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L'ESPANSIONE ISLAMICA
L'Arabia può essere divisa in tre fasce:
1. Arabia meridionale (Yemen) terra di sedentari, per le favorevoli condizioni
geografiche (Oceano Indiano e monti). Si praticava l'agricoltura, con
produzione di aromi e loro commercio (incenso, mirra, spezie). L'economia entrò
in crisi nel V d.C. e la zona fu sottomessa dai Persiani
2. Arabia settentrionale: genti beduine (pastori). Zona ampia, arida e
semidesertica. Di qui passavano le vie carovaniere verso gli empori d'oriente e
occidente. Si costituirono qui il Regno di Lakhm intorno al basso Eufrate, in
orbita persiana e il Rengo di Ghassàn, vicino alla Palestina, dipendente da
Bisanzio. Erano regni cristiani (uno nestoriano, l'altro monofisita) e
perennemente in conflitto.
3. Arabia centrale: varie tribù di beduini, alla guida di un sayyid, signore,
depositario delle leggi dei padri (sunna). La religione era politeista e
animista, con santuario nella Mecca. Commercianti della Mecca. Qui nascerà
l'Islam: Maometto, suo fondatore nacque alla Mecca, intorno al 570 e crebbe nel
suo ambiente commerciale. Nel 610 durante una veglia notturna passata in
preghiera, gli si presentà l'Angelo Gabriele che gli diede l'ordine 'Recita!' e
gli dettò, per ordine di Allah, il Corano (che vuol dire 'recitazione, lettura
ad alta voce'). Maometto, divenuto profeta, cominciò a predicare. Ma incontrò
la diffidenza dell'aristocrazia qurayshita di cui faceva parte, che impose alla
gente di rompere i rapporti con Maometto e, dato il complesso sistema dei legami
alla base del sistema tribale, ci fu una rottura nel clan e in tutta la città.
Maometto strinse legami anche con la città di Yathrib (poi Medina) che gli
offrì la supremazia: nel 662 uscì dalla Mecca e compì l'egira (migrazione) a
quella che da quel momento in poi si chiamò Medina (città del profeta). Qui
dettò una Costituzione fondata sul nuovo principio dell'unica comunità di
credenti, religiosa e politica (sostituiva i legami tribali)
I musulmani di Medina cominciarono a compiere razzie per vivere, soprattutto a
danno delle carovane dirette alla Meccan, indebolendone il commercio. Nel 624
si compì
Nel 628 Maometto ottenne di poter compiere coi suoi seguaci un pellegrinaggio
alla Caaba (il santuario della Mecca), dopo di che molti alti dignitari della
Mecca si professarono credenti: Maometto abbattè gli idoli pagani alla Caaba e
instaurò il culto di Allah: Mecca divenne città santa mentre Medina capitale
politica. Da entrambe le città furono esclusi i non musulmani e tra il 630 e il
631 si compirono molte spedizioni contro pagani, ebrei e Bizantini, che
offrirono anche a Maometto l'opportunità di accrescere il proprio prestigio.
Nel 632 egli morì e si pose il problema di una nuova guida allo Stato islamico.
I vari gruppi della umma, comunità araba dei fedeli, proposero propri
candidati:
i 'Compagni dei giorni dell'egira' sostenevano Abu Bakr e il principio elettivo
gli intransigenti 'legittimisti' con Alì, cugino del profeta, rivendicavano la successione di un erede legittimo
il
potente clan qurayshita degli Omayyadi (gli ultimi venuti all'Islam)
reclamavano la necessità urgente di una guida politica
Si definì una nuova carica: il khalìfat rasùl Allah (vicario o
successore dell'inviato di Dio): il califfo era la guida politico-sociale della
comunità islamica, con carica elettiva, ma tra i membri della tribù di
Maometto, i Quraysh. I califfi furono:
1. Abu Bakr (632-634) dei 'Compagni dei giorni dell'Egira'. Difese l'unità
islamica dai tentativi di secessione di tribù beduine aizzate da 'nuovi
profeti'. Nel 633 invase Bisanzio che dovette cedere Siria e Palestina. Mosse
anche contro
2. Omar (634-644) entrambi. Conquista di Persia (633-642) e verso occidente:
Egitto, Africa fino alla Tripolitania (632-645)
3. Othmàn (644-656) dell'aristocrazia omayyade. Muàwiya, futuro califfo, nel
649 conquistò Cipro e nel 655 inflisse una sconfitta navale ai Bizantini. Gli
arabi cominciavano a navigare. I legittimisti e i Qurrà, invidiosi
dell'aristocrazia omayyade, sollevarono il popolo contro il califfo, che fu
ucciso nel 656.
