PORTONI
Mentre
l'architettura del lato della casa che confina con la strada è poco o niente
sontuosa, il portone, è oggetto di grandi attenzioni, e molti ingressi sono
veramente notevoli per il disegno e per costruzione. Anche loro, come le
recinzioni, differiscono molto per fragilità o robustezza. I portoni che
fiancheggiano la strada sono quasi sempre solidissimi, con grosse sbarre
all'interno e una tettoia al di sopra; e se, come capita spesso, sono dipinti
di nero, hanno un'aria abbastanza sinistra. Ma, robusti o fragili, i portoni
sono sempre pittoreschi. Effetti rustici appaiono sovente anche nei portoni
delle case di città; e benché abbiano sempre un aspetto fragile, raramente se
ne vede qualcuno sfasciato o in cattive condizioni. Molti sono costruiti con
legno leggero e sottile, e tuttavia i loro montanti sono pilastri di legno
massicci, ben rinforzati sul retro da altri pilastri, e sormontata da una
robusta traversa. Vecchie tavole da barca pittoresche o rami irregolari o
contorti formano spesso la cornice di una delicatissima pannellatura
di listelli intrecciati o di motivi decorativi a traforo, con delle fasce di
bambù scure che formano la nervatura centrale di una serie di pannelli. Tutti
questi contrasti fra robustezza e fragilità, rusticità e raffinatezza, presenti
nel disegno, nel materiale e nell'esecuzione, sono le sorprese che rendono così
affascinante l'artigiano giapponese.
I portoni sono di
diversi tipi. Uno di questi si vede in città, nei lunghi casamenti incorporati
nel muro di cinta dello yashiki, e la sua struttura è
solida e massiccia. Un altro simile si trova nelle mastodontiche mura di
tegole, fango e intonaco che circondano lo yashiki.
Poi c'è un tipo che è affiancato da alte palizzate di legno leggero o di bambù
stipati uno all'altro; e un altro ancora, che appare nelle recinzioni dei
giardini, e che è quasi sempre fragilissimo. Un portone del primo tipo, che
rappresenta l'ingresso dello yashiki, complesso
residenziale non ancora esaminato. È il portone di un piccolo yashiki nei pressi di Kudan, a
Tokyo, che immette in un lungo edificio basso d'impianto solido e massiccio. Il
portone più grande ha da entrambe le parti delle piccole aperture per il
passaggio ordinario. Lo spioncino protetto da grosse sbarre che si trova in
fianco è riservato al guardiano, che da lì può vedere chi entra e chi esce.; il
fossato, stretto ma profondo, che trova davanti al portone, è attraversato da
un ponte di pietra. Il portone sembra molto più solido di quanto non sia in
realtà: i battenti come guarnizioni delle grosse borchie con la capocchia
arrotondata, che però, spesso sono di una solidità solo apparente, perché sono
fatte di una sottilissima lamina metallica e fissate in modo superficiale. Le
larghe fasce in metallo, i manicotti e le legature delle varie travi sono della
stessa lamina di rame. I portoni di questo tipo sono spesso dipinti di nero o
di rosso scarlatto, e in passato avevano splendide decorazioni multicolori e
guarnizioni metalliche.
A un altro gruppo
appartengono i normali portoni delle case di città di categoria più elevata. Il
disegno ne mostra la parte interna, e illustra il sistema di rinforzo dei
montanti per mezzo di altri pilastri e di controvenature.
I due battenti sono uniti con un grosso paletto di legno, dal tipo usato anche
da noi per portoni del genere. Nei portoni di questo tipo si trova quasi sempre
una porticina scorrevole, che ha il bordo inferiore
rialzata di un piede dal suolo, ed è alta appena quanto basta per permettere a
una persona di sgusciare dentro chinata. Il residente straniero deve acquisire
una grande agilità e un buon allentamento per entrare o uscire da questo
pertugio senza inciampare o sbattere la testa. Quando si fa scorrere
all'indietro la porticina munita di grata, un
congegno fa suonare una campana, o sbatacchiare una serie di pezzi di ferro
appesi a una corda, per avvisare il domestico che si trova all'interno. A volte
questa apertura supplementare invece della porta scorrevole ha la porta
battente (cioè a cardini); in questo caso è predisposto un singolare congegno
formato da vari pezzi di bambù legati a una tavoletta appesa alla porta; e
quando la porta si muove i bambù schioccano con gran fracasso. Questo
batacchio, piuttosto rudimentale ma ingegnoso. Per chiudere la porticina scorrevole inserita nel portone sono stati
escogitati diversi tipi sistemi curiosi.
Non solo i portoni
giganteschi sono dotati di queste piccole aperture, ance gli ingressi delle
botteghe e delle locande hanno una porticina che gira
su cardini o su cilindri. Essa viene chiamata 'porta del terremoto',
perché è usata per fuggire in caso di pericolo improvviso, quando c'è il
rischio che, a causa delle scosse, le porte più grandi o le imposte per la
pioggia si possano bloccare o inceppare.