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L'avventura napoleonica




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L'AVVENTURA NAPOLEONICA


UN NUOVO CONDOTTIERO SULLA SCENA


Nel 1976, il ventiseienne Napoleone Bonaparte fu messo, dal direttorio, a comando dell'esercito che operava in Italia. Quest'ultimo non era più un'organizzazione di nobili ma era un esercito di massa.

Nella campagna d'Italia ,Napoleone batte gli austriaci e si presentò come un salvatore.


AMBIZIONI POLITICHE E COLPO DI STATO


Nel 1798 ,il direttorio, incaricò Napoleone di guidare la spedizione in Egitto per colpire il commercio inglese e le comunicazioni con l'India.

Napoleone si trovò vittorioso sulla terra ma perse tutta la sua flotta di navi ad Abukir per opera dell'ammiraglio Horatio Nelson e si trovò bloccato in Egitto.

Inoltre si formò una nuova coalizione anti-francese tra Inghilterra, Austria e Russia.

Questa coalizione riconquistò il nord Italia abbattendo la repubblica cisalpina.

In Francia la situazione politica era più che mai instabile, ma , nel giro di pochi mesi, Napoleone seppe ribaltare la situazione:nell'autunno 1789 tornò in patria e, con un colpo di stato,abbatte le vecchie istituzioni e creò il consolato:un' organo che gli dava un potere personale diretto.

Poi ristabilì l'ordine interno con una nuova costituzione e, con una brillante campagna militare, costrinse Austria e Inghilterra a firmare la pace.


NAPOLEONE IMPERATORE


In poche parole, la costituzione del 1800 diceva che nelle mani di Napoleone si concentravano ampissimi poteri. Lui era primo console ed era affiancato da 2 consoli subordinati.

Inoltre aveva il pieno controllo del potere esecutivo, di quello giudiziario e di quello legislativo (le leggi erano approvate da lui e dal consiglio di stato i cui membri erano scelti da Napoleone stesso).

Il tribunato e il corpo legislativo, le due assemblee che discutevano e approvavano i progetti legislativi,erano controllate dal governo.

Nel 1802 Napoleone si fece nominare , con un plebiscito, primo console a vita.

Nel 1804 una nuova costituzione e un nuovo plebiscito nominarono Napoleone Bonaparte imperatore dei francesi. Fu incoronato il 2 dicembre 1804 a Notre-Dame dal da Papa Pio VII.


L'INTRODUZIONE DEL CODICE CIVILE


Nel 1804 , la Francia, tornava a essere una monarchia. L'azione di governo di Napoleone, era si autoritaria e senza opposizione, ma anche animata da un' intento di modernizzazione e da uno spirito riformatore .

Il maggior contributo di novità venne dalla nascita del codice civile, con il quale la Francia si dava delle regole scritte. Le novità più importanti furono:

- l'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge

- la sacralità della proprietà

- la libertà di iniziativa economica

- il carattere laico dello stato (libertà di culto per le diverse religioni)







AMMINISTRAZIONE,SCUOLA,RAPPORTI CON LA CHIESA


Sul piano amministrativo, Napoleone voleva rendere efficiente la macchina statale.

Le più importanti autorità a livello periferico erano :i prefetti(avevano molti compiti), sottoprefetti e sindaci. Ora gli incarichi amministrativi venivano assegnati in base al merito e alla competenza.

Inoltre venne riorganizzato il sistema scolastico per assicurare una valida formazione culturale ai giovani.

Napoleone aveva un altro obiettivo:superare le spaccature che avevano distrutto il paese nella rivoluzione. Così favorì il rientro in patria dei nobili emigrati e concluse con il papa uno storico concordato, assicurandosi l'appoggio della chiesa.


LA FRANCIA E' CON NAPOLEONE


Le riforme napoleoniche avvantaggiarono soprattutto  i ceti borghesi. Comunque una sostanziale concordia nell'opinione pubblica accompagnò l'azione politica di Napoleone, grazie ai clamorosi successi militari oltre confine.


NAPOLEONE DOMINA L'EUROPA


Napoleone combatte in Europa negli anni tra il 1796 e il 1815 e si scontrò con 7 diverse coalizioni di stati europei, alleatisi per impedire alla Francia di conquistare tutta l'Europa.

I principali avversari napoleonici furono: Austria, Prussica ,Russia e Inghilterra.