4. Ali (656-661) dei legittimisti salì al califfato. Ma non avendo punito gli
uccisori di Othmàn, si attirò l'opposizione omayyade guidata da Muàwiya,
governatore di Siria, che fece decadere Alì e divenne califfo.
Alì non potè riprendere le armi contro Muàwiya perché si verificò una
spaccatura nel suo esercito: lo scisma dei kharigiti (ribelli) che gli
rimproveravano di perseguire un potere personale e non la causa di Allah.
Diedero perciò vita a una nuova comunità con una visione puristica (una sorta
di fondamentalismo). Alì fu assassinato e con lui si chiuse l'epoca dei califfi
elettivi
5. Muàwiya (661) comincia l'epoca del califfato dinastico, sotto gli Omayyadi
(fino al 750). Nacque però anche na setta di seguaci di Alì, gli sciit
(sunniti, seguaci della tradizione, erano invece i sostenitori del califfo)
L'Islam
Le tribù, la cui unità in nome dell'Islam era stata operata da Maometto,
rischiavano di nuovo di dividersi. Si cercò quindi di operare delle
contromisure:
1. redazione scritta e uniforme del Testo Sacro, imposto come Corano ufficiale
nel 650
2. estrazione e fissazione dal Corano di pratiche di legge e di culto (i cinque
pilastri dell'Islam):
professione di fede nel Dio unico
preghiera canonica 5 volte al giorno verso
elemosina rituale
digiuno nel mese del Ramadan (prima rivelazione a Maometto)
pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta
nella vita
L'Islam si pone come una religione di legge (sharìa): investe ogni
aspetto della vita sociale, politico, individuale. Non esistono sacramenti né
sacerdoti. Una delle prescrizioni fondamentali è la gihàd, guerra santa,
contro i nemici dell'Islam che rifiutano di convertirsi, obbligo collettivo. Il
Corano distingue tra atei e adoratori di idoli e 'Popoli del Libro' (con un
testo sacro rivelato, come ebrei e cristiani), questi ultimim protetti, col
diritto di praticare i propri culti in cambio di un'imposta esigua al califfo
(questo permise la conquista di grandi territori gravati dalle pesanti imposte
persiane e bizantine).
L'impero islamico
I nuovi dominatori imposero anche percentuali del bottino di guerra da
assegnare ai combattenti. Si stilarono elenchi dei combattenti e registri
contabili, gettando le basi della burocrazia per il nuovo impero, che si
avvalse anche di personale esperto reclutato tra gli antichit sudditi di
Bisanzio e della Persia.
Le ex tribù nomadi si riunirono in piccoli insediamenti urbani, in origine
campi militari da cui partivano le scorrerie
Muàwiya si spostò a Damasco, capitale, lontano dalle ribellioni kharigite e
sciite. Operò molte trasformazioni dello stato islamico:
1. abbandono dell'idea teocratica dello Stato a favore di una monarchia
dinastica assoluta
2. maturazione della consapevolezza della natura imperiale dello Stato, con
popoli e territori diversi, ma con assoluta preminenza della stirpe araba e
della sua lingua
3. organizzazione delle funzioni statali, su modello bizantino
Si compirono nuove conquiste ed espansioni:
1. verso Bisanzio. Tre spedizioni, ma senza successo
2. verso le regioni centroasiatiche a est: conquista di importanti città come
Samarcanda e Kabùl, per le quali passava la 'via della seta', ma cedimento di
fronte alla resitenza turca
3. verso le Colonne d'Ercole: razzie. Forte opposizione delle tribù berbere
cristiane in nordafrica. Fu comunque sottomessa
Seguì un fiorire di architettura con moschee e palazzi regali. Vi fu forte
impulso allo studio di filosofia, matematica e medicina e per la presenza di
giudei e cristiani poliglotti si svilupparono scuole di traduttori, che
permisero all'Europa cristiana la conoscenza di pensatori e scienziati di età
classica ed ellenistica come Aristotele.
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