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Tentativi di soluzione politica del conflitto, attività dei Lealisti protestanti, tregue tra Londra e l'I.R.A. (1973-1976)
Nel 1973 il Governo britannico sembrò riprendere l'iniziativa politica, organizzando l'elezione di una Assemblea delle 6 contee che condusse in Dicembre agli Accordi di Sunningdale stipulati tra i moderati del campo unionista e di quello nazionalista. Gli accordi prevedevano l'instaurazione di un Esecutivo di 'spartizione dei poteri' (Power Sharing) composto su base paritaria da politici unionisti e nazionalisti.
L'accordo venne mandato in frantumi dalla reazione dei settori lealisti intransigenti, predominanti tra la piccola borghesia e la classe operaia protestanti. Formato un organismo insieme sindacale e paramilitare, l'Ulster Workers' Council (Consiglio dei Lavoratori dell'Ulster), radicato nei punti chiave della struttura produttiva, questi settori, coperti politicamente dal Reverendo Paisley, indissero nel Maggio 1974 uno sciopero generale contro gli accordi, dichiarandosi pronti a scontrarsi militarmente con la Gran Bretagna. Lo scioperò paralizzò completamente l'economia; il Governo britannico non osò spezzarlo con la forza, e si sottomise al ricatto lealista, sciogliendo l'Esecutivo e l'Assemblea.
In attesa di elaborare una nuova strategia, il Governo britannico nel 1974-1975 riuscì a concordare una tregua con i guerriglieri repubblicani, che pure definiva (e definisce) terroristi: la tregua fu addirittura garantita da pattuglie miste di controllo, composte da soldati britannici e da guerriglieri dell'I.R.A.. Sottobanco il Governo laburista inglese (dal Marzo 1974 Wilson era di nuovo Primo ministro) promise ai Repubblicani un suo prossimo ritiro dall'Irlanda. La tregua del 1975 ebbe un effetto quasi letale sul Movimento Repubblicano: approfittando della tregua le organizzazioni paramilitari lealiste (la U.V.F., cui si erano aggiunti gli Ulster Freedom Fighters, nome di copertura della Ulster Defence Association, organizzazione 'nazionalrivoluzionaria' particolarmente forte a Belfast Ovest, e altri gruppi minori) si scatenarono nella caccia al cattolico purché cattolico, facendo decine di vittime tra la popolazione nazionalista.
L'I.R.A. non poteva reagire per via della tregua, perdendo così prestigio proprio nei suoi 'santuari'. Inoltre la sua struttura era rigidamente territoriale, cresciuta com'era nella difesa delle zone nazionaliste, basata su plotoni, compagnie, battaglioni, brigate: gli Inglesi seppero utilizzare la tregua per raccogliere tutte le informazioni utili a distruggerla. Infine il Movimento Repubblicano era debole nella sua strategia politica complessiva: il ritiro dell'esercito britannico veniva da anni dato come imminente; un certo militarismo faceva sì che il partito politico (il Sinn Féin) fosse una pura appendice dell'IRA, che non aveva vita propria e che predicava l'astensionismo completo alle elezioni; i Repubblicani non erano presenti nelle lotte sociali e sindacali che in tutta l'Irlanda si svolgevano senza trovare mai un punto d'incontro con la lotta di liberazione nazionale combattuta nelle 6 contee.
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