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TESINA
Dalla I Guerra Mondiale al Fascismo
Per capire le cause della Prima Guerra Mondiale bisogna analizzare la situazione politico ed economica che si era creata in Europa nei decenni che precedettero lo scoppio della Grande Guerra:
le mire imperialistiche delle potenze europee, cresciute in un clima di esasperato nazionalismo. La corsa alle colonie, portò gran parte dell'Africa e dell'Asia sotto la dominazione europea
La corsa agli armamenti che non si limitò a Regno Unito e Germania, ma si estese al resto d'Europa, con tutte le principali potenze impegnate nello sviluppo della produzione industriale finalizzata alla costruzione di equipaggiamenti ed armi necessari ad un possibile conflitto
La scintilla che fece scoppiare la 1° Guerra Mondiale fu l'assassinio dell'erede al trono
austroungarico, l'arciduca Francesco
Ferdinando, il 28 giugno
La prima guerra mondiale cominciò il 23 luglio 1914 con la dichiarazione di guerra dell'Austria alla Serbia
Il conflitto si concluse oltre quattro anni dopo, l'11 novembre 1918, con la resa della Germania.
due grandi schieramenti:
Potenze alleate
Gran Bretagna, Francia, Russia, Italia e Stati Uniti
Imperi Centrali
Germania, Austria-Ungheria, Turchia e Bulgaria.
Determinante per l'esito finale del conflitto mondiale fu, al penultimo anno di guerra, l'ingresso degli Stati Uniti d'America, dell'Impero Giapponese e di innumerevoli altre nazioni che, pur non entrando militarmente a pieno regime nel conflitto, grazie agli aiuti economici dispensati agli alleati, si schierarono tutte contro gli imperi centrali facendo pendere definitivamente l'ago della bilancia già dapprima favorevole agli Stati dell'Intesa.
Il numero totale di morti è stato stimato in oltre sedici milioni: alle vittime militari (circa 10 milioni di soldati) vanno aggiunte le vittime civili, dovute non solo agli effetti diretti delle operazioni di guerra, ma anche alla carestia e alle malattie causate dalla guerra, ad esempio in Germania, sottoposta al blocco navale degli alleati, la fame provocò migliaia di morti tra la popolazione civile.
La guerra fu nello stesso tempo l'ultimo conflitto del passato (guerra di trincea e lenta), ma anche il primo grande conflitto in cui si usarono appieno tutti i mezzi moderni, come aeroplani, mezzi corazzati, sommergibili e le armi chimiche, tra cui il gas.
Come in ogni conflitto il settore di ricerca maggiormente sviluppato fu quello bellico, che raggiunse livelli impensabili nel giro di pochi anni. Le nuove armi furono numerose, tutte ugualmente letali.
La mitragliatrice, che consentiva di sparare centinaia di colpi al minuto agevolando molto la difesa delle trincee. L'uso della mitragliatrice, che impediva le manovre di grandi formazioni in campo aperto come era in uso fino a tutto il XIX secolo, fu anzi uno degli elementi che più di ogni altro contribuì al rapido volgersi del conflitto in una massacrante guerra di trincea.
I gas tossici furono utilizzati per la prima volta dai tedeschi contro i russi, ma divennero celebri a partire dal 22 aprile 1915, data in cui a Ypres (Belgio) per la prima volta si fece uso di gas asfissianti al cloro, che provocarono il terrore tra le truppe franco-britanniche.
Il primo rudimentale rimedio agli attacchi chimici era costituito da fazzoletti bagnati con acqua e/o urina, solo in seguito sarebbero state sperimentate le prime maschere antigas. Nel corso della guerra i gas al cloro sarebbero stati poi sostituiti in seguito da cloropicrina, poi fosgene, per giungere infine al tipo di gas più evoluto, sparato da proiettili, l'iprite (dal nome della stessa città di Ypres).
I lanciafiamme, introdotti dai tedeschi il 30 luglio 1915.
Come la mitragliatrice impedivano lo schieramento in campo aperto, tuttavia ebbero un successo minore di quello sperato a causa della tendenza del serbatoio ad esplodere se veniva colpito
carri armati che suscitarono lo stesso stupore e terrore provocato dal gas, pur non essendo usati per lo sfondamento delle linee nemiche (come avverrà poi nella seconda guerra mondiale), ma solo per il semplice supporto alla fanteria.
L'aviazione militare ottenne rapidi progressi con i bombardieri usati contro Londra (luglio 1917):
sottomarini tedeschi U-Boot, contro i mercantili alleati in acque internazionali dal febbraio 1915.
Ognuna di queste nuove armi inizialmente provocò panico e sconcerto tra i nemici, ma non riuscì a produrre un vantaggio sostanziale e duraturo. Anche se all'inizio tutte le armi furono appannaggio di una sola parte, poi entrambi gli schieramenti svilupparono tutte queste armi.
Il conflitto si concluse l'11 novembre 1918, con la resa della Germania.
Giuseppe Ungaretti
Giuseppe Ungaretti
(Alessandria d'Egitto, 10 febbraio 1888 - Milano, 1s giugno 1970) poeta e scrittore
Quando nel 1914 scoppiò la prima guerra mondiale, Ungaretti partecipò
alla campagna interventista, per poi arruolarsi volontario nel 19s reggimento di fanteria, quando il 24 maggio
Combatté sul Carso e in seguito a questa esperienza scrisse le poesie con il titolo Il porto sepolto
Collaborava a quel tempo anche al giornale di trincea Sempre Avanti.
