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Rinascimento e Umanesimo




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Rinascimento e Umanesimo


Umanesimo: Dalla fine '300- primi decenni del '400, sviluppatosi in Italia, prende come modello di vita i classici da cui studia arte, filosofia e scienza e da cui capisce la dignità dell'uomo e la sua possibilità di autcelebrarsi come microcosmo perfetto, sintesi dell'ordine universale. Porta una laicizzazione della cultura, i classici e i testi antichi non sono visti sotto il punto di vista religioso e non è più considerata la divisione sociale in tre classi (oratores, bellatores, laboratores) a cui ora si affiancano i philosophi o litterati, che hanno compito di guida( governo e istruzione). L'uomo è considerato non in vista di una vita futura ma del suo ruolo nella società; non si ha più una totalizzazione della realtà. Nacque una nuova istruzione, che creava nell'uomo la ricerca della perfezione (infinito, Dio) a cui l'uomo, dalla sua approssimazione deve arrivare con una dotta ignoranza.

Filologia: Iniziata da Lorenzo Valla, studio che porta con argomentazioni storiche e stilistiche alla datazione di un testo.

Usa l'incunabolo dal XV sec. , libro con testo in stampa al centro e commenti ai lati (glosse).

Rinascimento: (1450-1600)- in questo periodo in Italia e soprattutto a Firenze si ebbe una concentrazione di ingegni in tutti i campi. Questo per la grande urbanizzazione delle città Italiane, dove il potere era in mano a laici molto colti. Questo favoriva il confronto e l'aumento di cultura soprattutto nelle repubbliche. Poi la grande concentrazioni di attività artigianali (da cui provenivano la maggior parte degli artisti). In più lo studio dei classici era molto più semplice  e ampio e soprattutto del diritto romano (c'erano molte biblioteche). I pensatori erano pessimisti perché la situazione politica non era in equilibrio, essi pensano che l'uomo sia portato ad azioni non ragionevoli e ciò fa la realtà mutevole perennemente. I politici sono guidati dal loro interesse; la sua virtù deve essere la coerenza e ma di difendere e far prosperare uno Stato. La natura non è più vista come peccato e opposta alla vita spirituale ma come bellissima immagine di Dio. Le scienze naturali non si affacciano più alla magia e al mistico ma si ricerca la razionalità con la nascita per es. dell'anatomia (A. Vesalio). Si ha poi la rivoluzione di Copernico nell'astronomia. Si definisce elite creativa l'elite di circa mille uomini che sviluppò le arti e la cultura in Italia. Molti artigiani furono grandi artisti; questo per la rivalutazione dei lavori di mercante e artigiano. L'artista era considerato autore di un lavoro meccanico (come l'artigiano) e per questo non alto e i più di essere un mercante nel vendere le opere. Leonardo dice che l'arte nasce dall'esperienza, da cui nascono tutte le scienze, e così combatte chi pensava che l'arte fosse qualcosa di non alto culturalmente. Nasce in questo periodo anche il brevetto. Molti artisti e anche letterati dovettero combattere con la fame. Nacque poi la stampa a caratteri mobili, che aiutò la diffusione dei testi classici e non e la critica degli eruditi e degli studiosi; nelle stamperie fonditori di caratteri, correttori, traduttori, curatori e commercianti collaboravano per rendere i libri il più precisi e corretti possibili. Nacquero infine le bibliografie, dove venivano racchiusi i titoli di tutte le opere che erano pertinenti a un ambito.

