Situazione degli Ebrei dopo la Rivoluzione Francese
Da sempre gli Ebrei sono stati considerati
come un popolo "diverso" per religione, lingua, cultura, e "maledetto" perché
accusato di aver provocato la crocifissione di Cristo. In tutti i Paesi, gli
Ebrei hanno da sempre avuto problemi d'integrazione. Qualcosa mutò con la fine
della Rivoluzione Francese. Infatti, in seguito ad essa, gli Ebrei acquisirono
alcuni diritti importanti, grazie alla soppressione di alcune discriminazioni
giuridiche. A partire da questo momento gli Ebrei poterono muoversi
liberamente, praticare qualsiasi attività lavorativa e poterono prendere parte
alla vita politica non solo passivamente ma anche in maniera attiva. Molti
altri Paesi, sull'esempio francese, soppressero le discriminazioni giuridiche
nei confronti del popolo ebraico. Tra questi Paesi non vi figurava la Russia,
dove gli Ebrei erano relegati a vivere in aree circoscritte destinate
esclusivamente a loro. Queste riforme a favore degli Ebrei non ebbero però una
lunga durata. Ben presto, infatti, gli Ebrei furono soggetti a nuove
persecuzioni a causa del malcontento delle popolazioni che abitavano la stesse
loro Nazioni. I motivi che sollevarono tale malcontento affondavano le loro
radici soprattutto nell'economia. Infatti, in molti Paesi gli Ebrei erano stati
interdetti dal praticare alcune attività lavorative. Poiché ai Cristiani non
era concesso poter prestare denaro ad interesse, gli Ebrei erano soliti alla
pratica dell'usura, uno dei pochi mestieri a loro concesso. Gli usurai Ebrei si
arricchirono molto, tanto da essere considerati appartenenti alla classe
capitalistica, attirando lo sfavore dei socialisti. Ma non solo. Gli Ebrei
attirarono anche il malcontento dei creditori per il loro lavoro, poiché a
volte era loro chiesto il saldo del debito in momenti economicamente
sfavorevoli.
Ma questa causa non è l'unica. Gli Ebrei,
infatti, vennero molto spesso considerati rivali, in campo lavorativo, molto
pericolosi. Ad esempio, è indicativa la situazione che si verificò a Vienna,
dove i sarti di origine ebraica si accontentavano di un salario notevolmente
inferiore rispetto a quello dei loro colleghi non Ebrei, e, per questo, quando
il lavoro scarseggiava, i sarti Ebrei erano considerati gli unici responsabili
della disoccupazione.
L'antisemitismo, però, nonostante queste
cause siano state superabili, perseverò.