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TRA OTTOCENTO E NOVECENTO
Imperialismo: atteggiamento aggressivo delle nazioni Europee per allargare i propri confini anche al di fuori del continente. Questo è dovuto perché all'interno dell'Europa esisteva già un equilibrio e quindi era più conveniente rivolgersi verso zone che avevano meno possibilità di difesa (Africa ed Asia).
Colonialismo: si tratta dell'insediamento di colonie e quindi l'occupazione del territorio conquistato, dopo l'aggressione, per facilitare il dominio economico sulle risorse, il lavoro e il mercato di queste ultime.
La situazione coloniale delle maggiori potenze all'inizio del '900 ci permettono di capire lo scenario internazionale:
Inghilterra: In Asia le colonie non sono più di popolamento ma vengono solo mandati dei funzionari per organizzare lo sfruttamento. In Africa cerca di creare una fascia di colonie dal capo al Cairo per contrastare la strategia francese che cercava di avanzare in senso opposto ossia longitudinale.
Portogallo: possedevano ancora le colonie conquistate al tempo del tentativo di circumnavigare l'Africa per trovare una strada alternativa all'Asia: non aveva mai fatto popolamento in queste zone ma le aveva utilizzate inizialmente come basi commerciali e poi vennero sfruttate territorialmente poiché ricche di risorse.
Italia: possedeva solamente alcune colonie in Libia e in Somalia.
Germania: avevano una situazione coloniale decisamente inferiore a quelle delle altre superpotenze poiché era una delle nazioni più giovani, e quando cominciò il suo progetto di conquista, Africa ed Asia erano già occupate e spartite tra le altre nazioni Europee.
I rapporti tra Inghilterra e Francia meritano un discorso a parte:
queste due nazioni erano le principali colonizzatrici e le loro relazioni furono
da sempre conflittuali ma la leadership appartenne sempre dell'Inghilterra;
infatti la flotta civile e militare, che erano un pò le armi decisive, non
ebbero mai eguali al mondo. Come già detto il progetto di conquista inglese
prendeva una fascia in direzione verticale e al contrario quello francese
procedeva in modo longitudinale: queste due strategie erano appunto destinate
ad una collisione che poteva sfociare in uno scontro armato. Per evitare questo
e di dare modo alla Germania di prendere qualche iniziativa, Francia e Inghilterra
nel
(Due eventi delicati della storia del '900 politico e militari che creano tensioni ed alleanze tra i paesi europei)
LE CRISI MAROCCHINE
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Francia --> Marocco |
Germania VS Francia |
Conferenza Algesiras e Germania isolata |
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Francia --> Marocco |
Sbarco tedesco ad Agadir |
Intervento Inglese |
VICENDE: Il Marocco era l'unico stato sovrano della fascia
settentrionale dell'Africa che non era ancora stato spartito quindi interessava
sia alla Germania, in cerca di nuove affermazioni, che alla Francia, sempre
pronta alla conquista di nuovi territori, ma secondo gli accordi cordiali
avrebbe dovuto spettare a quest'ultima. Quando
LE GUERRE BALCANICHE
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Grecia, Serbia, Bulgari, Montenegro VS Impero Ottomano |
Spartizione Macedonia, creazione Bulgaria |
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Grecia, Serbia, Montenegro, Romania VS Bulgaria |
Ridefinizione dei confini Bulgari |
* Guerre Balcaniche
PREMESSE: l'Impero Ottomano era l'impero più esteso della storia: oltre
alla Turchia comprendeva l'Iraq attuale e controllava alcune zone dell'Egitto e
dopo il '400 conquistò praticamente tutti i Balcani. Nel corso dei secoli
diminuì lentamente infatti nell'800 i popoli balcanici lottarono per
l'indipendenza e a piccoli passi la conquistarono tanto che agli inizi del '900
di questo impero rimase solo
Russia: guarda i balcani con interesse sia da un punto di vista territoriale perché costituiscono uno sbocco sul mediterranea, che da un punto di vista etnico perché i Serbi possono essere definiti come 'cugini' dei Russi.
