|
Visite: 1236 | Gradito: | [ Picolo appunti ] |
Leggi anche appunti:La crisi di fine secolo e la svolta liberaleLa crisi di fine secolo e la svolta liberale Negli ultimi anni del secolo La prima guerra mondialeLA PRIMA GUERRA MONDIALE LE CAUSE Quando si parla della prima guerra mondiale, La prima guerra mondialeLA PRIMA GUERRA MONDIALE SITUAZIONE INIZIALE: ORIENTE: è sottoposto |
STRAGE DI PIAZZA FONTANA
Se il biennio 1968-1969 era stato caratterizzato da forti lotte operaie e studentesche e da una spostamento a sinistra del quadro politico, la bomba della Banca Nazionale dell'Agricoltura di piazza Fontana a Milano del 12 dicembre 1969 dà inizio alla strategia della tensione e segna una netta inversione di tendenza. I ceti medi italiani, spaventati dalle lotte operaie e dalle emergenze dei gruppi extraparlamentari alla sinistra del Pci tirano i remi in barca. Inizia una fase oscura, cicloni di tante altre stragi. Nel Dicembre finiscono gli anni del boom economico e iniziano le fasi di terrorismo. "Autunno Caldo", prima del dicembre, perché era caratterizzato da scioperi e fatti simili, fino alla marcia dei 40.000 che decretano la fine del potere sindacale. L'inizio di una nuova fase industriale e sociale.
Tra il e il furono compiuti 140 attentati, tra i quali quello di Piazza Fontana, insieme alla strage di Bologna, avvenuta nel , fu uno dei più sanguinosi. In particolare la Strage di piazza Fontana rappresenta l'inizio, di quella che secondo una diffusa teoria interpretativa, sarebbe la strategia della tensione
L'esplosione avvenne alle 16:37: una bomba esplose nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana, provocando la morte di diciassette persone ed il ferimento di altre ottantotto.
Una seconda bomba fu rinvenuta inesplosa nella sede milanese della Banca Commerciale Italiana, in piazza della Scala, furono fatti i rilievi previsti, e successivamente fu fatta brillare distruggendo in tal modo elementi probatori di possibile importanza per risalire all'origine dell'esplosivo e a chi avesse preparato gli ordigni. Una terza bomba esplose a Roma alle 16:55 dello stesso giorno nel passaggio sotterraneo che collegava l'entrata di via Veneto con quella di via di San Basilio della Banca Nazionale del Lavoro, ferendo tredici persone. Altre due bombe esplosero a Roma tra le 17:20 e le 17:30, una davanti all'Altare della Patria e l'altra all'ingresso del museo del Risorgimento, in piazza Venezia, facendo quattro feriti.
Si contarono dunque cinque attentati terroristici nel pomeriggio dello stesso giorno, concentrati, tra il primo e l'ultimo, in un lasso di tempo di soli 53 minuti, a colpire contemporaneamente le due maggiori città d'Italia, Roma e Milano.
Sebbene la vicenda sia tuttora oggetto di controversie, le responsabilità di questi attacchi possono essere ricondotte a gruppi eversivi di estrema destra, che miravano a un inasprimento di politiche repressive e autoritarie tramite l'instaurazione di un clima di tensione nel paese
I nomi delle vittime dalla bomba di piazza Fontana sono: Giovanni Arnoldi, Giulio China, Eugenio Corsini, Pietro Dendena, Carlo Gaiani, Calogero Galatioto, Carlo Garavaglia, Paolo Gerli, Vittorio Mocchi, Luigi Meloni, Mario Pasi, Carlo Perego, Oreste Sangalli, Angelo Scaglia, Carlo Silvia, Attilio Valè, Gerolamo Papetti.
Nel Memoriale Moro compilato dalle Brigate Rosse deducendolo dall'interrogatorio cui lo sottoposero durante la prigionia, Aldo Moro avrebbe indicato come probabili responsabili della strage, così come in generale della strategia della tensione, rami deviati del SID (il servizio segreto), in cui si erano insediati negli anni diversi esponenti legati alla destra, con possibili influenze dall'estero, mentre gli esecutori materiali erano da ricercarsi nella pista nera.
Le indagini vennero orientate inizialmente nei confronti di tutti i gruppi in cui potevano esserci possibili estremisti, furono fermate per accertamenti circa 80 persone, in particolare alcuni anarchici del Circolo anarchico 22 Marzo (tra i quali figura Valpreda) e del Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa (tra i quali figura Pinelli). Secondo quanto dichiarato da Antonino Allegra, ai tempi responsabile dell'ufficio politico della questura, alla Commissione Stragi, gli arresti erano stati particolarmente numerosi ed avevano interessato anche esponenti della destra estrema, con lo scopo di evitare che nei giorni seguenti questi individui, ritenuti a rischio, potessero dare vita a manifestazioni o altre azioni pericolose per l'ordine pubblico.
