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Diritti umani




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Diritti umani

Nonostante millenni di storia alle spalle non possiamo ancora dire di vivere e di costituire una società egualitaria e giusta, in cui i diritti di ogni persona siano garantiti e rispettati, e penso che un mondo completamente corrispondente a queste caratteristiche sia solamente una chimera, ma sono anche convinto che ognuno debba fare tutto ciò che è nelle sue possibilità, ed oltre, per far sì che ci si possa avvicinare il più possibile a questo 'sogno impossibile', perché anche se molti passi sono già stati fatti, molti altri ne mancano: non ci mangiamo più a vicenda e non bruciamo neanche più chi professa una religione diversa dalla nostra, li discriminiamo solo, o al limite gli spariamo addosso da una parte all'altra della striscia di Gaza, non ci facciamo più giustizia da soli, ci pensa lo 'stato' ad applicare la legge del taglione (ops, scusate, ora si chiama 'Pena di morte'), la siringa ha sostituito la mannaia e l'AIDS la peste nera, è già qualcosa non vi pare?
Ciò che rallenta maggiormente questi evidenti e radicali cambiamenti è, a mio giudizio, l'ignoranza, non intesa come analfabetismo (considero mio nonno una persona migliore di molti politicanti austriaci, per esempio, anche se lui ha solo la terza elementare), ma come una delle malattie peggiori e più difficili da estirpare: per ignoranza intendo quella stupida abitudine di non giudicare in base alle proprie esperienze ma a pregiudizi e opinioni preconfezionate trasmesseci da persone ancora più stupide di noi. effettivamente è molto comodo: un po' di tempo fa un branco di biondoni con gli occhi azzurri sono stati conquistati dalla semplicità dei discorsi di un paio di baffetti neri di un nanetto invasato innamorato di svastiche e croci celtiche, che li voleva convincere di appartenere alla pura razza ariana (è bello sentirsi dire di essere i migliori dell'intero pianeta, comodo convincersene), chiediamo ai familiari di qualche milione di ebrei com'è andata a finire!
Potrebbe sembrare un controsenso, ma sono convinto che, perché questa ignoranza possa portare a tali stragi e catastrofi, debba avere alla base una grande intelligenza (malata, ma sempre intelligenza) e usando un termine sportivo, pur senza voler banalizzare, un fine acume tattico, altrimenti come avrebbero fatto alcune decine di Emiri e Papi a portare avanti per secoli guerre sante e crociate in nome di un tizio appartenente ad una famiglia rispettata e importante, ma in pratica un poveraccio nato a Medina, sicuramente un grand'uomo che avrebbe voluto tutto tranne che questo, e di un altro tizio, cui faccio gli auguri di buon compleanno, figlio di un falegname di Betlemme (anzi non era neanche figlio suo) che stimo molto, ma che forse non aveva ben chiaro come sarebbero state traviate e strumentalizzate le sue parole nei due millenni successivi.
Vogliamo andare avanti?
Provate voi ad andare in un Paese e a convincere tutti gli uomini che, dalla sera alla mattina, devono cominciare a trattare moglie, figlie e madre, quelle che fino ad un secondo prima erano state le persone più importanti della sua vita, come bestie, solo perché voi dite che è giusto così, e che è meglio far morire tutte le donne del pianeta piuttosto che farle visitare da una ginecologa (femmina, non pretendo mica chissà cosa!) dopo che gli è stato fatto non sto a descrivere cosa all'apparato riproduttivo e all'orgoglio. Provate, poi sappiatemi dire!
Eppure c'è chi è riuscito a farlo. In nome di cosa volete sapere?
Ah, non chiedetemelo! Religione? Volete che ci creda? Quando in uno stato ugualmente musulmano come la Turchia che non è certo il più aperto da questo punto di vista, ho visto e conosciuto personalmente donne, orgogliose e contente di esserlo, lavorare, frequentare l'università ed essere persone migliori, sotto ogni aspetto, di molti uomini musulmani e non.
Fame di potere politico? Vogliono sentirsi importanti? Hanno voglia di comparire su qualche prima pagina di giornale? Voglio vederli i super uomini afgani quando tutte le loro donne si saranno suicidate per la disperazione e l'umiliazione, andare a letto con il potere politico, o fare figli con l'importanza che devono sentire di avere, o far crescere e voler bene ad un articolo a nove colonne del New York Times.
Come dite? Non è tutto così semplice? Sono d'accordissimo con voi, ma per una volta nella vita sto cercando di non essere ipocrita più dello stretto necessario.
A proposito d'ipocrisia, l'Italia può definirsi proprio un asso!
