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Differenze tra diritti reali e diritti di obbligazione




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Differenze tra diritti reali e diritti di obbligazione


i diritti reali sono diritti sulle cose, mentre i diritti di obbligazione consistono nel diritto        ad una prestazione da parte di un altro soggetto. Questa prestazione può essere al dare, fare o non fare qualcosa.

i diritti reali sono assoluti, quelli di obbligazione sono relativi, cioè non possono essere fatti valere nei confronti di tutti, ma soltanto nei confronti di uno o più soggetti determinati.

i diritti reali non hanno bisogno, per il loro esercizio, di nessun tipo di cooperazione, mentre i diritti all'obbligazione per essere esercitati hanno bisogno della cooperazione dell'obbligato.


Secondo l'articolo 2740 c.c., il rapporto obbligatorio è un vincolo che lega debitore e creditore in quanto il debitore che non esegue la prestazione incorre in responsabilità patrimoniale: infatti il debitore risponde all'adempimento dell'obbligazione con tutti i suoi beni presenti o futuri.

In questo rapporto si distinguono:

un soggetto attivo dell'obbligazione, il creditore, al quale spetta il diritto di esigere una data prestazione;

un soggetto passivo, il debitore, il quale è tenuto ad eseguire la prestazione;

un oggetto dell'obbligazione, la prestazione dovuta dal debitore al creditore.

Le obbligazione si dividono in civili e naturali.

L'obbligazione naturale può essere definita come un dovere morale e sociale in virtù del quale una persona esegue una prestazione patrimoniale al favore di un'altra, ma senza avere alcun obbligo giuridico.

La prestazione  è il comportamento che deve tenere il debitore, e consiste nel dare una cosa o nel compiere o non compiere un'azione a favore del creditore.

Si dividono in:

generiche;

Specifiche.

Le prime consistono nella consegna di una cosa determinata solo nel genere (ad esempio una somma di denaro, un certo numero di autovetture FIAT, PUNTO ect)

Le seconde consistono nella consegna di una cosa determinata nella sua specificità (quel quadro s'autore, quell'appartamento ect.)

Nel caso in cui la cosa oggetto della prestazione andasse distrutta le conseguenze sono molto diverse.

Nel primo caso, il debitore rimane comunque obbligato perché sarà sempre possibile procurarsi un altro quantitativo dello stesso tipo di merce.

Nel secondo caso l'obbligazione si estingue perché il creditore può non essere interessato ad avere un oggetto simile a quello distrutto, essendo egli interessato soltanto a quello distrutto.

La prestazione che forma oggetto dell'obbligazione può essere:

dare: può consistere nel pagamento di una somma di denaro e possono creare un'obbligazione di genere o di specie;

fare: può creare obbligazione di mezzi (prestazione per la quale il debitore è obbligato a svolgere una determinata attività senza garantirne il risultato) o di risultato (prestazione per la quale il debitore è obbligato a svolgere una determinata attività garantendone anche il risultato finale)

non fare: consiste nel non fare qualcosa (esempio: un imprenditore dice di non fare concorrenza ad un altro imprenditore)

In un rapporto obbligatorio possono esserci più creditori ed un debitore o un creditore e più debitori. Quando ciò accade l'obbligazione può configurarsi come obbligazione solidale od obbligazione parziaria.

L'obbligazione solidale può essere attiva o passiva.

E' un'obbligazione solidale attiva quando ciascuno dei creditori di un medesimo debitore può rivolgersi a questo ed esigere da lui l'intera prestazione, con la conseguenza che l'adempimento conseguito da uno dei creditori libera il debitore dall'obbligazione nei confronti di tutti i creditori.

E' un'obbligazione solidale passiva quando ciascuno dei debitori del medesimo creditore può essere costretto da questo ad eseguire l'intera prestazione, con la conseguenza di liberare dall'obbligazione anche gli altri debitori. Quindi il creditore si rivolgerà al un solo dei condebitori, evidentemente sceglierà il più solvibile e gli chiederà l'intero importo. Quando il debitore paga libera dall'obbligazione tutti gli altri debitori ed il creditore rimane soddisfatto dell'adempimento. Qualora gli altri debitori si rifiutino di restituire le rispettive parti di debito, il debitore che ha pagato per tutti eserciterà l'azione di regresso per farsi restituire da tutti la propria quota. Se uno dei condebitori è insolvente (non riesce a pagare), la perdita di ripartirà fra tutti i condebitori, che pagheranno più di quanto sarebbe loro spettato.