Economia e Società del '500

Aumento della popolazione. Si hanno poche fonti, i censimenti erano saltuari e comunque non nazionali ma di arie ristrette come i registri parrocchiali. Ci fu una grande migrazione da campagne alle città. Restava però invariata la durata della vita, che per i nobili era di 30-35 anni mentre per i meno agiati di 23 anni, con grande mortalità infantile con una popolazione in genere molto giovane. Si ebbe l'aumento del costo della vita tanto da parlare di rivoluzione dei prezzi, collegato all'arrivo di metalli preziosi dall'America ma soprattutto per la scarsa produzione dei generi alimentari anche se si cercò di fermare questa richiesta troppo alta con la messa in coltivazione di nuove terre grazie all'irrigazione. Aumentarono così i profitti dai campi e aumentarono gli investimenti agricoli con l'aumento di culture specializzate. Tutto ciò però resto parzialmente limitato rispetto alla routine della vita in campagna. I salari aumentarono ma non abbastanza rispetto ai prezzi e questo portò alla diminuzione del potere d'acquisto. La qualità dei consumi diminuì con l'aumento di malattie come la pellagra in quanto ci fu meno carne e si mangiavano solo cereali per le bonifiche effettuate sui territori, che diminuirono i pascoli. I nobili passarono da redditieri a gestori diretti delle loro terre, essendo in difficoltà economica, o aumentando i fitti (affitti sui campi dati ai contadini) e cioè con procedura illegale. I piccoli coltivatori persero il loro campo e finirono disoccupati o in mano degli usurai. Iniziò l'uso del carbone e la sua estrazione diventò più perfezionata, che influenzò anche l'estrazione del ferro, del rame, dell'argento e la seguente produzione di sempre più fonderie e altiforni. L'uso di legna per essi provocò un ampio disboscamento e all'uso del carbone come sostituto. La metallurgia aveva una qualità alta ma poca quantità e era ancora una attività di profitto modesto. La più grande industria era quella tessile, con lavoro spesso a domicilio. Questa è l'epoca in cui si affermano bancari, usurai, mercanti e industriali. In prima fila quelli tedeschi (Fugger, Welser, Hochstaetter) che finanziarono principi e sovrani in cambio di monopoli. I regni interessati alle colonie poi attuarono uno stretto controllo commerciale, come la Casa de la Contratacion che deteneva il monopolio commerciale con le americhe in cambio della cessione di 1/5 degli utili della corona. Aveva poi i diritti doganali, licenze d'imbarco e tribunale per le vertenze commerciali. Istituì poi una scuola per la navigazione. Il Portogallo aveva diretto controllo con tre istituzioni (Casa de India, Casa de Guinea e Casa de Mina). A cui erano anche legate le scienze della navigazione oltre al controllo dei traffici. Siviglia e Lisbona erano i due centri, uno spagnolo e l'altro portoghese, dove erano le Case. Ad Anversa invece si verificò una grande fioritura per l'unione dei Paesi Bassi con la Spagna, questa città diventò crocevia dei mercati. Nacquero le Borse, luogo dove si riunivano i mercanti, i banchieri e chi era nel mondo degli affari.

Lettura Capitale- Capitalismo

Capitale, da caput, testa, nel medioevo è descritta come parte principale di un debito distinta dagli interessi o come stock mercantile. Gradualmente dal XIII sec. passò ai tempi di Boccaccio a significare i beni di un mercante indicato anche con la parola corpo. Con Marx il suo significato divenne mezzo di produzione. Essi si dividono in fissi e circolanti, i primi di lunga durata e di sostegno al lavoro, i secondi partecipano al processo produttivo. La parola capitalismo si è affermata in questo secolo in contrapposizione con il socialismo. Il capitalismo passato occupava solo parti ristrette dell'economia, capitale commerciale, zone economiche favorevoli alla riproduzione di capitale.

