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Leggi anche appunti:Analisi dello stato attuale - territorio e viabilitàANALISI DELLO STATO ATTUALE Territorio e viabilità 1.1 Le strutture organizzative per l'attuazione dell'e-governmentLe strutture organizzative per l'attuazione dell'e-government La cooperazione Imprese pubblicheIMPRESE PUBBLICHE L'ESERCIZIO |
Le strutture organizzative per l'attuazione dell'e-government
La cooperazione come fattore abilitante
L'attuazione dell'e-government nel contesto di una profonda riorganizzazione dell'amministrazione pubblica in senso federale, richiede necessariamente una intensa ed efficace cooperazione fra tutte le diverse tipologie di amministrazione pubblica.
Tale cooperazione, per essere efficace, non deve limitarsi al livello della concertazione politica, ma deve trasferirsi nei processi di attuazione e di gestione, mediante la costituzione di specifiche strutture organizzative condivise.
Si descrivono di seguito le diverse tipologie di cooperazione, per ognuna delle quali si indicano le strutture di supporto ad oggi disponibili.
Le strutture di cooperazione attuali
Si individuano i seguenti tipi di cooperazione:
Cooperazione tra amministrazioni ed enti centrali
Tale cooperazione è oggi promossa, indirizzata e sostenuta dalla Autorità per l'informatica nella Pubblica Amministrazione e dal Centro Tecnico per la Rete unitaria della Pubblica Amministrazione.
La legge 3/2003 ha definito la costituzione della Agenzia Nazionale per L'Innovazione Tecnologica che eredita le competenze attualmente attribuite alle predette istituzioni.
Cooperazione tra Amministrazioni ed Enti centrali e Amministrazioni locali
Sono oggi attivi, sui temi dell' e-government e della società dell'informazione:
La Commissione permanente per l'Innovazione e le Tecnologie, costituita il 21 marzo 2002 tra i Presidenti delle Regioni ed il Ministro Stanca.
Il Comitato permanente per l'Innovazione e le Tecnologie costituito il 12 novembre 2002 tra l'Unione delle province Italiane (UPI) ed il Ministro Stanca
La Commissione permanente per l'Innovazione e le Tecnologie nei comuni, costituita il 19 dicembre 2002 tra l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) ed il Ministro Stanca E' inoltre attivo, sui temi dell'attuazione del piano di e-government:
Il Tavolo congiunto permanente, previsto dal DPCM 14 febbraio 2002 del quale fanno parte rappresentanti delle regioni, dei comuni, delle province, delle comunità montane e delle amministrazioni centrali coinvolte nell'attuazione del piano.
A tali strutture si affiancano, con modalità spesso non coordinate, strutture di concertazione nei più diversi settori, quali ad esempio:
Il tavolo tecnico costituito nell'ambito del Sistema Informativo del Lavoro
La cabina di regia costituita nell'ambito del Sistema Informativo della Sanità
Cooperazione tra regioni
La cooperazione tra regioni sui temi dell'e-government è oggi sostenuta dal CISIS "Centro Interregionale per il Sistema Informatico ed il Sistema Statistico" nell'ambito del quale opera il Coordinamento dei responsabili dei sistemi informativi delle Regioni.
Cooperazione nell'ambito di ogni territorio tra Regioni ed Enti locali
La cooperazione nell'ambito di ogni territorio tra regione ed enti locali è oggi sostenuta da:
Comitati di coordinamento tra la Regioni e gli Enti Locali del territorio, istituiti per lo sviluppo dei piani regionali per la società dell'informazione, e articolati secondo la specificità di ogni regione.
Centri regionali di competenza per l'e-government e la società dell'informazione (CRC). Nelle regioni in cui sono presenti e operanti i Comitati di coordinamento sopra descritti, i CRC svolgono funzione di supporto tecnico a tali comitati.
La gestione delle risorse condivise
L'attuazione dell'e-government in un contesto federato richiede necessariamente una efficace gestione delle risorse condivise tra i diversi attori del sistema.
La descrizione delle risorse condivise e le caratteristiche organizzative per una loro gestione efficace saranno definite nell'ambito delle architetture di sistema e saranno oggetto di specifici gruppi di lavoro.
Ricordiamo, a titolo di esempio:
Il funzionamento del Sistema Pubblico di Connettività richiede la gestione delle funzioni che garantiscono la qualità e la sicurezza di tutte le sue articolazioni
Il funzionamento del canale di gestione della interoperabilità dei sistemi informativi delle diverse amministrazioni, necessario ad assicurare lo scambio di informazioni a livello nazionale, richiede la gestione delle funzioni di "interfacciamento" tra i diversi sistemi.
L'attuazione dell'e-government nelle diverse amministrazioni centrali e locali richiede la disponibilità di un quadro di riferimento tecnico, organizzativo e normativo in grado di indirizzare e sostenere i processi innovativi. Tale quadro normativo deve essere costantemente aggiornato sia in relazione alla rapida evoluzione della tecnologia, sia in relazione alle modifiche della normativa nazionale ed europea.
Evoluzione della Agenzia nazionale per l'innovazione tecnologica
Per le considerazioni esposte nei paragrafi precedenti, è necessario prevedere una possibile evoluzione della Agenzia nazionale per l'innovazione tecnologica verso una struttura condivisa con le regioni e gli enti locali in grado di assicurare:
La gestione delle risorse condivise di cui al punto precedente.
La promozione della cooperazione tra amministrazioni centrali e locali, anche mediante una razionalizzazione delle strutture e degli organismi descritti in precedenza.
Consolidamento e sviluppo dei Centri regionali di competenza per l'e-government e la società dell'informazione
Particolare importanza riveste la necessità di consolidare e sviluppare la rete dei centri regionali di competenza (CRC).
La fine della prima fase del progetto ( 31 luglio 2003) consente di formulare un primo bilancio positivo sulla utilità di tali strutture e sulla necessità di un loro consolidamento e sviluppo.
Questo dovrà avvenire mediante la definizione di un progetto di durata almeno biennale, che preveda:
La definizione dell'insieme di attività che ogni CRC deve svolgere per essere il nodo di una rete di cooperazione a livello nazionale (ad esempio: osservatorio a livello regionale sostegno all'attuazione dei progetti di e-government e per la società dell'informazione presidio di competenze specifiche).
La definizione per ogni CRC, sulla base delle necessità del territorio, di uno specifico piano di attività e delle risorse necessarie alla sua attuazione.
Il potenziamento e la strutturazione della rete di cooperazione a livello nazionale, gestita mediante uno staff centrale, in termini di funzioni svolte e di servizi resi.
Strutture condivise di governo del progetto.
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