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Le elezioni
L'Italia è una democrazia rappresentativa, dove il fondamentale diritto politico dei cittadini è il diritto di voto
In Italia il suffragio è universale, cioè il diritto di voto, spetta a tutti i cittadini maggiorenni e desso possiede alcune caratteristiche:
Personale ognuno vota per se
Uguale il voto di ogni cittadino è uguale, ha lo stesso valore di quello di un'altra persona
Libero e segreto ognuno può scegliere liberamente chi votare, e può inoltre mantenere segreto il suo giudizio.
Sappiamo per certo che il voto è un diritto, allora ci chiediamo se questo è anche un dovere. Secondo la costituzione è anche un dovere di cittadino, anche se poi, non ha conseguenze in quanto chi non va a votare, non subisce sanzioni. Piuttosto, lo stato deve essere in grado di far capire ai cittadini l'importanza dell'andare a votare.
L'astensione elettorale è molto diffusa in tutte le democrazie e rappresenta il fenomeno in cui i cittadini non vanno a votare.Può però verificarsi l'astensione anche quando il cittadino si reca a votare, lasciando, ad esempio, la scheda bianca, oppure segnalando più candidati o partiti, e rendendo così nullo il voto espresso.
Attraverso il voto gli elettori scelgono i loro rappresentanti; esistono però molti modi per votare, ed esistono molti sistemi elettorali che danno effetti diversi.
Eleggere una carica individuale: elezione del presidente della repubblica o il sindaco: si tratta di scegliere tra più persone, e bisogna quindi seguire due regole diverse:
Maggioranza relativa: vince il candidato che ottiene più voti degli altri anche se non supera il 50%.
Maggioranza assoluta: vince il candidato che ottiene più del 50% dei voti
Se adottiamo la maggioranza relativa, egli vincerà le elezioni.
Se invece adottiamo la maggioranza relativa e si ritiene che questa non sia sufficiente, si adotta quella assoluta, e bisogna così procedere attraverso due votazioni divise, attraverso due turni; se nel primo nessun candidato riceve la maggioranza assoluta, si tiene il secondo chiamato ballottaggio, dove parteciperanno solo i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti.
Per eleggere un'assemblea rappresentativa composta da centinaia di rappresentanti, i sistemi elettorali possono essere:
Proporzionale: un partito occupa i seggi nel Parlamento, in proporzione ai voti ottenuti.
Maggioritario: favorisce la governabilità ma va a scapito della rappresentatività.
In quest'ultimo sistema ci sono molti difetti: se i partiti sono tanti, è possibile che nessuno raggiunga la maggioranza dei seggi in Parlamento, e il governo quindi risulterà formato da coalizioni di diversi partiti.
Maggioritario: sistemi che altera le preferenze degli elettori in modo da ridurre il numero dei partiti in parlamento e favorire così l'emergere di una maggioranza stabile. In esso esistono numerosi meccanismi:
Sbarramento ottengono una riconoscenza solo i partiti che superano una certa percentuale di voti
Premio di maggioranza: il partito che riceve la maggioranza relativa riceve un certo numero di deputati in più che gli consente di avere comunque la maggioranza assoluta dei seggi.
Collegi uninominali: ogni deputato è eletto separatamente. A questo fine, il territorio è diviso in tante aree o collegi quanti sono i deputati da eleggere. Viene chiamato collegio uninominale, perché ognuno di questi vota un solo deputato. L'elezione può svolgersi:in un turno unico: chi ottiene più voti vince anche se non ha la maggioranza assoluta e in un doppio turno: se nel primo nessuno ottiene la maggioranza assoluta si procede col secondo (chiamato ballottaggio) tra i candidati più votati al primo.
Confrontando i due sistemi troviamo che non sono neutrali ma limitano le scelte degli elettori; i due tipi di sistemi presentano vantaggi e svantaggi: il sistema proporzionale: favorisce la rappresentatività del parlamento a scapito della governabilità mentre il sistema maggioritario: favoriscono la governabilità a scapito della rappresentatività del parlamento.
In Italia vi sono molto elezioni
A livello nazionale: Viene eletto dai cittadini il PARLAMENTO diviso in Camera dei deputati e Senato della Repubblica ogni 5 anni.
A livello regionale: viene eletto dai cittadini il CONSIGLIO REGIONALE ogni 5 anni.
A livello provinciale: viene eletto il PRESIDENTE DELLA PROVINCIA e il CONSIGLIO PROVINCIALE ogni 5 anni.
A livello comunale: viene eletto il SINDACO e il CONSIGLIO COMUNALE ogni 5 anni.
A livello europeo: viene eletto il PARLAMENTO EUROPEO ogni 5 anni.
Fino al 1993 in Italia le elezioni si svolgevano con un sistema proporzionale, pertanto le assemblee rispecchiavano i voti ottenuti da ciascun partito; ma in seguito alla crisi scoppiata nel 1992, il parlamento ha introdotto un sistema di tipo maggioritario.
La camera viene eletta attraverso un sistema misto in quanto è per 3/4 maggioritario e per 1/4 proporzionale. I 630 seggi sono divisi:
470 assegnati al sistema maggioritario in collegi uninominali; si vota una persona.
155 assegnati al sistema proporzionale
Ogni elettore ha quindi due schede:
in una deve eleggere il deputato del proprio collegio
nell'altra deve eleggere gli altri 155 deputati col metodo proporzionale.
Il senato ha un sistema elettorale simile a quello per la camera: per 3/4 di tipo maggioritario e per 1/4 di tipo proporzionale. L'unica sola differenza è che l'elettore ha una sola scheda per votare: quella per scegliere il candidato all'interno del proprio collegio uninominale.
Il referendum è una votazione in cui i cittadini sono tenuti a rispondere con un sì o con un no. È quindi un istituto di democrazia diretta in quanto è il popolo che prende le decisioni politiche. Il referendum, però può abrogare una legge gia esistente. Il popolo può solo togliere l'efficacia di una legge, ma non può né modificarla, né introdurne di nuove.
La richiesta del referendum può essere:
da 5 consigli regionali
da 500.000 elettori
quando il referendum viene chiesto dai 500.000 elettori, una volta presentata la richiesta, hanno 3 mesi di tempo per raccogliere le 500.000 firme, dopodiché la corte costituzionale deve assicurarsi che la richiesta non riguardi casi vietati dalla costituzione. Di conseguenza la corte costituzionale dà il via al presidente della repubblica il quale fisserà la data.
Naturalmente il referendum non vale per tutte le leggi, altrimenti la si sarebbe utilizzata per abrogare le tasse.
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