Nella primavera del 1918 il reggimento al quale apparteneva Ungaretti andò a combattere in Francia nella zona di Champagne.
FRATELLI
IL PORTO SEPOLTO
Di che reggimento siete
fratelli?
Parola tremante
nella notte
Foglia appena nata
Nell'aria spasimante
involontaria rivolta
dell'uomo presente alla sua
fragilità
Fratelli
Mariano, il 15 luglio 1916
Parafrasi
Di che
reggimento siete fratelli?
La parola fratelli trema nella notte
La parola fratelli esprime un desiderio di pace
Nell'aria piena di sofferenza degli uomini
Spontanea rivolta alla guerra dell'uomo con la sua debolezza
Commento
Nella poesia, Ungaretti esprime la sua sofferenza e amarezza per la sua
condizione di soldato; la parola fratelli è un augurio di pace ed esprime la
speranza che la guerra finisca
UNGARETTI : SOLDATI
Soldati
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie
Parafrasi
I soldati sono come le foglie in autunno
Commento
Anche se la poesia è breve, Ungaretti riesce ad esprimere la condizione di
soldato. Egli paragona infatti il soldato ad una foglia d'albero in autunno:
basta un colpo di vento per far morire la foglia, così come basta un colpo di
fucile a far cadere il soldato.
MOTORI A COMBUSTIONE INTERNA
I motori a combustione interna sono chiamati anche MOTORI ENDOTERMICI
I motori a combustione interna sono MACCHINE TERMICHE
All'interno dei motori a combustione interna avviene la combustione del combustibile.
I più usati motori a combustione interna sono i MOTORI DI TIPO ALTERNATIVO
Nei motori di tipo alternativo uno stantuffo (o Pistone) scorre con moto alterno all'interno di un cilindro chiuso superiormente (si chiama TESTATA la parte superiore, chiusa, di detto cilindro).
MOTORI DI TIPO ALTERNATIVO A COMBUSTIONE INTERNA
Si dividono in:
Motori ad accensione comandata (o accensione per scintilla) detti anche (MOTORI A BENZINA)
Motori ad accensione spontanea ( o accensione per compressione) detti anche (MOTORI DIESEL)
Fanno parte dei MOTORI DI TIPO ALTERNATIVO A COMBUSTIONE INTERNA:
motori a due tempi
motori a quattro tempi
Motori ad accensione comandata (o accensione per scintilla)
La miscela combustibile (benzina + aria) viene formata:
all'esterno del cilindro in un organo chiamato "carburatore" (MOTORI A CARBURAZIONE)
nel cilindro stesso tramite iniettori (MOTORI AD INIEZIONE)
La combustione è innescata tramite una scintilla che viene fatta scoccare tra due elettrodi al momento voluto. Per effetto di tale reazione chimica la miscela combustibile che è allo stato gassoso si espande facendo arretrare il pistone stesso.
ORGANI DI UN MOTORE ALTERNATIVO
IL CILINDRO è costituito da una canna; superiormente il cilindro è chiuso dalla TESTATA
LO STANTUFFO O PISTONE è l'elemento dotato di moto alternativo. La posizione del pistone più vicina alla testata prende il nome di "punto morto superiore PMS" mentre la posizione del pistone più lontana dalla testata si chiama "punto morto inferiore PMI".
IL MANOVELLISMO trasforma il moto alternativo del pistone in un movimento rotativo. E' composto da:
BIELLA
MANOVELLA
Se il motore è ad accensione comandata nella testata troviamo una "candela" che porta inferiormente due elettrodi tra i quali viene fatto scoccare al termine della fase di compressione, un piccolo arco elettrico che innesca la reazione chimica tra la benzina e l'aria.
Se il motore è ad accensione comandata e a quattro tempi sono presenti anche:
La valvola di aspirazione
La valvola di scarico
Che consentono rispettivamente l'ingresso della miscela fresca nel cilindro e l'uscita dallo stesso cilindro, dei gas combusti.
MOTORI DI TIPO ALTERNATIVO A
COMBUSTIONE INTERNA
AD ACCENSIONE COMANDATA A QUATTRO TEMPI
IL CICLO OTTO
Il funzionamento dei motori alternativi a combustione interna ad accensione comandata, a 4 tempi, è spiegato con il ciclo termodinamico elaborato dal fisico tedesco Otto.
è un ciclo impiegato in particolare nei motori a benzina, il quale viene alimentato da un impianto d'alimentazione e scarica i prodotti esauriti (gas di scarico) tramite un impianto di scarico. Rimane ancora oggi il principio di funzionamento della quasi totalità dei motori a benzina del mondo.
Il Ciclo Otto è costituito da:
una aspirazione a pressione ambiente dal P.M.S. al P.M.I. (0-1);
una compressione adiabatica da P.M.I. a P.M.S. (1-2);
una combustione istantanea a volume costante (2-3) mentre il pistone è fermo al P.M.S.;
una espansione adiabatica da P.M.S. a P.M.I. (3-4);
uno scarico iniziale a volume costante (4-1);
uno scarico a pressione costante che riporta il ciclo alla posizione di partenza (1-0).
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