Sviluppo
economico e industriale italiano
Dagli ultimi anni del secolo XIX l'economia di
tutta l'Europa capitalistica entrava in una nuova fase di sviluppo accelerato e
di grande espansione. L'Italia, che aveva risentito forse più di ogni altro
paese europeo gli effetti della precedente crisi, trasse da questa generale
ripresa economica lo slancio per una nuova crescita e per il suo autentico
decollo: fin dall'anno 1896 tutti gli indici economici mostrano, infatti, una
netta tendenza all'ascesa. La società di massa,articolata in classi e gruppi
sociali,ebbe la sua base economica nella seconda rivoluzione industriale,che si
fondò sull'impiego dell'acciaio,sullo sviluppo della chimica e sull'uso dell'elettricità
come fonte di energia. Infatti le grandi quantità di acciaio di cui fu
possibile disporre,intorno al 1875,incrementarono la crescita dell'industria
dei trasporti,con la costruzioni di navi,binari,piccoli e grandi macchinari. Spettacolare
fu il successo dell'industria meccanica ed automobilistica,per esempio,si
concentrava al Nord. Infatti a Torino
nel 1899 nacque la fabbrica italiana automobili Torino( FIAT),e a Milano
nel 1910 nacque l'anonima lombarda fabbrica
automobili (ALFA ). Un'altra industria
quasi interamente nuova fu quella elettrica, nell'espansione della quale molti videro
,con un ottimismo eccessivo ,la possibilità di emancipare l'Italia dalle
pesanti importazioni di carbone.
Effettivamente nel primo decennio del secolo
una parte notevole della popolazione aveva visto migliorare le proprie
condizioni di vita: molti italiani raggiunsero se non il benessere ,la
possibilità di una vita in cui vi era posto anche per gli svaghi, per le
vacanze al mare o ai monti, il teatro,
per la conversazione nei salotti. Un'altra moda del momento era quella dello
sport e in particolare dell'automobilismo, con le "mitiche" macchine italiane : le Fiat, le
Maserati, l'Alfa Romeo. Per il grosso pubblico vi era invece il calcio, che
divenne rapidamente popolarissimo, e il ciclismo, con il suo massacrante Giro
d'Italia.
Il grande cambiamento che l'Italia subì è che
da paese prevalentemente agricolo quale esso era ancora alla fine del
diciannovesimo secolo,si avviava così rapidamente a divenire un paese agricolo
- industriale. In conseguenza di questo sviluppo industriale alcune delle
principali città italiane vennero assumendo sempre più l'aspetto di grossi
centri industriali. Il rapido sviluppo di grandi settori dell'industria della
penisola si associò molto spesso al basso costo della manodopera. Le categorie
più deboli, prevalentemente la manodopera femminile e quella di provenienza
contadina, lavoravano spesso dodici ore al giorno o anche più. Per quanto riguarda poi i salari, essi si
tenevano bassi, nonostante gli aumenti che si erano avuti in seguito alle
agitazioni e agli scioperi dei primi anni del secolo, dal largo impiego di
donne e fanciulli, pagati rispettivamente la metà e un terzo di un operaio
adulto.