Missioni umanitarie, ONU, Croce Rossa, raccolte di fondi, centri d'assistenza e raccolta profughi, missionari a destra e a manca, delegati e vice ministri sparsi per il mondo. e poi?
Sorvolando sugli stupri di donne africane (somale credo) durante missioni umanitarie dei caschi blu, tanto ormai lo fanno tutti, chi è che fino a ieri produceva e vendeva le mine antiuomo?
Ovviamente c'è chi fa di peggio, non so, facciamo un esempio, c'è chi propaganda, almeno in parte, il disarmo nucleare: finalmente dite? Illusi! Credete che tutte quelle bellissime e costosissime testate che, messe tutte insieme, ormai potrebbero distruggere l'intero pianeta, le buttino nel cestino per la raccolta differenziata? Spesso credo si pongano il quesito: 'Le smantelliamo spendendo qualche milione di dollari, le nascondiamo infondo all'Oceano Atlantico in modo che Greenpeace abbia di che divertirsi, oppure rispondiamo a questo fax appena arrivato da Islamabad dicendo che, appena ricevuti i dieci miliardi di dollari, i dieci confettini si metteranno in viaggio, tanto loro neanche s'immaginano che uno solo di questi giocattolini che ci hanno lasciato in eredità Fermi ed Einstein, distruggerebbe sì un miliardo di loro amichetti indiani, ma anche il Kashmere cui sembrano tenere tanto e i loro ottocento mila chilometri e spiccioli di orgoglio musulmano?'. Sottolineo che in tanto che il capo generale delle forze armate del paese a stelle e strisce è riuscito a fare un tale ragionamento sono arrivati un'altra decina di fax da India, Corea, Iran e via dicendo, e poi lascio a voi immaginare la risposta!
A questo punto molti direbbero: 'E' colpa mia se quelli che comandano (e che ho votato) sono brutti e cattivi?'.
Si caro mio è proprio colpa tua, e quindi anche mia, perché se invece che dare del negro immigrato di m.. al tizio che cerca di far su due lire pulendoti il parabrezza, pensasti che probabilmente lui è qui non perché gli piacciono la Garisenda e l'Asinelli, ma perché al suo paese si stanno massacrando per spostare di cento metri un confine che il tuo trisavolo, insieme a qualche francese, tedesco e inglese, tracciò con matita e righello, ad occhi chiusi, poco più di un secolo fa, dovresti metterti a piangere, scendere dall'auto, metterti in ginocchio e chiedergli scusa, e cominciare ogni giorno di più a conoscerlo e conoscere la bellezza che celano tutti quei particolari fisici, culturali, religiosi e storici che lo rendono diverso da te.
Recentemente mi è anche toccato sentire delle persone, da cui non me lo sarei mai aspettato, chiedermi perché lo stato debba dare a degli immigrati clandestini (per non ripetere i termini da loro usati) dei permessi di soggiorno o addirittura la cittadinanza: 'Noi siamo nati in Italia e siamo italiani, loro no! Se si presentassero al confine con il passaporto, per un po' (alla fine del quale po' li caccerei a calci) li lascerei restare, altrimenti farei come i greci che mettono i carri armati lungo i confini e sparano addosso a qualunque clandestino che provi ad entrare in Grecia'.
Perché non facciamo un bel viaggetto in Germania o negli U.S.A. (ammesso che, seguendo questo ragionamento, ci lascino entrare) e cominciamo a chiedere a tutti i vecchi che hanno ancora un vago accento italiano cosa ne sarebbe stato di loro se dopo qualche migliaia di chilometri di viaggio per il quale avevano speso tutti i loro risparmi, si fossero sentiti ridere in faccia e fossero stati rispediti a calci in Italia!
Mi meraviglio di me che sto a fare certi discorsi sulla discriminazione razziale quando, frequentando gli stadi, mi è capitato di sentire dei Napoletani chiamare terroni i tifosi della Salernitana!
Considerando che l'ottanta percento delle persone etichettabili come bianchi crederà ancora che gli africani siano stati colorati di nero da Dio perché avevano fatto troppi peccati, e che c'è ancora chi sostiene che la razza ariana è superiore (a chi e in base a quali criteri non lo capirò mai!), mi verrebbe da suicidarmi, ma penso sia considerato reato perfino questo: una persona (facciamo finta che sia una ormai ex conoscente di mia madre che aveva un tumore all'apparato riproduttivo che, parole testuali del medico ai parenti, 'la corrodeva dall'interno') non può neanche decidere di farla finita ricorrendo all'eutanasia per smettere di soffrire un po' prima di quando gli toccherebbe, mentre c'è chi può condannarla a morte ancor prima che sia del tutto considerata colpevole!
