L'europa liberale e gli stati uniti d'america

L'EUROPA LIBERALE E GLI STATI UNITI D'AMERICA

La Restaurazione decisa dal Congresso di Vienna del 1814 cerca di bloccare gli effetti provocati dalle rivoluzioni francese e industriale, riconsegnando il potere politico alle vecchie dinastie regie. La Restaurazione non è altro che un ritorno al passato, dato che afferma il principio di legittimità, non potevano essere cancellati i privilegi di re e nobili in quanto legittimi per diritti dinastici, antiche consuetudini.

Secondo i pensatori reazionari un ritorno al passato era impossibile, perché altrimenti si sarebbe potuto riproporre la stessa situazione che portò alla rivoluzione. Era necessario costruire un sistema politico che potesse garantire pace e stabilità tra gli Stati, per evitare un'altra rivoluzione.

Una restaurazione vera e propria avviene in Spagna dove ritorna il tribunale dell'Inquisizione.

Importanti cambiamenti introdotti nel periodo napoleonico come l'abolizione delle giurisdizioni feudali e il nuovo regime della proprietà vengono confermati.

La santa Alleanza stipulata da Russia, Prussia e Austria, svolge una funzione, infatti rappresenta un governo internazionale con il compito di intervenire per aiutare i sovrani che sono i difficoltà.

L'Europa della Restaurazione  si presenta come un sistema di Stati dinastici, rinnovati nelle loro strutture interne infatti si passa dall'assolutismo illuminato ad una monarchia costituzionale; ma anche per quanto riguarda le strutture esterne ci sono cambiamenti riguardo le relazioni tra gli Stati.

Il sistema politico si rivela molto efficace nei paesi europei con situazioni sociali ed economiche arretrate, come l'Impero russo e austriaco, stati della confederazione germanica e stati della penisola italiana. Diversa è la situazione in Francia e Inghilterra dove l'industrializzazione si è diffusa e le classi borghesi chiedono di partecipare alla vita politica del paese. A questo punto c'era bisogno di accettare e terminare spinte provenienti dalle nuove classi sociali.

A queste esigenze risponde il liberalismo che fa proprie le idee di libertà individuale, tolleranza religiosa, eguaglianza giuridica dei cittadini, rappresentanza politica, divisione dei poteri, adattandole alla nuova situazione politico-sociale.

Uno degli interpreti del liberismo è Constant. Per lui la vera liberta è quella dei popoli moderni. La libertà dei moderni si può realizzare stabilendo norme riguardo gli ambiti di libertà delle persone che non devono avere altri limiti oltre le leggi.

Con questa teoria il liberalismo ottocentesco diventa un'ideologia politica per le classi borghesi.

Il punto di partenza della concezione liberale inglese è la concezione utilitaristica di Bentham, secondo cui lafine del potere politico è procurare benessere a tutti gli individui.

Secondo invece Mill il benessere degli individui può essere raggiunto in base ad un allargamento del diritto di voto.

Suo figlio punta su un intervento governativo, lo stato deve contribuire alla crescita della ricchezza e aiutare le classi svantaggiate abolendo i fenomeni di sfruttamento, e garantire diritti primari e istruzione.

Infine c'è Tocqueville, che secondo lui per incanalare lo sviluppo della democrazia, si deve attuare la separazione dei poteri e il ripristino delle autonomie locali, operate negli stati uniti che lui vede come modello a cui ispirarsi.

Al momento della Restaurazione, il Regno Unito possiede il sistema politico e istituzionale più avanzato. È retto da una monarchia parlamentare divisa in due schieramenti Tories e Whigs.

Alla morte di Castlereagh il governo tory elimina i dazi protezionistici e abolisce il divieto di associazione per i lavoratori, vengono ammessi nella vita politica i cattolici.

Nel 1830 si forma il governo di coalizione tra Whigs e Tories, che li porta ad un avvicinamento.

Nel 1832 il governo emana una riforma elettorale che abbassa il censo per accedere al diritto di voto allargando il corpo elettorale.

Nel 1833 fu emanata un'altra legge quella sul lavoro delle fabbriche che stabilisce un massimo di dieci ore lavorative per i minori di 18 anni e un massimo di otto per i minori di 12.

Negli anni 40 un governo di tory riforma il sistema fiscale e liberalizza il commercio inglese, e questo determina la caduta del governo.