L'obbligazione parziaria, anch'essa, si può dividere attiva o passiva.

E' un'obbligazione parziaria attiva quando ciascuno dei creditori di un medesimo debitore può esigere da questo solo la sua parte della prestazione.

E' un'obbligazione parziaria passiva quando ciascuno dei debitori di un medesimo creditore può essere costretto a pagare solo la sua parte, onde il creditore, per ottenere l'intero dovrà agire nei confronti di tutti.

Quando vi sono più debitori la solidarietà è la regola, la parziarietà è l'eccezione

Secondo l'articolo 1173 c.c. le fonti delle obbligazioni di derivano da:

Contratto: a norma dell'articolo 1321 c.c.,è l'accordo di due o più parti per costituire, regolare od estinguere un rapporto giuridico patrimoniale;

Fatto illecito: a norma dell'articolo 2043 c.c., sono atti che provocano (cagionano) ad altri un danno ingiusto ed è fonte dell'obbligazione di risarcire il danno; quindi è un comportamento che, indipendentemente dalle intenzioni di chi lo ha tenuto, arreca pregiudizio ad altri per cui fa sorgere una responsabilità e la conseguente obbligazione del risarcimento del danno.

Questa responsabilità viene definita extracontrattuale, proprio perché in questo caso la fonte dell'obbligazione non è il contratto.

La responsabilità può essere:

civile

penale

amministrativa

Perché si configuri l'obbligo di risarcimento vi devono essere tre condizioni:

Esistenza del dolo (intenzionalità del reato) o della colpa;

Esistenza di un danno ingiusto, cioè un danno che ha recato pregiudizio all'integrità fisica di una persona alla sua proprietà o ad un altro suo diritto reale.

Il danno può essere patrimoniale quando influisce sul patrimonio di una persona, o morale quando influisce sulla sfera affettiva di una persona.

Il danno biologico, molto richiesto in questi ultimi anni, nel corso di incidenti automobilistici, riguarda il danno alla vita di relazione che può derivare dalle eventuali conseguenze di un sinistro (incidente). Ciò significa impossibilità temporanea o permanente della persona a vivere come prima i rapporti con gli altri.

3. Esistenza del nesso di casualità, cioè quel legame che unisce il compor-

tamento del soggetto al danno, per cui sorge responsabilità da fatto illeci-

to soltanto se questo è conseguenza immediata e diretta del comporta-

mento del danneggiante.

3. Ogni altro atto o fatto.

La responsabilità oggettiva si verifica quando il danno non è provocato direttamente dal soggetto ma è opera di altre persone, cose o animali.

Viene definita responsabilità oggettiva perché prescinde dalla colpevolezza del soggetto tenuto al risarcimento e si basa esclusivamente sull'esistenza del danno e sul nesso di casualità.

Tra le varie ipotesi di responsabilità oggettiva ne indichiamo 4:

A norma dell'articolo 2048 c.c.: Responsabilità dei genitori, dei tutori, dei precettori e dei maestri d'arte, tale responsabilità si fonda sul presupposto secondo cui gli educatori sono responsabilità della condotta tenuta dai soggetti affidati alla loro sorveglianza;

A norma dell'articolo 2049 c.c.: Responsabilità dei padroni e dei committenti, tale responsabilità si fonda sul presupposto secondo cui il lavoratore ha commesso il danno in occasione dell'attività lavorativa, che arreca vantaggi economici al datore di lavoro. Per questo, è sembrato giusto al legislatore addossare il rischio dell'attività dei dipendenti al datore di lavoro il quale organizza questa attività e ne trae vantaggi economici.

A norma dell'articolo 2054 c.c.: Circolazione di veicoli, tale responsabilità può essere diretta o indiretta a seconda che il conducente ed anche proprietario dell'auto o che il conducente sia persona diversa dal proprietario.

Nel secondo caso il proprietario risponde in solido col conducente per i danni provocati e può liberarsi dalla responsabilità solo se prova che il veicolo circolava contro la sua volontà.

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