Il 12 dicembre l'anarchico Giuseppe Pinelli (già fermato ed interrogato con altri anarchici nella primavera 1969 per alcuni attentati, successivamente rivelatisi di matrice neofascista), viene fermato e interrogato a lungo in Questura. Il 15 dicembre, dopo tre giorni di interrogatori, Pinelli precipita dal quarto piano della questura milanese e muore. L'inchiesta giudiziaria, coordinata dal sostituto Procuratore Gerardo D'Ambrosio, individuò la causa della morte in un 'malore attivo', in seguito al quale l'uomo sarebbe caduto da solo, sporgendosi troppo dalla ringhiera del balcone della stanza: l'autopsia non fu mai pubblica e fu accertato (senza considerare la versione di Pasquale Valitutti) che il commissario Calabresi non era nella stanza al momento della caduta.
Ad oggi non ci sono stati ancora colpevoli della strage.
Venrdì 30 Marzo 2012: in uscite nelle sale italiane "Romanzo di una strage". Un film di Marco Tullio Giordana. Con Valerio Mastandrea, Pierfrancesco Favino, Michela Cescon, Laura Chiatti, Fabrizio Gifuni.
Milano, 12 Dicembre 1969. Alle ore
16.37 in piazza Fontana un'esplosione devasta la Banca Nazionale
dell'Agricoltura, ancora piena di clienti. Muoiono diciassette persone e altre
ottantotto rimangono gravemente ferite. Nello stesso momento, scoppiano a Roma
altre tre bombe, un altro ordigno viene trovato inesploso a Milano. È evidente
che si tratta di un piano eversivo. La Questura di Milano è convinta della
pista anarchica, ci vorranno molti mesi prima che la verità venga a galla
rivelando una cospirazione che lega ambienti neonazisti veneti a settori
deviati dei servizi segreti. La strage di Piazza Fontana inaugura la lunga
stagione di attentati e violenze degli anni di piombo.
Nel corso di 33 anni vari processi si susseguono nelle più varie sedi,
concludendosi con sentenze che si smentiscono a vicenda. Alla fine tutti
risulteranno assolti, la strage di piazza Fontana per la giustizia italiana non
ha colpevoli.
Da Marco Tullio Giordana, autore di storie di cronaca come I cento passi e La meglio gioventù, un film sulla strage di Piazza Fontana. 'Affronteremo temi
difficili come la morte di Giuseppe Pinelli e del Commissario Luigi
Calabresi', dice il produttore Riccardo Tozzi. 'L'enorme lavoro
d'indagine e giornalistico che è stato svolto in questi quarant'anni ha fatto
chiarezza su molti punti oscuri. Con Rulli e Petraglia ci lavoriamo da circa
cinque anni. Il nostro intento è raccontare l'indicibile, cioè una di quelle
verità fondamentali che in genere in Italia vengono coperte da altro'.
ROMANZO DI UNA STRAGE, ALLORA LA VERITÀ SU PIAZZA FONTANA ESISTE
Milano, 12 dicembre 1969. Alle ore 16.37 una bomba esplode in
piazza Fontana, nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura. Diciassette
morti e oltre ottanta feriti. La tragica vicenda passata alla storia è ancora
oggi oggetto di controversie perché l'attentato, malgrado sia stato ricondotto
ai gruppi eversivi di estrema destra legati ad una parte dei servizi segreti
che miravano a inasprire il clima di tensione del paese, non ha ancora veri e
propri colpevoli.
Marco Tullio Giordana ha già raccontato
in passato i movimenti giovanili e la lotta armata degli anni Settanta ne La meglio gioventù (2003). Ora, con Romanzo di una strage, si focalizza su
una pagina altrettanto buia e contradditoria, e lo fa con la precisa intenzione
di raccontare la verità, fare nomi e cognomi di chi, in quella vicenda così
oscura, ha avuto grandi responsabilità ma non ha mai subito condanne. Il cinema
impegnato di Giordana si appoggia, anche
questa volta dopo anni di fortunate collaborazioni, al contributo degli
sceneggiatori Rulli e Petraglia. Ma non solo.
Mette insieme un gruppo eccezionale di attori: Valerio Mastandrea nei panni del
commissario Calabresi, Pierfrancesco Favino in quelli
dell'anarchico Giuseppe Pinelli, Luigi Lo Cascio è il giudice Paolillo, Fabrizio Gifuni Aldo Moro e Giorgio Colangeli è l'agente segreto
Federico Umberto D'Amato. Un cast artistico che garantisce di essere
all'altezza di ciò che Romanzo di una strage vuole raccontare.
In esclusiva su MYmovies.it la locandina ufficiale del film mostra un misterioso uomo con la
valigia e un'automobile guidata da un'identità sfocata. Su di loro campeggia in
alto una scritta in rosso: la verità esiste.
Distribuito da 01 Distribution, il film uscirà nelle sale italiane venerdì 30
marzo. DI Nicoletta Dose.
Appunti su: |
|
Appunti Astronomia cosmologia | |
Tesine Aeronautica | |
Lezioni Archeologia | |