Lettura: Conseguenze delle esplorazioni transoceaniche, di C.M. Cipolla

La Spagna, grazie alle miniere americane, porta in Europa una grande quantità di oro e di argento che è investito nel suo 25% in armi e vettovaglie per le crociate e per il restante 75% arrivò come domanda di beni di consumo e capitali da parte degli emigrati e dei costi del trasporto. Visto l'aumento demografico e l'elasticità dell'offerta, la domanda si tradusse in aumento di produzione ma alcune strozzature del settore soprattutto agricolo portarono all'aumento dei prezzi. L'aumento dei liquidi portò poi la caduta dei tassi d'interesse. Si favorirono gli scambi grazie all'argento americano fra Europa e Baltici e Europa e Oriente. Ma il deficit per gli europei era evidente e cercarono di ovviarlo con la produzione di oppio. Aumentarono dall'america i prodotti farmaceutici e le varietà di cibo, e anche il fumo cominciò a circolare. La scoperta dell'america porto poi innovazioni tecnologiche, demografiche ed economiche. Quelle tecnologiche sono legate al nuovo tipo di navigazione che portò alla realizzazione di nuovi utensili, armi e tecnologie che influenzarono la metallurgia e l'industria bellica, l'orologeria e la cartografia. Vi furono poi nuove tecniche di affari e mercato con grosse compagnie e assicurazioni nuove e innovative. Le innovazioni economiche sono già state dette; in più il commercio transoceanico, rischioso e difficile, portò grandi entrate e l'import- export portò grandi capitali che portò anche a un grande potere industriale. Le innovazioni demografiche furono invece molto più trascurabili; pochi cittadini Europei si trasferirono in America limitandosi al commercio. Ma ciò che è importante è il crearsi di un "capitale umano" e cioè dell'esperienza imprenditoriale che portò il commercio transoceanico, esperienza che servì per lo sviluppo dell'industria.

