L'eredità
della grande guerra
Parola chiave: Inflazione
Mutamenti sociali e nuove attese: Tornati alla vita civile, i combattenti si
trovarono di fronte a una realtà molto diversa da quella che avevano lasciato.
Tutti cercavano qualche forma di compenso per le sofferenze subite o per gli
anni perduti a causa della guerra. Il primo problema fu il reinserimento dei
reduci. Sorsero dappertutto grosse associazioni di ex combattenti che agivano
come propri gruppi di pressione, pronti a mobilitarsi per la difesa dei propri
valori e dei propri interessi.
La «massificazione della politica»: Partiti e sindacati videro aumentare
ovunque il numero dei loro iscritti. Acquistavano maggiore frequenza le
manifestazioni pubbliche basate sulla partecipazione diretta dei cittadini.
Progetti rivoluzionari e aspirazioni riformistiche: generico desiderio di pace
e di giustizia sociale, società più equa e democratica, che tentativo di
conciliare le rivendicazioni patriottiche col progetto wilsoniano di un nuovo
ordine internazionale fondato sull'autodeterminazione dei popoli e sui pacifici
rapporti fra le nazioni.
Il ruolo della donna
La prima guerra mondiale segnò una tappa importante nellla trasformazione del
ruolo sociale ed economico delle donne.
Diritto di voto: in Inghilterra nel 1918, Germania nel 1919 e Stati Uniti nel
1920.
Le conseguenze economiche
Dissesto finanziario e indebitamento, al bisogno di liquidità i governi avevno
risposto stampando carta moneta in eccedenza, mettendo così in moto un rapido
processo inflazionistico. I governi europei dovettero affrontare i complessi
problemi legati al passaggio dall'economia di guerra a quella di pace.Quattro
anni di interruzione delle usuali correnti di traffico avevano inferto un
durissimo colpo alla tradizionale supremazia commerciale dell'Europa. La
risposta fu una ripresa del nazionalismo economico e di protezionismo doganale,
soprattutto da parte dei nuovi Stati che volevano sviluppare una propria
industria. Intervento statale: si rafforzò la tendenza dei pubblici poteri a
intervenire su materie un tempo riservate alla libera iniziativa delle parti
sociali.
Il biennio rosso: Tra il 18 e il 20: grande ondata di lotte operaie del biennio
rosso (riduzione dell'orario di lavoro a otto ore giornaliere).
Non si esaurì però con le rivendicazioni sindacali. Alimentate dalle vicende
russe, si manifestavano aspirazioni più radicali, che investivano direttamente
il problema del potere nella fabbricae nello Stato. In Francia e in Gran
Bretagna le classi dirigenti riuscirono a contenere senza eccessive difficoltà
la pressione del movimento operaio.
Germania, Austria e Ungheria furono invece teatri di veri e propri tentativi
rivoluzionri che comunque furono rapidamente stroncati. Ciò che fu possibile in
Russia, in presenza di un capitalismo debole, non si verificò negli altri paesi
europei, dove il movimento operaio era per lo più legato ad una lunga azione
pacifica all'interno delle istituzioni..
Rivoluzione e controrivoluzione nell'europa centrale.
Prima ancora di essere sancita dalle scissioni ufficiali, la rottura fra socialdemocrazia
e comunismo era stata segnata nei fatti dalle vicende che in Russia avevano
portato i bolscevichi al potere e più ancora da quelle drammatiche che in
Germania avevano seguito la proclamazione della Repubblica. Contrariamente ai
menscevichi russi, i socialdemocratici tedeschi avevano dietro di sè una lunga
tradizione di lotte legali, controllavano le centrali sindacali, disponevano di
un apparato organizzativo efficiente e capillare: erano anzi, dopo la
dissoluzione dell'esercito, l'unica grande forza organizzata presente nel
paese. La linea moderata scelta dalla Spd portava fatalmente allo scontro con
le correnti più radicali del movimento operaio tedesco: gli «indipendenti»
delll'Uspd e soprattutto i rivoluzionari della Lega di Spartaco. I dirigenti
spartachisti incitavano i rivoluzionari a rovesciare il governo. Ma la risposta
del proletariato berlinese fu inferiore alle aspettative. La repressione fu
immediata e durissima. I leader dl movimento spartachista, Karl Liebknecht e
Rosa Luxemburg, furono arrestati e trucidati da ufficiali dei corpi franchi.
La costituzione di Weimar: indiscutibilmente democratica, prevedeva il
mantenimento della struttura federale dello Stato, il suffragio femminile, un
governo responsabile di fronte al Parlamento e un presidente della Repubblica
eletto direttamente dal popolo.
1920: la Spd subì una secca sconfitta e dovette cedere la guida del governo ai
cattolici del Centro (furono i social democratici a dover governare nella
difficile fase del trapasso di regime) => la maggioranza assoluta andò al
Partito cristiano-sociale.