Nel 1876 la regina Vittoria è proclamata imperatrice delle Indie. La trasformazione dell'Inghilterra in un Impero è un avvenimento critico nell'evoluzione del regime liberale inglese perché rinforza l'espansione mondiale.

Nel 1867 la riforma elettorale decreta la fine del vecchio sistema politico. I due schieramenti si trasformano in partiti, partito liberale e partito conservatore.

La consacrazione imperiale ha rinnovato la forza del suo potere simbolico riassumendo nella figura del sovrano lo spirito nazionale.

Il secondo paese europeo dove prende piede il liberalismo è la Francia. La rivoluzione francese e il periodo napoleonico hanno approfondito la frattura tra le classi sociali, tra città e campagna, ma più grave è l'assenza di istituzioni che possano mediare questi conflitti.

Le potenze riunite al Congresso di Vienna convincono il sovrano a concedere una Carta Costituzionale, che disegni il rapporto di fedeltà tra i francesi e una dinastia che ha perso la sua aura sacrale.

Dopo la morte di Luigi XVIII di Borbone sale al trono Carlo X, che fa varare una legge dove tutti gli aristocratici che hanno perso le loro proprietà durante la Rivoluzione ricevono un risarcimento, decreta lo scioglimento della Camera andando contro il Parlamento, limitando la libertà di stampa. Tutto ciò porta ad un insurrezione nel 1830.

Subito quindi si decise di dare la corona a Luigi Filippo di Borbone - Orléans, che accetta di essere re dei francesi per volontà del popolo.

Il22 febbraio del 48 il primo ministro Guizot vieta un grande banchetto che si deve tenere nella capitale, portando così all'ennesima rivoluzione di un popolo che non accetta questa cosa. Il re è costretto a fuggire e si proclama una 2° repubblica.

Il 23 aprile del 48 si vota per eleggere l'assemblea nazionale costituente incaricata di redigere la nuova costituzione. L'esito favorisce la componente moderata dello schieramento repubblicano.

Ristabilito l'ordine si approva la nuova costituzione ispirandosi al modello statunitense assegnando il potere legislativo al Parlamento monocamerale e il potere esecutivo al presidente della Repubblica.

La maggior parte dei francesi, spaventata della minaccia del socialismo, elegge presidente Luigi Napoleone Bonaparte. Dopo essersi guadagnato il sostegno della chiesa cattolica si allea con i conservatori per eliminare le organizzazioni che si oppongono al suo progetto politico. A questo punto il Parlamento decide di sbarazzarsi di Napoleone varando una legge che tagli il corpo elettorale e respingendo la proposta di modificare l'articolo della Costituzione che impedisce la rielezione di un presidente al momento della scadenza.

Nel 1852 Napoleone con un plebiscito fa approvare la restaurazione dell'Impero di cui assumerà la corona come Napoleone III.

Il regime bonapartista  garantiva la libera iniziativa imprenditoriale e sollecitava le risorse dello stato a favore dello sviluppo economico.

Inoltre l'intreccio tra finanzia pubblica e banca privata favorisce i grandi investimenti nel settore ferroviario e in opere pubbliche come il traforo del Moncenisio e il taglio del canale di Suez.

La Francia grazie all'alleanza con l'Inghilterra blocca l'espansione russa in direzione del Mar Nero e sostiene le lotte italiane contro i dominatori austriaci e russi.

L'obiettivo di napoleone in campo estero era indebolire i due imperi per riconfermare la Francia come paese dominante.

In seguito ad un incidente diplomatico scoppia la guerra tra la Francia e la Prussia. Lo scopo è, per la Prussia di allargare i suoi domini creando un impero tedesco e questo solo sconfiggendo la Francia; l'obiettivo della Francia è bloccare questa estensione prussiana. La guerra si conclude con la vittoria della Prussia e l'imperatore diventa prigioniero dei tedeschi. Il secondo impero francese crolla e lascia il posto a una nuova repubblica, la terza.

Nel 1871 il popolo parigini prende il controllo del municipio di Parigi. Questo porta ad una guerra civile che provoca tanti morti. La 3 repubblica vince dallo scontro con il popolo, ma non godrà mai di un sostegno popolare perché, il popolo è ancora intenzionato a ristabilire un governo autoritario.