Le prime tre vennero ripetutamente sconfitte sulla terraferma, ma l'Inghilterra, grazie alla forza della sua flotta, pose un limite invalicabile all'espansionismo di Napoleone.

Nel 1812 il regno di Francia raggiunse la sua massima espansione . Esso era formato da domini diretti e da monarchie governate dai familiari dell'imperatore,quindi sottomesse alla Francia.


LE CONSEGUENZE DELLA SUPREMAZIA FRANCESE


Nei territori conquistati, Napoleone esercito uno sfruttamento economico più o meno pesante.

La sua politica favorì la diffusione delle riforme giuridiche e amministrative già realizzate in Francia e suscitò la nascita di un nuovo spirito di identità nazionale ,che porterà al crollo dell'egemonia imperiale francese.



















LOTTA CON L'INGHILTERRA,GUERRA CON SPAGNA E RUSSIA


Napoleone sapeva che non poteva battere la flotta inglese, così, per conquistare l'Inghilterra, decise di stroncarla finanziamente.

Lui voleva bloccarne ogni commercio con l'Europa ma, per far questo, doveva conquistare tutti i porti europei.

Così cerco di espandere i suoi domini in Portogallo , ma venne sconfitto a causa dell'intervento della flotta inglese. La Spagna, invece, venne inizialmente conquistata, ma il paese oppose una strenua resistenza e riuscì a liberarsi dagli invasori.

Dopo questi fallimenti, Napoleone pensò che la Russia avesse dei commerci con l'Inghilterra. Cosi mise in piedi un esercito di 700.000 uomini e si lanciò alla conquista della sconfinata nazione.

L'impresa fu un vero e proprio disastro: i russi evitarono scontri campali e attirarono Napoleone nel centro della nazione. Mosca venne conquistata ma la Russia no.

A questo punto, l'arrivo dell'inverno e la mancanza di provviste, lo costrinsero alla ritirata.

Solo 50.000 uomini sopravvissero.


NAPOLEONE COSTRETTO ALL'ESILIO


Nonostante le perdite, tornato in patria Napoleone mise in piedi un nuovo esercito e si scontrò contro una nuova coalizione formata da truppe inglesi, russe, austriache e svedesi.

Napoleone venne sconfitto e esiliato all'isola d'Elba.

Da qui fuggi per tentare l'ultimo assalto ma venne fermato a Waterloo (1815).

Così fu esiliato a Sant'Elena, dove morì nel 1821.





























UNITA' 4: LA PENISOLA ITALIANA  IN ETA' NAPOLEONICA


CAMBIANO I GOVERNI, NASCONO NUOVI STATI


L'Italia era stata la prima regione a sperimentare la strategia espansionistica di Napoleone. Con la campagna d'Italia, il generale corso aveva provocato uno sconvolgimento politico.

Le vittorie ottenute contro il regno di Sardegna e l'impero austriaco ,non solo spalancarono a Napoleone le porte per il nord Italia, ma portarono in tutta la penisola, al rovesciamento dei precedenti governi stranieri.

Nel nord Italia nacque la Repubblica Cisalpina . In poco tempo si formano nuovi stati: la Repubblica Ligure, la Repubblica Romana e la Repubblica Partenopea.


LE SPERANZE DEI PATRIOTI ITALIANI


Negli stati italiani c'era una parte di settori della società , che vedevano la Francia come il paese che aveva sconfitto il dispotismo e proclamato i valori della libertà.

Questa ristretta cerchia era formata da intellettuali, studenti, professionisti di estrazione borghese e alcuni esponenti della nobiltà.

Questi "patrioti" filofrancesi , videro nell'iniziativa napoleonica la possibilità di liberarsi dalle precedenti dinastie, che si erano mostrate incapaci di rinnovare le istituzioni e la società.

Una parte di questi intellettuali, pensava già all'Italia unita.


LE CONTRADDIZIONI DELLA NUOVA REALTA'


Il termine con cui venivano chiamati gli stati conquistati dai francesi, ovvero Repubbliche Giacobine, portava con se molti elementi di ambiguità.

Infatti il giacobinismo, in Francia, era stato definitivamente superato.

Le speranze dei patrioti italiani vennero meno quando, nella pace di Campoformio, Napoleone barattò, con gli austriaci ,la liberazione della Lombardia in cambio del Veneto.

Inoltre i francesi attuarono un vero e proprio saccheggio economico sulle repubbliche  e imposero una Costituzione politica modellata sul modello francese.

