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Primo degli imperatori romani. Nacque a Roma nel 63 a.C. da Gaio Ottavio e Attia (figlia di Giulia, sorella minore di Cesare, il quale, in mancanza di altri eredi legittimi, adottò, nel 45, il pronipote). Giuntagli notizia dell'assassinio di Cesare mentre si trovava ad Apollonia, ritornò immediatamente in Roma dove mutò il nome di Gaio Ottavio in quello di Gaio Giulio Cesare Ottaviano. Essendogli stata rifiutata da Antonio l'eredità di Cesare, si pose alla testa dei malcontenti e ottenne l'appoggio del Senato, grazie al quale sconfisse Antonio due volte (44/43) a Mutina (Modena); dopo di che, voltosi contro il Senato, che aveva creduto di fare del giovane Ottaviano un suo strumento, marciò su Roma e ottenne il consolato. Nel 43, si accordò con Antonio e Lepido, altro generale di Cesare, con i quali costituì il secondo triumvirato. Bruto e Cassio, congiurati contro Cesare, avevano intanto raccolto in Oriente un forte esercito. Contro essi mossero Ottaviano e Antonio e li sconfissero a Filippi (42). Poi i triumviri si divisero l'impero: Ottaviano ebbe l'Occidente compresa l'Italia; Antonio l'Oriente, Lepido, l'Africa.
Nel 36 Ottaviano eliminò Sesto, figlio di Pompeo, che occupava la Sicilia e dominava i mari, poi si sbarazzò di Lepido e si attribuì anche l'Africa.
Rimaneva Antonio, che già nel 40, per mezzo della moglie e del fratello, aveva suscitato torbidi in Roma.
Nel 32 Ottaviano, anziché rinnovare l'accordo, ottenne che fosse dichiarata guerra alla regina Cleopatra, alleata di Antonio e, rinunziato al titolo di triumviro, si fece eleggere console per l'anno seguente.
Come tale vinse ad Azio (31) Antonio e Cleopatra e, in seguito al loro suicidio, divenne ad un tempo padrone dell'impero e dell'Egitto.
Da questo momento si suol datare l'inizio del governo imperiale di Roma. In realtà, più che impero, nel senso che ebbe in seguito tale parola e che corrisponde alla forma di governo dei popoli orientali antichi, devesi parlare per questo primo periodo di principato: una forma di governo tendente alla monarchia, ma, per una certa divisione di poteri fra il principe e il senato, con alcuni caratteri di diarchia. Più accorto di Cesare, Ottaviano volle evitare di assumere titoli e funzioni che troppo direttamente urtassero le mentalità e le tradizioni del Senato e del popolo romano, per questo la nuova forma di governo non risultò da un mutamento di costituzione, bensì da adattamenti, in apparenza lievi, della costituzione repubblicana e dalla concentrazione nelle sue mani di più cariche ad un tempo; ebbe così il proconsolato per le Gallie, la Spagna e la Siria, la soprintendenza alle coste di tutto l'impero, il diritto di portare il titolo di imperator come prenome, il tribunato del popolo a vita e il titolo di Augusto (27) che gli conferiva un carattere quasi sacro e che poi egli portò come nome. Console per molti anni successivi e pontefice massimo fu considerato princeps civitatis, il primo dei cittadini; morì a Nola in Campania nel 14 d.C.
Vasta fu l'opera di Augusto per riorganizzare lo stato: riformò il Senato e le magistrature; riordinò l'amministrazione delle province (imperiali e senatorie, le prime di sua competenza e le altre meno forti per esercito e beni in mano all'oligarchia senatoria), creò il fisco, cassa dell'imperatore, e una gerarchia di funzionari per la sua amministrazione; diede un nuovo ordinamento all'esercito e istituì in Roma il corpo dei pretoriani; si sforzò con apposite leggi di ripristinare l'onore della religione, il sentimento della famiglia e l'agricoltura.
I suo eserciti guerreggiarono dapprima in Oriente, dov'egli ebbe l'omaggio dei Parti, poi in Occidente, ove Druso e Tiberio vinsero Reti, Vindelici, Pannoni, Germani, estendendo i confini dell'impero fino all'Elba e il Danubio. La disfatta di Varo (9 d.C.) nella selva di Teutoburgo limitò in seguito il dominio romano fino al Reno.
Sotto il rimanente periodo del suo regno il mondo godette di pace e di notevole prosperità.
Augusto favorì e protesse le lettere e le arti; Roma ebbe in quel tempo la sua più grande fioritura culturale e si ornò di monumenti insigni.
Augusto fu scrittore: di lui si ricordano vari poemetti e qualche libro.
Ma Augusto fu ricordato soprattutto per l'età augustea, quando a Roma ci fu il massimo periodo di splendore culturale e letterario, in questo periodo si hanno scrittori come Livio, Orazio, Virgilio, Ovidio ecc. ecc.
Ottaviano per quanto fortunato nella vita politica, fu sfortunato in quella privata, sancita dalla scomparsa per lui di alcuni cari: i genitori e i nipoti.
Adottò il figliastro di Agrippa, Tiberio.
Durante il suo il suo quindicesimo anno di regno, nacque a Betlemme Gesù Cristo.
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