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"L'ETA' DEI REGIMI TOTALITARI"
Da secoli
sotto, il dominio degli zar
da una parte si
schierarono i bolscevichi (maggioritari) capeggiati da Lenin e da Trotzkij, che
volevano realizzare il socialismo con la rivoluzione;
dall'altra i
menscevichi (minoritari) che volevano realizzare il socialismo con le riforme.
I fermenti esplosero nel 1905 quando una massa
di lavoratori si diresse verso il palazzo d'inverno sede del governo per una
manifestazione. Ma le truppe dello zar intervennero uccidendo un centinaio di
manifestanti. Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale e le sconfitte della
Russia nel 1915, animarono le speranze dei bolscevichi di riprendere la
rivoluzione e di abbattere il regime zarista. Lo zar abdicò a favore del
fratello Michele che però rinunciò alla corona.
La Russia Sovietica
Il nuovo
governo presieduto da Lenin aveva instaurato la dittatura del Partito Comunista
e per difendere la dittatura del proletariato Lenin diede vita a una "Polizia
Politica" chiamata CEKA che aveva il compito di reprimere gli oppositori del
Regime.
la lotta all'analfabetismo;
l'organizzazione
solidale e assistenziale;
l'uguaglianza di tutti i cittadini;
la
lotta contro
l'uguaglianza
tra i sessi e i coniugi, l'istituzione del matrimonio civile e del divorzio.
A Lenin gli successe Stalin che instaurò in Russia una
dittatura. Egli sosteneva che, per sopprimere la povertà, riteneva necessario
rilanciare ed ampliare le attività produttive; pertanto bisognava sostituire i
principi della NEP con una pianificazione economica rigorosamente controllata
dal governo centrale. Stalin decise di adottare la politica dei piani
quinquennali. Il primo fu lanciato nell'ottobre 1928 e si concluse a dicembre
1932 il secondo andò dal 1933 al 1937, il terzo iniziato nel 1938 fu interrotto
dalla Seconda Guerra Mondiale. Per superare l'arretratezza delle campagne, le
piccole aziende agricole vennero unificate alle grandi aziende statali. La
collettivizzazione dell'agricoltura provocò l'opposizione dei KULAK (contadini
ricchi) che non volevano rinunciare alle loro terre. Il regime rispose a questa
resistenza con la repressione. Stalin attuò così un Regime dittatoriale basato
sulla repressione e sul terrore, abbandonando ogni principio della libertà
individuale e di democrazia. Negli anni compresi tra il 1936 e il 1938,
indicato come il periodo delle "grandi Purghe, furono attuati processi e
condanne a morte ai membri del partito contrario al Regime ed a tutti coloro
che erano considerati da Stalin "nemici del popolo".
BIENNIO ROSSO (1919-20)
L'Europa era uscita dalla guerra profondamente lacerata e divisa. Essa aveva perso anche la sua posizione egemoniaca nel mondo perché nuove potenze extra europee, Stati Uniti e Giappone, erano entrati nel gioco politico e mondiale. Il dopoguerra fu caratterizzato in Europa e in Italia:
Dall'irrompere dei partiti di massa nella scena politica;
Da grandi crisi economiche; dalla crisi dei regimi liberali;
Dalla nascita dei partiti totalitari (nazismo, fascismo).
La guerra aveva provocato un
profondo sconvolgimento dei valori tradizionali e delle idee. L'esempio della Rivoluzione Bolscevica
influiva sul proletariato industriale. Si ebbe una massiccia sindacalizzazione
dei lavori; combattimento fondati a
Milano da Benito Mussolini il 23 marzo 1919, quando tali organizzazioni
dichiararono la propria
fiducia nei nuovi partiti di destra. Sulla scena
politica italiana comparve un nuovo partito di massa: "IL PARTITO POPOLARE
ITALIANO" fondato nel gennaio del 1919 da Don Luigi Sturzo che diede al partito
un'impronta confessionale, democratica, costituzionale e soprattutto non
classicista. Disoccupazione, delusione per le promesse non mantenute spinsero le masse popolari a manifestare
la loro protesta con le vaste agitazioni del "Biennio rosso" (1919-20).
Ritornato Giolitti al governo nel 1920, tentò di arginare tali problemi sia
risolvendo
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