La Riforma Protestante

Già dal XI secolo molte persone volevano una riforma profonda della Chiesa. In alcuni casi essa favorì movimenti che non si avvicinavano all'eresia ma erano esperienze limitate. Più il potere materiale della Chiesa aumentava più si aveva malcontento fra i credenti che credevano alla purezza del cristianesimo antico. I mali della Chiesa continuavano ad essere il concubinato, la simonia (anche nell'elezione dei pontefici), il mancato rispetto di residenza dei vescovi e dei preti nelle parrocchie, il cumulo dei benefici e il malcostume dei sacerdoti per giunta spesso ignoranti. Le indulgenze in quel tempo per esempio erano vendute. Ogni fedele poteva acquistarle per sé o per un anima del Purgatorio, per avvicinarla al Paradiso. Il 31 ott. 1517 il monaco agostiniano Martin Lutero affisse sulla chiesa del castello di Wittenberg 95 tesi contro le indulgenze, sulla loro assurdità morale e teologica. Lutero aveva una visione pessimistica dell'uomo, contaminato dal peccato originale e con l'unico vero dovere di affidarsi alla misericordia di Dio. Essi sono peccatori e si possono salvare solo con la fede (giustificazione per fede). L'uomo ha due nature; è diviso in uomo interiore, che si affida alla fede e uomo esteriore, che non si deve affidare alle opere buone per salvarsi ma le fa per i rapporti con gli altri. Svalutato così il ruolo dei sacerdoti come mediatori fra Dio e gli uomini, si voleva un sacerdozio universale dei credenti che sono tutti sacerdoti avendo avuto il battesimo. In più i sacramenti erano 2, eucaristia e battesimo, gli unici presenti nelle sacre scritture. A questa sfida rispose il papa Leone X con la bolla Exsurge Domine del 1520 dove condannava le affermazioni del prete e diceva di buttare al rogo i suoi testi. Lutero bruciò la bolla dando un segno di rottura definitiva. Appoggiato da Federico il Savio, che lo convinse ad appellarsi a Carlo V. Ma nella Dieta di Worms del 1521 Lutero si rifiutò di sconfessare le sue idee e divenne fuorilegge e nemico pubblico. Ma Lutero scampò la morte perché era ormai simbolo di intolleranza verso la chiesa corrotta, simbolo a cui si erano appoggiati sia il proletariato urbano e contadino sia i borghesi sia alcuni intellettuali e principi per motivi diversi fra loro (inno alla libertà, condivisione di idee, libertà di pensiero, presa di potere e territori contro la Chiesa). Nacque in Germania un fervore nazionale. Lutero fu messo in salvo da Federico e si dedicò alla traduzione tedesca della bibbia. Il sui scritti furono aiutati dall'utilizzo della stampa nella loro distribuzione e diffusione e dell'uso del volgare di Lutero, rivoluzione culturale, perché faceva perdere ai clerici il privilegio della lettura e comprensione dei testi sacri. Lutero promosse l'esigenza che ognuno imparasse a scrivere e lottò contro l'analfabetismo. I primi a muoversi dopo questa rivoluzione furono i cavalieri di Franz von Sickingen e dell'umanista Ulrich von Hutten che attaccarono gli ecclesiastici ma furono fermati dai feudatari laici e ecclesiastici. Lutero li condannò con dure parole. Più grave la rivolta dei contadini che portò quasi a una guerra civile. A partire dal 1524-25 i contadini, stufi delle condizioni sempre più dure dei loro lavori cominciarono a mettere a fuoco chiese e castelli e a darsi una organizzazione: l'Unione cristiana dell'Alta Svevia che aveva 12 articoli nei quali faceva riferimento alla dottrina di Lutero e rivendicavano lì i loro diritti. I contadini invocarono Lutero come paladino ma egli rifiutò di guidarli e li criticò per la loro violenza. Al contrario di Lutero Thomas Muntzer decise di essere capo della rivolta e di avere come filosofia che ognuno doveva avere ciò di cui necessitava. Fu catturato e ucciso. Come lui tutti i contadini che non si arresero furono isolati e massacrati. Questo per la loro poca compattezza. Nella Dieta di Spira poi 6 principi e 14 città si dichiararono ostili a mettere l'editto di Worms verso tutti i seguaci di Lutero. Da questa protesta prendono il loro nome, protestanti. Dopo questa dieta del 1529 nel 1530 definirono le loro posizioni nella Confessione Augustana e si riunirono nel 1531 nella Lega di Smalcalda. Il luteranesimo si espanse per i 2/3 del territorio tedesco e in Svizzera, dove Ulrich Zwingli lo introdusse e riformò la chiesa di Zurigo, non riconoscendo anche l'eucarestia e la messa. Alcuni estremisti si svilupparono da questa dottrina come gli anabattisti che volevano formare una comunità di santi e veri credenti e che credevano che ci si dovesse ribattezzare, poiché il battesimo dei fanciulli non era giusto e vero. Chiedevano anche la parità fra persone. Grebel e Manz, i due esponenti degli anabattisti, furono uccisi come molti altri. Ma la riforma di Zwingli fu fermata da un esercito cattolico e Zwingli fu ucciso. Gli anabattisti arrivarono in Germania dove si propagarono. A Munster, città vicina all'Olanda si creò una società basata sul non possesso e sulla santità anabattista. Ma fu presto repressa anche perché finita con l'essere un regime di terrore. Un altro riformatore, Calvino, che, luterano, si era spostato dalla Francia in Svizzera per fuggire le persecuzioni, arrivato a Ginevra formò uno Stato-Chiesa in cui la mentalità era quella della predestinazione: ognuno era già stato predestinato da Dio non per meriti ma per la sua Grazia. L'individuo doveva ricercare la sua posizione (dannato o eletto) lavorando e impegnandosi. Sulle questioni dottrinali e sulla disciplina ecclesiastica vigilava il Concistoro, composto da 12 laici e da alcuni pastori. Il sistema scolastico fu rinnovato e i magistrati vennero assoggettati da una forte morale e giudicati secondo la loro religiosità. Calvino fu intransigente e usò il terrore per evitare lussi, giochi o spettacoli. In Francia i Calvinisti furono chiamati Ugonotti. In Inghilterra Enrico VIII si allontanò dalla chiesa volendosi separare dalla moglie sterile. Clemente VII non concesse ciò ma Enrico sposò lo stesso un'altra donna e in più creò la Chiesa anglicana, che non aveva rotture dal punto di vista del pensiero con quella romana ma era sotto la giurisdizione del re (1534, Atto di supremazia). Con Edoardo VI si passo nel 1552 circa a una forma di protestantesimo con tratti di zwinglianismo e calvinismo. In Scozia, sotto Knox prevalse il calvinismo. In Italia si sviluppò l'evangelismo, ritorno alla fede dell'età evangelica, non distaccato dalla Chiesa. Alcuni immigrati in alcuni paesi, come Sozzini, eretici italiani, crearono eresie come appunto il socinianesimo, la dottrina più estrema del periodo, che criticava cristiani e luterani, la trinità e rifiutava ogni dogma.


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