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L'impero e la dinastia sveva sec. xii - xiii




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L'IMPERO E LA DINASTIA SVEVA sec. XII - XIII


UN REGNO ELETTIVO E UNIVERSALE.

Tra il 12° e 13° sec. mentre in Francia, Inghilterra e sud Italia i sovrani cercavano di ricomporre il potere ora in mano dei signori locali, in Germania  ed in Italia Sett. La trasmissione del potere era ereditaria anche se soggetta all'approvazione dell'assemblea dei principi e all'unzione pontificia che le dava valore universale e sacrale. La lotta per la corona tedesca si divideva tra la casata si Svevia e quella di Baviera. Nel 1152 viene eletto imp. Federico di Svevia con madre di Baviera la cui casata regnò per tre generazioni, con lotte e incertezze che si verificavano al momento della successione della dignità dinastica.


LA POLITICA ITALIANA DI FEDERICO I


Nel 1154 Barbarossa arriva in Italia per dare aiuto al papa e ad alcune piccole città che temevano le grosse città tipo Milano che osteggiavano il potere temporale e soverchiavano i piccoli comuni. Gli oppositori furono uccisi. Molto importante fu un'indagine che fece Barba sulla situazione politica e sociale delle città italiane. Nella dieta di Roncaglia (Piacenza) emanò un decreto nel quale stabiliva le prerogative dell'autorità imperiale nei campi di: vie di comunicazione,giustizia, imposte, moneta, guerra. Con la Costitutio pacis proibiva invece le leghe tra città comunali. Milano si oppone ma viene attaccata e sconfitta, ma in seguito alla forte pressione fiscale instaurata dell'impero, nel 1167, si crea la lega Lombarda che sconfigge il Barba nel 1176 che veniva anche osteggiato dal papa AlessandroIII. Pace a Venezia e in seguito a Costanza con riconoscimento dell'esercizio delle regalie ai comuni in cambio del riconoscimento formale dell'autonomia imperiale. Ci sono molte copie nei comuni di questo atto considerato riconoscimento ufficiale dei poteri cittadini. 1190 Barba muore annegato mentre andava alla III crociata.


L'UNIONE CON IL REGNO NORMANNO.

La migliore mossa di Federico I per la successione imperiale fu la politica matrimoniale: suo figlio Enrico VI sposò costanza D'Altavilla (Normanna) nel 1186,  e si inserì nella successione per il regno di Sicilia alla morte di Guglielmo II. Fu re ma Enrico e la moglie crepano ad un anno di distanza lasciando tutto a Federico che fu affidato al papa Innocenzo III che approfittò per rafforzare la sua pressione nei suoi domini. Il papa lo accompagna fino alla maggior età. Intanto la contesa imperiale andava avanti tra Ottone di Brunswik e Filippo di Svevia. Con l'aiuto del papa prevale Ottone che nel 1209 si rende indipendente dal papa che lo scomunica. Nel 1212 Federico venne incoronato imperatore e si impegna a non rompere alla chiesa.

Per la successione imperiale si risolse tutto con la battaglia di Bouvines con Filippo appoggiato dall'Inghilterra di Giovani senza terra, e dall'altro Federico con dalla sua il re di Francia Filippo Augusto. Vince Federico 1220 che oltre a re di Sicilia era anche imperatore.


FEDERICO II

Vi era molta incertezza per la successione dinastica al suo tempo; in Germania le prerogative regie erano limitate dal potere spropositato dei principi. I legami feudali non erano collegati al regno. Volle cambiare questo andamento ma non tolse potere ai principi. In Boemia con la Bolla d'Oro diede indipendenza giurisdizionale al re e la confermò rinunciando al concordato di Worms. Le sue prerogative erano di fondazione e protezione delle città. 1220: si diresse in Sicilia dove il suo potere non si sentiva più perchè usurpato dalle elité locali, e non fece come in Germania. Si arrogò tutti i diritti che gli erano stati tolti. Promosse il commercio di stato indebolendo i mercanti, controllò meglio il territorio costruendo e presidiando castelli,CREÒ UN APPARATO AMMINISTRATIVO INDIPENDENTE DALLA MILIZIA. Fece raccogliere le sue leggi nel codice di Melfi. Era un uomo di cultura che promosse arti e scienze. 1235-37 : torna in Germania dove arresta il figlio ribelle e lo coduce in carcere in Italia.

Vuole sottomettere i comuni del Nord (Lega lombarda) e vi riesce in un primo periodo ma desiste di fronte ad alcune sconfitte e alla cattura del figlio Enzo. Muore nel 1250.


GLI ULTIMI SVEVI.

Fino al 1273 nessuno succede al trono imperiale; proseguono le guerre nell'Italia Sett. tra città pro (Cremona) e contro  (Milano) l'impero. Succede quindi il figlio legittimo Corrado che dura 4 anni. Suo figlio Corradino gli succede a 10 anni sotto la guida del papa. Ma Manfredi altro figlio del Federico si impadronisce del regno e al papa viene l'idea di affidare il regno di Sicilia a Carlo D'Angiò fratello del re di Francia. Egli in battaglia sconfigge il Manfredi. Corradino allora cerca di riprendersi il regno ma viene sconfitto a Tagliacozzo 1268.


IL MITO DEGLI SVEVI IN STORIOGRAFIA.

La storiogr. Tedesca esalta la figura, mentre quella italiana ottocentesca lo considera il nemico per eccellenza; Kantorowicz lo considera un illuminato per come ha gestito i suoi rapporti politici e precursore della sovranità moderna. Abulafia lo ridimensiona forse troppo polemicamente, fatto sta che l'ultima interpretazione considera FedericoII una delle personalità di maggior rilievo della storia occidentale europea.



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