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Agonisti dei recettori adrenergici II
Considerazione sugli agonisti alfa1
il loro uso riguarda prettamente il trattamento dell'ipotensione ortostatica, dello shock; sono altresì agenti midriatici e decongestionanti. Comprendono anche la metossamina.
FENILEFRINA Molecolarmente simile all'adrenalina da cui differisce solo per l'assenza dell'OH in posizione 4. Potente vasocostrittore arterioso. Decongestionante e midriatico. È anche detumescente (priapismo). |
MEFENTERMINA Aumenta gittata e PA sistolica/diastolica. Può indurre aritmie. Prevenzione dell'ipotensione che si associa all'anestesia |
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METARAMINOLO |
MIDODRINA E DESGLIMIDODRINA Trattamento dell'insufficienza autonomica (patologia associata al diabete, a neuro degenerazione) e dell'ipotensione posturale. Dura 4-6 h. Può causare ipertensione clinostatica (controversa è l'associazione con un ipotensivante prima di coricarsi). |
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Considerazione sugli agonisti alfa2
nati come decongestionanti e vasocostrittori, gli alfa2 antagonisti si sono dimostrati al contrario ottimi antipertensivi poiché stimolano i recettori alfa2 del SNC del tronco encefalico inducendo riduzione degli impulsi simpatici e conseguentemente il tono vasale sistemico.
abbassano inoltre la pressione intraoculare, usati anche nel glaucoma.
Clonidina (catapresan T)
La clonidina nacque come anticongestionante; si notarono ben presto i suoi effetti antipertensivi, sedativi e bradicardizzanti. È un'imidazolina e conseguentemente oltre a legare e stimolare i recettori alfa2 centrali del tronco encefalico potrebbe anche attivare i recettori imidazolinici I1,2,3 inducendo ulteriore vasodilatazione. L'effetto sugli alfa2a però rimane il meccanismo principale.
La clonidina somministrata per via endovenosa induce inizialmente una risposta ipertensiva mediata, presumibilmente, dai recettori alfa2b che appunto inducono la cosiddetta "vasocostrizione indotta da alfa2", ma ben presto l'azione centrale induce vasodilatazione potente e duratura. Questa risposta ipertensiva iniziale non compare nella somministrazione orale (esposizione dilazionata?).
Farmacocinetica
Biodisponibilità di quasi il 100%, picco 1-3h dopo dose orale, emivita 12h. Disponibili cerotti transdermici da usare 1 volta a settimana.
Effetti avversi
Secchezza delle fauci, sedazione, impotenza, tachicardia. Possibile effetto rebound alla sospensione.
Usi clinici
Ipertensione (l'effetto ipotensivante ne ha provocato il disuso nel trattamento del GLAUCOMA)
Disintossicazione da alcol o tabacco.
Diagnosi di feocromocitoma (in quest'ultimo caso, la clonidina se non ha effetto conferma la diagnosi)
OFF LABEL: acatisia focale (sindrome delle gambe senza riposo), psicosi, deficit dell'attenzione con iperattività.
APRACLONIDINA La selettività lo rende ideale per il glaucoma. Pochi effetti centrali. |
BRIMONIDINA La selettività lo rende ideale per il glaucoma. Passa la BEE e può indurre ipotensione. |
alfaMETILDOPA Trasformato in alfa-metiladrenalina nel SNC. Simile alla clonidina. |
GUANFACINA Trattamento di ADHD (deficit dell'attenzione con iperattività), ansia, tic, nonché ipertensione. Emivita maggiore della clonidina e meno EA. |
GUANABENZ Simile alla clonidina. |
TIZANIDINA Trattamento di crampi e spasmi. Miorilassante. |
Altri agonisti SM
Amfetamina
Racemo, somministrabile per via orale.
Meccanismo d'azione:
Agente di rilascio di monoamine
Inibisce il DAT ridotto reuptake monoamine
Inibisce VMAT riduce la concentrazione di monoamine nelle vescicole, ne aumenta quella intracellulare, inducendo un'inversione nell'attività del DAT con conseguente rilascio di DA nella sinapsi
Lieve inibizione delle MAO
Effetti
Ipertensione (specie l'enantiomero L)
Stimolazione SNC del respiro (specie l'enantiomero D) insonnia, iperattività, miglioramento dell'umore, euforia, riduzione fame
Effetto sul GI bivalente
Agisce sulla sostanza reticolare (insonnia) e sulla corteccia (intraprendenza), nonché sull'ipotalamo laterale (anoressia).
L'utilizzo come anoressizzante è stato deludente poiché si sviluppa dopo poco tempo, tolleranza.
Associato alla produzione di ROS neuro degenerazione?
Effetti avversi SNC: Agitazione, tremore, insonnia, ansia, delirio, psicosi. CV: Ipertensione seguita da ipotensione, aritmie, emorragia cerebrale.
Usi terapeutici: obesità, ADHD
Efedrina
Ampiamente usata in passato nell'asma, come decongestionante, per promuovere la continenza urinaria, è stata ampiamente rimpiazzata. L'assorbimento orale ne ha fatto un farmaco ampiamente diffuso, ma l'azione pleiotropica (è sia un agente di rilascio che un agonista diretto) causava forti effetti avversi.
Emivita di 6 ore, durata d'azione più o meno simile. Usata per mantenere la pressione dopo anestesia. Proviene dalla pianta Efedra, le cui supplementazioni sono state bandite dall'FDA.
La metamfetamina ha più effetti centrali che periferici. Induce però anche ipertensione e variazioni della FC. Stimola anche il cuore direttamente. |
Il metilfenidato è un blando stimolante del SNC, usato nell'ADHD. |
Alcune considerazioni sugli agonisti adrenergici
Shock
Numerose sono le forme di shock: CARDIOGENO (infarto, difetti del setto), DISTRIBUTIVO (anafilattico, neurogeno, settico), IPOVOLEMICO (emorragico, ustioni, disidratazione).
L'azione di molte monoamine promuove la vasocostrizione periferica mantenendo il tono del circolo ed evitando la fase terminale dello shock, la vasodilatazione irreversibile che precede immediatamente il collasso cardiocircolatorio. L'adrenalina è usata nell'anafilassi, in altre condizioni è possibile la somministrazione di noradrenalina, la quale ha minore azione sugli alfa ma anche minore stimolazione cardiaca (potrebbe richiedere un minore sforzo cardiaco). Nelle altre condizioni in cui le resistenze periferiche sono alte e al contrario vogliamo sia stimolare il circolo che migliorare la perfusione renale (che nello shock è molto bassa) dopamina, dopexamina e fenoldopam (e dobutamina?) sono i farmaci di scelta.
Appunti su: alfa 2 agonisti rene midodrine, |
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