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CICATRIZZAZIONE
I processi di riparazione negli organismi viventi sono rappresentati da rigenerazione e cicatrizzazione. Per rigenerazione si intende la ricostruzione da parte di un organismo di tessuto od organi che siano stati lesi o amputati. Per cicatrizzazione si intende un meccanismo di riparazione che porta alla formazione di un tessuto connettivale specifico.
La cicatrizzazione si divide in:1)cicatrizzazione di prima intenzione(margini di ferita ben accostati fra loro)
2)cicatrizzazione di seconda intenzione(margini di ferita non accostati fra loro)
Alla base dei due processi però vi sono gli stessi fenomeni, variabili solo dal punto di vista quantitativo,il tutto si esplica in 3 fasi: 1) infiammazione
2) proliferazione
3) maturazione
Clinicamente queste 3 fasi corrispondono: 1) detersione della ferita
2) chiusura della ferita
3) rimodellamento della cicatrice
1) INFIAMMAZIONE
C'è infiammazione acuta ed abbiamo due fenomeni fondamentali: 1)fenomeni vascolari: vasodilatazione,aumento della permeabilità vascolare ed essudazione plasmatica,edema infiammatorio. 2) fenomeni cellulari: emarginazione,diapedesi,fagocitosi.
2) PROLIFERAZIONE
C'è un' attiva proliferazione cellulare e può essere: 1) connettivale e prende il nome di fibroplasia. I fibroblasti proliferano attivamente ed iniziano a sintetizzare le fibre di collagene che sostituiranno il tessuto fibroso cicatriziale. La rigenerazione del connettivo inizia in profondità e diffonde verso l' alto. 2) endoteliale danno origine a nuovi capillari. 3) epiteliale è contraddistinta da migrazione e moltiplicazione delle cellule dello strato basale a partire dai margini della ferita.
La fibroplasia è caratterizzata macroscopicamente da comparsa di un tessuto neoformato rosso granuloso,facilmente sanguinante detto tessuto di granulazione. Alla proliferazione corrispondono clinicamente la chiusura della ferita. Al termine di questa fase abbiamo la guarigione clinica della ferita con la presenza di una cicatrice già formata che continua però ad evolvere nel tempo durante la fase successiva.
3) MATURAZIONE
Questa è la fase finale del processo di guarigione delle ferite che conduce alla formazione della cicatrice definitiva attraverso una serie di fenomeni che hanno un decorso lento talvolta prolungato per parecchi mesi o alcuni anni: essa consiste fondamentalmente nella creazione di una preciso equilibrio tra sintesi di collagene e sua degradazione. Inizialmente il tessuto di riparazione è un tessuto ricco di cellule e di vasi neoformati per tale motivo da un punto di vista clinico la cicatrice appare rossastra ed iperemica ed anche leggermente ipertrofica. Successivamente a causa della graduale riduzione della componente cellulare e dell' atrofia dei capillari neoformati, la cicatrice assume lentamente il suo aspetto definitivo biancastro, madreperlaceo, a superficie liscia e meno che non intervengano errori qualitativi o quantitativi della risposta connettivale con conseguenti atrofie o ipertrofie della cicatrice stessa.
CICATRIZZAZIONE PER PRIMA E SECONDA INTENZIONE
C'è una sostanziale differenze fra cicatrizzazione per prima e seconda intenzione in termini tempistici. Quella per seconda intenzione si svolge in tempi più lunghi per una maggiore laboriosità dei processi di detersione e dei processi di riempimento dovuta alla presenza di aree di necrosi o di infezione che devono essere eliminate o alla presenza di spazi morti o di perdite di sostanza che devono essere colmate.
Fattori che ostacolano la cicatrizzazione:
Fattori locali: 1) tipo di ferita
2) presenza di emorragie,ematomi,raccolte sierose.