Austria: è così interessata ai
balcani, perché erano l'unico suo sbocco sul mare, che nell'800 si fa assegnare
il protettorato della Bosnia Erzegovina, ossia ottiene dal resto del mondo il
diritto di proteggere questo paese che non sarebbe stato in grado di farlo da
se: in realtà è un travestimento della sua mira espansionistica. E così nel
1908, pur non potendo e approfittando di un momento di instabilità politica
dell'Impero ottomano, si annette
: si crea
: non contenti della spartizione
Giugno del 1914: l'erede al trono austriaco va a fare visita
alla nuova provincia (
ALLEATI: (protagonisti) |
IMPERI CENTRALI: |
Serbia, Francia, Inghilterra, Russia |
Impero Austro-Ungarico, Impero Tedesco |
+ Italia, Romania, Grecia |
+Bulgaria, Turchia |
POSIZIONE ITALIANA: neutralismo/interventismo
Essendo nella Triplice Alleanza Austria e Germania si aspettavano un immediato appoggio ma più motivi spingevano l'Italia verso una situazione di neutralità o un'alleanza con gli 'Alleati', infatti:
si sente poco presa in considerazione nella Triplice alleanza perché è una piccola nazione nata da poco che non ha nemmeno una forza militare;
non era in buoni rapporti con l'Austria per i discorsi delle terre irredenti ossia Trento e Trieste;
Giolitti e la classe amministrativa pensavano che una guerra sarebbe stata una rovina per un Italia così giovane.
Così nel 1914 si apre un dibattito tra chi vuole intervenire e chi vuole restare neutrale:
La classe politica, (costituita da Parlamento e Governo) tendenzialmente è a favore di una posizione neutrale, ben sostenuta da Giolitti, che pure non essendo capo del Governo riesce a condizionare e coinvolgere sia la maggioranza che l'opposizione. Si dichiarano neutralisti per due motivi concreti:
Motivo economico: l'Italia non è pronta per sostenere una guerra poiché non ha ne mezzi finanziari ne mezzi economici, e Giolitti capisce che la guerra non sarà breve. Infatti è un paese appena industrializzato con dei bilanci fragili e settori industriali da sostenere che non può impegnarsi in un conflitto lungo.
Motivi di convenienza: poiché l'Italia era una paese piccolo non contava molto e quindi si poteva ottenere di più non entrando in guerra ma negoziando la neutralità.
L'opinione pubblica invece si poteva dividere all'incirca in:
Cattolici, neutralisti poiché in linea con le direzioni ecclesiastiche, e perché non volevano andare contro la cattolicissima Austria;
Socialisti, neutralisti poiché la riflessione dei vertici dei partiti era che la guerra non avrebbe fatto l'interesse della classe operaia che loro rappresentavano e si sentivano solidali con le stesse classi di tutte le nazioni, quindi (seguendo una linea internazionalista) se c'era da combattere preferivano farlo per la rivoluzione.
Nazionalisti, fermamente interventisti. Questo è un gruppo nato all'inizio del '900 e prevalentemente formato da tutti quei componenti della piccola e media borghesia che non si riconoscevano ancora in nessun partito. Erano poco numerosi ma più organizzati e disposti a farsi sentire: erano convinti che la guerra fosse un valore in se in quanto un popolo con essa aveva l'occasione di affermare il proprio prestigio, ingrandirsi e arricchirsi. Inoltre sostenevano che i rapporti internazionali non erano altro che rapporti di guerra. Questo nuovo gruppo troverà un leader in Mussolini, un giornalista del partito socialista (cioè l'opposto!), e dei sostenitori molto abili a trascinare il popolo e la stampa in Gabriele d'Annunzio e numerosi poeti e intellettuali futuristi.
In definitiva il governo decide per il momento di non intervenire e di
adottare una sorte di neutralità vigilante, giustificata facendo appello alla
natura della Triplice alleanza che era un trattato militare difensiva, ma negli
anni seguenti grazie alla sinergia tra
IL PRIMO ANNO DI GUERRA
Fronte occidentale |
Francia VS Germania |
Fronte orientale |
Russia VS Germania |
Fronte meridionale |
Italia VS Austria |
VICENDE: Gli imperi centrali per evitare di essere attaccati su due fronti lunghi ed impegnativi decidono una strategia: vogliono sfondare il fronte occidentale con grande rapidità (pensano ad una guerra lampo) attraverso un veloce avanzamento della corazzata e in seguito stipulare un 'accordo'. Ma questa rivela una strategia sbagliata: già nel primo anno si rivela una lunghissima guerra di posizione poiché il fronte era costituito da postazioni fisse come le trincee che non permettevano un così rapido avanzamento.
14/15: avvengono due grandi battaglie sulle rive dei fiumi francesi (Marna e Somme) durate poche settimana che provocano la morte di migliaia di persone ma non si rivelano risolutive ma caratterizzate solo da piccoli avanzamenti e piccoli arretramenti.
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