EVOLUZIONE
GEOLOGICA DELL'ITALIA
All'inizio del Mesozoico, da 235 milioni a
15 milioni di anni fa, il Pangea era ben strutturato e l'istinto in Laurasia e
Godwana parzialmente scissi ad oriente dal mar Tetide. All'inizio dell'era il
Pangea cominciò a fratturarsi in zolle che iniziarono la deriva verso le
attuali posizioni. Come conseguenza il Tetide si allargò e le coste dei
continenti che lo delimitavano (Africa a sud ed Europa a nord) vennero invase
dall'acqua e ricoperte dai detriti. Sempre nel Mesozoico, in direzione Est-
Ovest, si formò nel Tetide una dorsale di espansione che contribuì ad allargare
il protoceano coinvolgendo nel processo di espansione i continenti contrapposti
: Europa ed Africa.
La crosta di questi continenti si assottigliò progressivamente
accogliendo sulla sua superficie sommersa diverse successioni sedimentarie, che
diedero luogo alle rispettive piattaforme continentali dell'Europa e
dell'Africa. I sedimenti accumulati su queste piattaforme, per la loro forma
geometrica che rappresentano su grande scala, sono definiti "Prismi
Sedimentari." Gli ambienti geologici e climatici presenti nella piattaforma
portarono alla formazione di sedimenti coralliferi là dove le acque erano poco
profonde, calde e limpide. Le Dolomiti e gli Appennini laziali e campani sono
una conseguenza di questa varietà di sentimenti. Negli spazi marini più ampi e
profondi si accumulavano invece depositi detritici a granulometria fine
(siltiti) con fossili di molluschi pelagici (ammoniti). Questi fossili si
ritrovano negli strati sedimentari delle Alpi lombarde e nell'Appennino umbro-
marchigiano. Nei settori della Tetide più lontani si depositarono i sedimenti
argillosi misti a fossili di animali pelagici. Tracce di queste argille si
ritrovano nell' Appennino tosco- ligure- emiliano.
La fase di espansione dell'oceano Tetide durò dall'inizio del Mesozoico
fino a quando, a causa della deriva delle zolle, l'AFRICA cominciò a separarsi
dall'America meridionale. L'evento risale a 100 milioni di anni fa. L'apertura
dell'Atlantico segnò, infatti, un inversione di rotta del continente africano
che, circondato da dorsali a Ovest, Est e Sud, cominciò a muoversi verso
l'Europa, mentre sul fondo della Tetide si generò una fossa di subduzione.
Esaurito il processo di subduzione, ebbe inizio la collisione tra i prismi
sedimentari presenti sulle piattaforme continentali dell'Europa Sud e
dell'Africa nord. Nella collisione gli strati sedimentari si sovrapposero verso
l'avampaese europeo e quello africano incrementando lo spessore della crosta,
oggetto di questo fenomeno. Gli aggiustamenti isostatici indotti
dall'ispessimento crostale determinarono un ulteriore sollevamento della crosta
e portarono alla formazione di Alpi e Appennini. Tra i prismi sedimentari
coinvolti nel processo troviamo ovviamente anche frammenti dell'originaria
crosta del Tetide nella veste di Ofioliti e Melanges.