L'Italia
fascista
Parola chiave: Consenso
Il totalitarismo imperfetto
Dalla fine degli anni '20 l'iscrizione al partito divenne una pratica di massa.
Il tentativo attraverso organizzazioni di massa era quello di «occupare»,
insieme allo Stato, anche la società, di riplasmarla dalle fondamenta facendo
leva soprattutto sui giovani.
1929: stipula dei Patti lateranensi
L'arretratezza economica e civile della società italiana fu per certi a spetti
funzionale al regime e all'ideologia fascista.
Dedicò un'attenzione tutta particolare al mondo della cultura e della scuola.
Ristrutturata già nel 1923 con la riforma Gentile, il regime si preoccupò di
fascistizzare l'istruzione attraverso una stretta sorveglianza sugli
insegnanti, e il controllo dei libri scolastici.
Come mezzo di comunicazione privato la radio entrò stabilmente nelle case della
classe media solo negli ultimi anni '30, influenzandone non poco i gusti e le
abitudini.
Il fascismo: affidava il suo successo alla forza dell'immagine e alla sua
capacità di persuasione.
Inasprimento del dazio sui cereali (=> battaglia del grano) aveva come scopo
il raggiungimento dell'autosufficienza, in parte raggiunto. l'obbiettivo di
quota novanta (ossia 90 lire per una sterlina), fu raggiunto.
Giganteso programma di bonifica integrale, Agro Pontino,
Per salvare le banche dal fallimento fu creato un istituto di credito pubblico,
l'Imi (1931), due anni dopo (1933) si diede vita all'Iri, che divenne azionista
di maggioranza delle banche in crisi.
In questo modo lo Stato italiano diventò Stato-imprenditore oltre che Stato
banchiere. A partire dal '35 => riarmo.
L'imperialismo fascista e l'impresa etiopica
1935: accordo di Stresa
Mentre si accordava con le democrazie occidentali per contrastare il riarmo
tedesco, Mussolini stava già preparando l'aggressione all'impero etiopico,
vendicando lo scacco subito dall'Italia nel 1896 con la sconfitta di Adua.
1935: l'Italia diede inizio all'invasione dell'Etiopia
1936: le truppe italiane comandate dal maresciallo Badoglio, entrarono in Addis
Abeba. conquista dell'Etiopia
1936: firma di un patto di amicizia cui fu dato il nome di Asse Roma-Berlino.
1939: firma del Patto d'acciaio, un formale patto di alleanza con la Germania.
L'Italia antifascista
Rivista «La Critica» di Benedetto Croce. Per coloro che intendevano opporsi
attivamente al fascismo, restavano aperte solo due strade: l'esilio all'estero
e l'agitazione clandestina in patria. Concentrazione antifascista.
Togliatti, fu anche dirigente di primo piano del Cominterin.
Il movimento antifascista svolse, fra il '26 e il '43, un ruolo di grande
importanza politica oltre che morale. Testimoniò con la sola presenza
l'esistenza di un'Italia che non si piegava al fascismo e che rese possibile il
sorgere, dopo il '43, di un movimento di resistenza armata al nazifascismo.
Un'Italia che gli antifascisti contribuirono più di ogni altro a rifondare.
Apogeo e declino del regime fascista
Politica economica fascista: sempre più ispirata a motivi di prestigio
nazionale e condizionata dal peso delle spese militari.
Ricerca di una sempre maggiore autosufficienza economica, traguardo
irraggiungibile.
Il duce auspicava per l'Italia un avvenire di conquiste e di confronti
militari.
Per avvicinarsi a questo obiettivo il regime sarebbe dovuto diventare più totalitario
di quanto non fosse stato fin allora. Introduzione, nel 1938, di una serie di
leggi discriminatorie nei confronti degli ebrei => nuovo motivo di
aggressività e compattezza nazionale. Ma anzichè suscitare consenso,
suscitarono sconcerto.