3) infezioni
4) ostacoli meccanici alla chiusura
5) fattori iatrogeni
Fattori loco-regionali: 1) turbe della vascolarizzazione
2) turbe dell' innervazione
3) esisti distrettuali di pregressi trattamenti radianti
Fattori sistemici: 1) carenza di vitamina C,di elettroliti,oligoelementi,proteine.
2) fattori endocrini
3) diabete
4) età
5) assunzione di farmaci antimetaboliti o immunosoppressori
Cicatrici patologiche
Si definiscono patologiche le cicatrici atrofiche o ipertrofiche. L' insorgenza di una processo di cicatrizzazione patologica è dovuta ad un errore qualitativo o quantitativo della risposta connettivale della cicatrice. Tale errore può essere dovuto a cause di ordine generale o metaboliche o a fattori locali predisponenti. Quelle atrofiche sono delle cicatrici biancastre,depresse,slargate,scarsamente resistenti. La terapia è basata sull' exeresi della cicatrice e chiusura chirurgica. Le cicatrici ipertrofiche si distinguono in cicatrici ipertrofiche semplici e cheloidee. Quella semplice è rilevata,rossastra,dura,anelastica,pruriginosa o dolente,non invade però i tessuti normali circostanti e mostra una tendenza alla regressiona spontanea anche se lenta. La cicatrice cheloidea prenseta gli stessi caratteri di solito più marcati,può essere dovuta a lesioni minime non avvertite dal paziente,non presenta alcuna tendenza alla regressione ma tende a diffondersi ed a coinvolgere i tessuti normali circostanti ed a recidivare e peggiorare a seguito dell' escissione chirurgica.
Fattori predisponenti alle cicatrici ipertrofiche
Locali: 1)cicatrizzazione per seconda intenzione
2)orientamento della cicatrice: sono predisposte le cicatrici trasversali alle linee di Langer o
Alle pieghe di flessione
3)natura dell' agente lesivo: le cicatrici da ustione vanno di solito incontro ad ipertrofia
Loco-regionali: 1)Sede: sono più esposte la regione sternale,deltoidea,scapolare.
Sistemici: 1)età: sono più esposti i bambini
2)razza: sono più esposti i negri
3)sesso: sono più esposte le donne
4)fattori costituzionali
5)fattori idiopatici
Trattamento delle cicatrici ipertrofiche
Terapia medica generale: Sostanze che
inibiscono la sintesi del collageno: l' N-acetildrossiprolina,l' ACTH,
Terapia locale: 1) cortisonici: la terapia cortisonica intralesionale è ormai riconosciuta come
Trattamento efficace sulle cicatrici cheloidee,perché possiede azione
Anti-infiammatoria e anti-fibrosante. La terapia è mediante creme e pomate.
Bisogna però fare attenzione perché ci sono complicanze come atrofia
Cutanea e depigmentazione con questo trattamento.
2)antistaminici: Il ruolo di questi farmaci è puramente sintomatico in quanto
riduce il prurito e lo stato infiammatorio della cicatrice.
Altre terapie: 1) Radioterapia: presenta indubbia efficacia in quanto agisce sia a livello cellulare
che vasale,controllando l' ipertrofia del connettivo. Poiché il suo impiego è esposto
a gravi complicanze,vi si fa ricorso solo nel caso di fallimento di altre terapie.
2) Crioterapia: eseguita con appositi apparecchi ad azoto liquido o protossido d'
azoto,agisce principalmente riducendo la componente vascolare.
3) Compressione: effettuata con indumente elasto-compressivi mantenuti per
parecchi mesi.
4) Chirurgia: trattamento di scelta quando l' ipertrofia sia dovuta ad orientamento
errato della cicatrice, come ad es. quelle delle pieghe articolari.
Trattamento delle cicatrici cheloidee
L' unica soluzione definitiva sarebbe la possibilità di un trattamento generale,purtroppo non ancora esistente, atto a modificare la diatesi individuale predisponente.
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