Repubblica dei soviet in Ungheria: fu breve e drammatica, per instaurare nel
1919 una Repubblica sovietiva, che attuò una politica di dura repressione, e
poco dopo l'ondata di terrore bianco cadeva sotto un regime autoritario
sorretto dalla Chiesa.
La stabilizzazione moderata in Francia e Gran Bretagna
In Francia e Gran Bretagna l'obiettivo della stabilizzazione fu sostanzialmente
raggiunto, almeno sul piano della politica interna. In Francia, solo nel '24 i
radicali di sinistra , uniti ai socialisti, riuscirono a strappare la
maggioranza ai moderati.
Anche in Gran Bretagna furono le forze moderate a guidareil paese negli anni
critici del dopoguerra. Frail '18 e il '19 i conservatori furono sempre al
potere, salvo un breve intervallo dei laburisti, nel 1924 (Mac Donald). Tornati
al potere, i conservatori avviarono un politica di usterità finanziaria e di
contenimento dei salari che li portò a scontrarsi duramente con i sindacati. I
laburisti riuscirono a riaffermarsi alle elezioni del 1929: nuovo ministero
laburista guidato da Mac Donald, destinato a vita breve per il sopraggiungere
della grande crisi economica del 1929-30.
La Repubblica di Weimar
Modello di democrazia parlamentare aperta ed avanzata caratterizzata da
rigoglio di attività intellettuale e artistica. La Spd, unico partito capece di
dominare i nuovi fenomeni di mobilitazione sociale, rimase per un intero
decennio il partito più forte, ma non riuscì mai ad allargare i suoi consensi
al di la del tradizionale elettorato operaio.
I partiti borghesi:
-Partito popolare tedesco-nazionale
-Partito tedesco-popolare
-Partito democratico tedesco
La diffidenza nei confronti del sistema democratico coinvolgeva non solo i
gruppetti dell'estrema destra sovversiva, ma anche buona parte della media e
della piccola borghesia che vedevano la repubblica indissolubilmente associata
alla sconfitta, all'umiliazione di Versailles.
L'annuncio dell'entità delle riparazioni suscitò in tutta la Germania un'ondata
di proteste. I gruppi dell'estrema destra nazionalista - fra i quali si stava
mettendo in luce il piccolo Partito nazionalsocialista guidato da Adolf Hitler
- scatenarono una vera e propria offensiva terroristica contro la classe
dirigente repubblicana, accusata di tradimento per essersi piegata alle
imposizioni dei vincitori.
Tra il '21 e il '22 intanto si assisteva a un rapidissimo processo
inflazionistico che fece precipitare il valore del marco.
La crisi della Ruhr
1923: La Francia e il Belgio, traendo pretesto dalla mancata corresponsione di
alcune riprazioni in natura, inviarono truppe nel bacino della Ruhr. Il governo
tedesco, impossibilitato a reagire militarmente, incoraggiò la resistenza
passiva: definitivo tracollo finanziario. Il prezzo pagato dalla popolazione fu
altissimo. E altrettanto grave fu il danno per le istituzioni repubblicane. Nel
momentopiù drammatico della crisi la classe dirigente trovò però la forza di
reagire. 1923: si formò un governo di «grande coalizione» comprendente tutti i
gruppi «costituzionali» (dai tedesco-popolari alla Spd) e presieduto da Gustav
Streseman: il governo ordinò la fine della resistenza passiva della Ruhr e
riallacciò i contatti con la Francia. Il Partito nazionalsocialista capeggiato
da Hitler, tentò un'insurrezione contro il governo centrale, ma il complotto fu
rapidmente represso. La Germania otteneva un massiccio aiuto per la sua ripresa
economica e in poco tempo l'industria tedesca tornò ai primi posti nel mondo
per volume di produzione.
1924: Alle elezioni si vide un calo dei partiti democratici e una parallela
avanzata delle due ali estreme (comunisti e tedesco-nazionalisti).
1925-28: L'elezione di Hindnburg, già capo dell'esercito e simbolo vivente del
passato imperiale. 1928-29: i socialdemocratici riassunsero la giuda del paese.
Furono gli anni della stabilità. Streseman governò ininterrottamente fino alla
sua morte, nel '29.
La ricerca della distensione in Europa
1921: Piccola Intesa, con la Romania
1924: con l'accettazione del piano Dawes da parte dei governi francese e
tedesco, si inaugurò una fase di distensione e di collaborazione fra le due
potenze ex nemiche.
1925: il risultato più importante dell'intesa franco-tedesca fu rappresentato
dagli accordi di Locarno. Impegno di Italia e Gran Bretagna a farsi garanti
contro eventuali violazioni.
1926: la Germania fu ammessa alla Società delle Nazioni.
1828: i rappresentnti di quindici stati, firmarono un patto con cui si
impegnavano a rinunciare alla guerra come mezzo per risolvere le controversie
=> rappresentò il punto più alto della fase di distensione internazionale.
Ma questa stagione si interruppe bruscamente alla fine del decennio, in
coincidenza con l'inizio della grande crisi economica mondiale.