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Legislatura (1948-1953)
La Repubblica Italiana appena sorta inaugura la sua prima legislatura nel quadro della separazione dell'Europa nei due blocchi della NATO e del Patto di Varsavia. E' la guerra fredda. L'autodeterminazione dei popoli è lettera morta, molti paesi -tra cui l'Italia - non possono partecipare all'ONU.
La pace, nell'eterna contesa Americani-Sovietici, Capitalisti-Comunisti, sembra allontanarsi ancora di più con la guerra di Corea del 1950 che si interromperà all'annuncio del raggiungimento della bomba atomica da parte dell'Unione Sovietica.
La guerra fredda riannoda il filo della continuità, vanificando il sogno di milioni di italiani che speravano in una rottura con un passato bellicoso e costantemente in apprensione. Lo scontro internazionale lacera anche, e soprattutto, le politiche interne degli stati subordinati alle superpotenze, Italia compresa. Tale dura contrapposizione si riflette anche nel nostro paese dove le masse, sempre più deluse e disperate, si affidano al mito sovietico,abilmente portato avanti dai comunisti, creando una tensione continua con i democristiani al governo.
La Costituzione Italiana è una carta molto avanzata, adeguata ad uno Stato moderno. Il divario Stato-Società però è giudicato tale che si preferisce ritardare l'applicazione piena del dettato costituzionale. Una specie di «costituzionalizzazione progressiva».
Uscita dalle urne del '48 con un risultato incredibile, il 48,5%, la Dc di De Gasperi però non intende stravincere - anche se ha la maggioranza dei seggi in Parlamento. La paura di relegare il PCI e le forze marxiste come forze anti-nazione, richiamando così l'avvento dei fascisti, che proprio nel '19 si proposero come difensore contro i socialisti anti-nazione; fa paura a D Gasperi, che preferisce individuare una situazione di governo tale da fare della DC un punto di equilibrio tra destra e sinistra. E' escluso un monocolore DC. La soluzione è la nascita dei governi centristi. La DC governa insieme a PLI, sulla destra, e PSDI e PRI sulla sinistra: E' la realizzazione di uno schema tripolare, che vede la DC al centro del sistema e le estreme confinate all'opposizione.
Viene eletto Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, si avvia la spartizione delle più alte cariche dello stato, che non manda al Quirinale e a Palazzo Chigi esponenti dello stesso partito.
Lo schema centrista però, nato per mediare la profonda conflittualità della società italiana, ben presto vede affievolire l'unitarietà iniziale. Il governo centrista, scontenta di volta in volta la destra e la sinistra della coalizione di governo.
Attentato a Togliatti (1948). Sconvolgimento della nazione, sull'orlo dell'insurrezione popolare. Dal PCI viene l'ordine di porre fine allo sciopero generale promosso dalla Confederazione. Nella CGIL il clima è incandescente, tantochè, pressati dalla Chiesa cattolica, i sindacalisti bianchi rompono l'accordo sindacale , ormai anacronistico.
Sul piano della politica economica, il governo De Gasperi, d'accordo con la Confindustria di Costa, e con i liberali, preferiscono tesaurizzare il proventi del piano Marshall e affidare la ristrutturazione industriale alla dura legge del libero mercato che, obtorto collo vede il consenso anche di repubblicani e socialdemocratici. Avendo le mani libere, gli industriali non esitano a dare un duro giro di vite. Aumentano i licenziamenti e la disoccupazione, il clima è pesante, la miseria avanza nelle fasce più deboli della popolazione, la repressione delle forze di polizia è spietata. Nel 1950 la polizia di Scelba apre il fuoco contro un corteo di disoccupati, scesi in piazza per chiedere lavoro. Il socialista Lombardi scandirà così questo momento :«Pella fa i disoccupati e Scelba li ammazza». l Psli di Saragat vive questo momento con sempre maggiore sofferenza.
Nel 1949 all'atto di firmare l'adesione al Patto Atlantico, non poche sono le posizioni contrarie che sorgono anche da posizioni non marxiste. La sinistra democristiana è per l'astensione. La motivazione generale e che il Piano Marshall è costato molto al popolo italiano che oggi si trova costretto ad accettare anche un patto di collaborazione e di intervento militare a difesa degli alleati.
La destra va all'attacco, delusa dalla politica troppo moderata e troppo poco anticomunista di De Gasperi. Il problema è serio, PCI e PSI, secondo le destre, stanno per rialzare la testa e occorre individuare una soluzione immediata. Anche derogare alla democrazia e mettere fuorilegge il PCI. Soprattutto però si vogliono sostituire glia alleati repubblicani e socialdemocratici con i voti missini e monarchici, più duri nella lotta contro i comunisti.