Vorrei tanto conoscere quel volpone che ha introdotto in una costituzione la Pena di morte, cosa voleva fare, cercare di ridurre la popolazione del pianeta? Che avesse introdotto il controllo delle nascite come in Cina, che forse sarebbe stato anche meglio, se proprio non sapeva cosa fare!
Io non so, cosa più stupida non poteva venirgli in mente?
Secondo voi se un tizio seviziasse, stuprasse e uccidesse mio fratello di due anni io vorrei che venisse arrostito su una sedia elettrica, o che morisse in un paio di secondi con una punturina in un braccio, soffrendo meno che un normale novantenne che muore nel sonno?
Se credete ciò allora non dovete essere del tutto normali (non preoccupatevi, non vi discriminerei per questo, anzi vorrei diventare psichiatra solo per studiare il vostro cervello)!
Avrei solo un desiderio: che costui venisse lasciato in una stanza solo con mia madre e, sono certo, che si sentirebbe impotente come mio fratello si era sentito nelle sue mani, ci penserebbe lei alla castrazione chimica e sono sicuro che questa sottospecie di bestia starebbe attento pure a non calpestare le formiche per paura che possano aversela a male e prendersela.
Io sono convinto che, per un certo tipo di reati, il colpevole debba provare per il resto della sua misera esistenza ciò che ha provato la sua vittima l'istante in cui ha capito di non potersi più difendere.
Non pensiate che abbia intenzione di rassegnarmi a lasciar andare in malora questo mondo in cui ho intenzione di vivere ancora per un bel po', quindi tutti voi disperati che leggerete questo mirabile elaborato (senza offesa prof.!) consideratemi pure un pirla, ma se vi capita cercate di mettere da parte gli stupidi pregiudizi e cercate di capire e far capire che le differenze tra persone di diverse razze esistono, così come tra uomini e donne (non ascoltate ciecamente quei tizi vestiti di nero con un collarino bianco che vi dicono che siamo tutti uguali), ma è proprio in questo essere uno diverso dall'altro che si trovano gli aspetti più belli di ognuno e finché non lo capiremo veramente, grazie soprattutto ad un tipo d'istruzione e di società veramente multi culturale, i vari pazzoidi con manie di grandezza troveranno terreno fertile su cui far germogliare il seme dell'odio, usando queste differenze come stupidi pretesti per scatenare il lato peggiore dell'uomo a proprio favore, e a me francamente di essere solo lo strumento di arricchimento e soddisfazione delle smanie di chicchessia non va un granché!
Consideriamo anche che spesso l'ingiustizia celata dietro alla legge e la discriminazione intrinseca nella tolleranza (che è cosa ben diversa dalla completa accettazione del prossimo come proprio simile) sono strumenti comodi anche da un punto di vista economico, peccato che ciò stia portando alla presenza di sempre meno persone sempre più ricche e contemporaneamente di una marea crescente di individui che non hanno lo stretto necessario per vivere o almeno per sopravvivere.

Concludendo vi snocciolo quella che, pur non pretendendo di essere la formula magica che da un giorno all'altro possa mostrarci un mondo perfetto, è secondo me l'unica via per cercare di migliorare questa situazione: dando quasi per persi i diversi miliardi di persone che popolano oggi questo mondo bacato, credo che sia necessario diffondere tra le nuove generazioni un tipo di mentalità secondo la quale mio fratello, tra qualche anno, non dovrà vedere nel suo attuale migliore amico un cingalese figlio di cingalesi, ma semplicemente un bambino dalla pelle di un altro colore, ma attribuendo a questa sua caratteristica la stessa importanza che noi attribuiamo al fatto che una persona abbia i capelli o gli occhi di un altro colore rispetto al nostro.
Perché ciò sia possibile, a parte la famiglia, svolge e dovrà svolgere sempre di più un ruolo fondamentale la scuola, sia perché costituisce la fonte da cui sì sviluppa la personalità, la cultura e l'ignoranza di ogni individuo, sia perché è il luogo fisico in cui per molti anni sì passa più tempo, entrando a contatto con tantissime persone di idee, ideali, cultura e problematiche diverse dalle nostre, e con le quali si è 'costretti' a vivere a contatto, ma questa costrizione può a mio parere solo essere positivo in un ambito come la scuola dove tendenzialmente si sviluppano sentimenti come la solidarietà e complicità tra compagni.
In questo modo coloro che diventeranno poi gli adulti del futuro, saranno sempre più persone migliori, aperte, intelligenti e multi culturali nel vero senso della parola.


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