociti Limulus Polyphemus).
Il medico può richiedere l'antibiogramma, metodica che permette di scoprire quali farmaci usare.
Le ricerche sierologiche possono indicare una risposta immune dell'ospite. Se si pensa sia avvenuta una infezione pregressa, bisogna paragonare a distanza di 48 ore il titolo di anticorpi nel siero. Si possono anche richiedere test particolari:
Ricerca di anticorpi in liquidi del corpo non sangue (IgA nelle mucose);
Ricerca differenziata di IgM (se positiva, indice di prima infezione);
Reazioni allergiche ritardate.
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