La Tomba delle Meraviglie
Scoperta circa 14 anni fa a Cortona, la
"Tomba delle Meraviglie" è stato oggetto di approfonditi
studi e ricerche. La struttura presenta un altare situato in posizione rialzata
e raggiungibile pertanto attraverso una scalinata, i cui gradini
mostrano "pedata" ridotta. E' quindi opinione diffusa che fossero
adibite alla deposizione di offerte funerarie per il defunto. Inoltre la base
della gradinata è caratterizzata da una "modanatura", modellamento della pietra
raffigurante una sfinge. La monumentale composizione rivela anche particolari
decorazioni: modelli "orientaleggianti", attestazione degli stretti rapporti
intercorrenti tra gli Etruschi di Cortona e le
popolazioni dell'Anatolia e della "zona Egeica" (Creta, Rodi, Cipro e Grecia).
Può risultare utile analizzare il territorio
circostante il monumento. Frazione di Cortona
sottostante la città, Sasa è situata in pianura ed
annovera un esiguo numero di case. Circa 2500 anni fa, fu tra i centri etruschi
più fiorenti. La tomba, fra le maggiori e meglio decorate sepolture etrusche
rinvenute, era in origine circondata da campi e poderi: malgrado
le usanze, quindi, la necropoli non era collocata all'ingresso della città,
bensì esternamente al centro abitativo.
Il sito di Cortona fu scoperto nel 1928. Presenta
una forma sporgente verso l'alto, definita "melone", "montarozzo"
oppure "cuccummella". I lavori furono tuttavia
abbandonati in quanto ostacolati dall'acqua di una vicina falda. Ripresi in
seguito nel 1987, i lavori dimostrarono come le dimensioni
del monumento fossero state inizialmente sottovalutate. La "Tomba delle
Meraviglie" manifesta infatti misure pari a 26 metri in lunghezza e 10 metri in altezza: ne
consegue un'ampiezza notevole per una tomba, corrispondente a 260 m². E' costruita in
pietra arenaria ed articolata in varie camere. Costituita da un lungo corridoio
orientato a ponente, al quale sia accede attraverso un
portale di cui si è conservata l'imponente architrave, il monumento, composto
da 2 vestiboli laterali e 6 cellette, culmina in una cella principale, situata
al termine del "dromos" che ne consente l'accesso. La
struttura poggia su un enorme basamento in pietra ornato da triplici modanature
"a toro" ed "a becco di civetta". Non esiste un'altra tomba che presenti le stesse
caratteristiche decorative: l'eccezionalità di tale ritrovamento è legata anche
alla presenza di sculture. Le ante, che introducono all'altare, sono costituite
da 2 blocchi simmetrici raffiguranti scene di lotta tra un uomo ed un essere
mostruoso. Nella lastra di destra, meglio conservatasi, è rappresentato una
sfinge nell'atto di stritolare un guerriero che si difende con un pugnale.
Un'osservazione non approfondita potrebbe indurre in errore: il mostro
tenderebbe ad essere considerato un leone. Tramite attenta analisi è invece
possibile notare come la presenza delle trecce e la forma delle orecchie suggeriscano le sembianze di una sfinge. Il blocco di
sinistra, invece, non è stato identificato. Nel complesso è inoltre
riscontrabile un elemento controverso: il ricorso nella costruzione a pietre
scolpite a forma di palma riconducibile alle cultura
orientale, con particolare riferimento all'ambito egizio e mesopotamico.
La provenienza di tale tipologia decorativa non è chiara. In altre
tombe etrusche non è infatti stato rinvenuto alcun
riscontro. Gli Etruschi sono pertanto considerati il prodotto di un innesto di
gruppi provenienti dalla Lidia nell'Italia centrale,
dove era particolarmente diffusa la cultura villanoviana. Erodoto,
nelle "Storie", narra di una migrazione verificatasi dopo la Guerra di Troia; rimangono comunque notevoli dubbi circa le origini degli Etruschi.
La magnificenza della tomba induce ad avanzare nuove
ipotesi circa la sua funzione: ad uno scopo puramente celebrativo del
defunto, si aggiungeva probabilmente una finalità collegata alle cerimonie
pubbliche. I monumenti, in particolare le strutture risalenti al periodo aureo
della civiltà etrusca, contenevano oggetti in oro ed in argento, in seguito
depredati dai tombaroli: in tale ambito, è
interessante ricordare come i primi "violatori di tombe" furono gli Etruschi
stessi. Tuttavia la "Tomba delle Meraviglie", interrata ad una certa
profondità, risulta mimetizzata nel paesaggio;
pertanto il suo ritrovamento si rivelò alquanto impegnativo. Attestazione di
tale difficoltà è fornita dall'ottimo stato di conservazione del complesso.
Grazie alla sua particolare posizione, il monumento non è mai stato opera di
depredazione e saccheggio. Gli oggetti non risultano
manomessi e le statue sono collocate nella loro posizione originaria: la rovina
di ogni singolo elemento decorativo non fu dunque determinata dall'opera umana,
bensì è conseguenza del tempo.