In pratica nelle repubbliche italiane non si affermò mai un clima di reale indipendenza.


L'OSTILITA' POPOLARE PER IL DOMINIO FRANCESE


Nel corso del 1799, l'Italia si accorse di essere sottomessa al dominio francese.

Così crebbero in Italia gli episodi di ribellione ai nuovi regimi.

Ad alimentare queste insorgenze furono diversi fattori :  l'ostilità verso un invasore spesso arrogante ,l'attaccamento alle tradizioni religiose e la propaganda anti-francese del clero.


FALLISCE A NAPOLI LA REPUBBLICA ILLUMINISTA


La Repubblica Partenopea, fondata da intellettuali napoletani eredi della tradizione illuminista, si trovò ben presto a dover fronteggiare la controffensiva borbonica. Essa era guidata dal cardinale Fabrizio Ruffo, appoggiata dalle forze inglesi e alimentata da bande di briganti.

Questa coalizione sconfisse la nuova Repubblica e praticò una spietata repressione.

L'isolamento in cui si trovarono i patrioti napoletani, abbandonati dal popolo, ispirarono allo storico Vincenzo Cuoco, la stesura di un saggio: Saggio storico sulla rivoluzione napoletana.




DALLA REPUBBLICA CISALPINA AL REGNO D'ITALIA


Nel corso del 1799, le repubbliche furono rovesciate, fino a quando Napoleone non riprese la sua offensiva militare. Dopo la vittoria di marengo, la più importante repubblica, la cisalpina, fu ricostituita.

Nel 1802 assunse l'appellativo di Repubblica Italiana. Così,da un lato adottò tutte le leggi e gli ordinamenti francesi  ma dall'altro ottenne la pressoché totale rinuncia all'esercizio della sovranità nazionale e una reale autonomia da Parigi.

I margini di autonomia dalla Francia svanirono quando Napoleone proclamò l'impero.

La repubblica italiana venne trasformata in regno  d'Italia e posto sotto il controllo di Napoleone , rappresentato dal figliastro Eugenio di Beauharnais.


REGNI NAPOLEONICI E ANNESSIONI ALLA FRANCIA


Il cammino del regno d'Italia rispecchiò la parabola di quello francese. La penisola si ingrandì con l'acquisizione del Veneto , dell'Istria e della Dalmazia(queste ultime 2 dipartimenti imperiali) in cambio del Trentino e del Tirolo. Nel 1808 furono annesse anche le Marche.

Negli anni successivi quasi tutto il nord Italia e il centro furono conquistati e , nel 1806, venne rovesciato il dominio borbonico e conquistato anche il regno di Napoli.

Il regno fu dominato da Giuseppe Bonaparte(fratello maggiore) e, nel 1808 passò a Gioacchino Murat che lo difese dal ritorno dei Borbone.


IL DIFFONDERSI DEI PRINCIPI RIVOLUZIONARI


L'inserimento dell'Italia  nei domini francesi comportò effetti molteplici e differenziati.

Da una parte favorì lo svecchiamento delle strutture economiche, sociali e politiche, accelerando il movimento riformatore.

Dall'altra soffrì gli stessi limiti già visti nell'esperienza francese:il carattere centralistico, le mancate autonomie territoriali e l'iniziativa dal basso.

Altre cose positive portate dal movimento riformatore furono: una più razionale organizzazione amministrativa, sanitaria e scolastica, una politica fiscale più equa e l'affermazione del carattere laico dello stato.


I VECCHI PRIVILEGI FEUDALI SOPRAVVIVONO NEL MERIDIONE


Queste trasformazioni non avvennero in tutta Italia in modo omogeneo.

Nel regno di Napoli, i dominatori francesi, non riuscirono a rompere i vecchi privilegi che i baroni esercitavano sui demani, terreni che lo stato aveva ceduto in passato ai signori locali.

Né Bonaparte né Murat riuscirono a eliminare questi privilegi.


LA NASCITA DI UN NUOVO SENTIMENTO NAZIONALE


La subordinazione alla Francia e il continuo sfruttamento degli interessi italiani, portarono la nazione a ribellarsi ai francesi.

Gli inglesi, avversari di Napoleone , cercarono di alimentare l'avversione degli italiani al regime napoleonico, prospettando loro un futuro di libertà , unità e indipendenza .

Dopo la caduta di Bonaparte ci si accorse di quanto quelle parole furono illusorie.


































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