L'uscita nel '51 del PSli indebolisce il governo De Gasperi che è costretto a compiere una svolta a sinistra per evitare l'involuzione autoritaria.
Il terreno di attacco è il Mezzogiorno, roccaforte della reazione missina e monarchica che basa le proprie fortune sulle strutture semifeudali delle grandi proprietà latifondiste. La soluzione è la Riforma Agraria del 1949 che prevede l'esproprio da parte dello Stato dei terreni incolti o mal coltivati, col fine di frammentare le proprietà agricole. E' Istituita anche la Cassa per il Mezzogiorno (1950) col compito di creare le infrastrutture necessarie allo sviluppo agricolo del sud.
LA riforma agraria fa irritare i liberali, che escono dall'esecutivo. Le proteste delle destre sono ben visibili alle elezioni amministrative del 1951 e del 1952 che vedono aumentare i propri consensi. La minaccia della destra che sembra palesare sorprese nelle prossime elezioni politiche, sono certamente alla base del progetto di riforma elettorale che De Gasperi porta avanti sullo scadere della legislatura, la cosiddetta «legge truffa» che prevede un premio di maggioranza per la coalizione che supera il 50%. MA le aspettative sono vane, la coalizione quadripartita, ripropostasi alle elezioni, non raggiunge la fatidica soglia.ee e una
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Quadro temporale dei governi della I Legislatura
Maggio 1948 - Gennaio 1950 |
Gov. DE GASPERI |
DC PSLI PRI |
Gennaio 1950 - Luglio 1951 |
II Gov. DE GASPERI |
DC PSLI PRI |
Luglio 1951 -Luglio 1953 |
III Gov. DE GASPERI |
DC PRI |
Luglio 1953 - Agosto 1953 |
IV Gov. DE GASPERI |
Monocolore DC |
DC.
La destra democristiana acquista potere, soprattutto all'indomani delle elezioni.
Si spezza l'asse De Gasperi- sinistra Dc troppo ferma sul neutralismo di fronte al voto sul Patto Atlantico.
Appoggio della Chiesa alla destra democristiana che esacerba l'anticomunismo in piena guerra fredda.
Notevoli pressioni ed interventi della Chiesa nella Democrazia Cristiana irritazione degli alleati centristi PRI, PSDI, PLI per il superamento dei limiti sanciti dal Concordato.
Per il Vaticano il centrosinistra deve chiudersi, soprattutto perché si stanno movendo forze più affidabili, agli occhi della Chiesa, MSI e monarchici.
De Gasperi sa che un accordo con la destra, se attuato nel sud, non può estendersi nel nord dove le sinistra sono molto forti.
Ricerca di una immagine popolare con la riforma agraria nel sud.
De Gasperi regge all'attacco della destra Dc che chiede la testa, ricompone l'asse con la sinistra con la quale affronta le nuove elezioni.
Psli (e poi Psdi).
Nel voto sul Patto Atlantico ancora vive in alcuni socialdemocratici il neutralismo, bandiera socialista astensione di un parte sul voto, Saragat è a favore.
La sinistra PSLI si stacca (Faravelli, Mondolfo e Zagari) e si unisce con la destra socialista di Romita formando il PSU (1949) che mira alla riunificazione socialista.
Esce dal governo nel '51 sotto le proteste per l'operato di Scelba. riunificazione PSLI con PSU che danno vita al PSDI.
PSI
Crisi nel PSI dopo sconfitta. Al nuovo congresso, Nenni è in minoranza. JACOMETTI segretario, dal centro PSI, governa il partito con Lombardi, vecchio PdA. A Sx c'è Nenni, a Dx c'è Romita.
Lombardi e Romita vogliono autonomia dal PCI, Nenni frena, troppo debole attualmente il PSI.
La polarizzazione del sistema impedisce la strategia di Lombardi che perde il congresso. NENNI DI NUOVO SEGRETARIO (1949), rinnova il vincolo col PCI. Romita abbandona, va nel PSU e poi nel PSDI.
Lieve ripresa del PSI alle elezioni amministrative del '51
PCI.
Togliatti non è intaccato dalla sconfitta elettorale ma l'esito delle urne riporta in vita il fermento della base militante.
Categorici ordini di Stalin alla non collaborazione con i partiti borghesi, verso il comunismo in ogni stato. Nasce il Cominform, la base comunista si agita sperando nella fatidica ora X, a cui saggiamente Togliatti non crede. Buon viso a cattivo gioco di Stalin.
Attentato Togliatti. Pericolo Insurrezione popolare che viene frenata dallo stesso PCI. Il moto di legittimazione del PCI è messo gravemente in pericolo.
C'è spazio però per una campagna pacifista, contemporaneamente alla guerra di Corea.
Buono il risultato delle amministrative che fa sperare di aver superato il peggio.
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