1795 - la svolta borghese

1795 - la svolta borghese

III COSTITUZIONE (difende gli interessi della ricca borghesia):

Limita di nuovo il diritto di voto riservandolo ai ceti benestanti (regime censitario = basato sul censo -ricchezza-).

La costituzione sancisce la separazione dei poteri

      Il potere esecutivo (governo) viene affidato al Direttorio composto da 5 membri che nomina i ministri e i capi dell'esercito.

      Il potere legislativo viene affidato al Consiglio dei 500 (anziani).

Terrore bianco: si tratta del sistematico sterminio tramite ghigliottina non solo dei seguaci di Robespierre, ma più in generale dei Giacobini (sinistra più estrema), è una fase di vendetta contro gli artefici del terrore (di Robespierre).

Le tendenze moderate della ricca borghesia sono disapprovate non solo dai Giacobini ma anche dai Keelisti (i nostalgici dell'Ancien Regime, gli aristocratici); ci sono di conseguenza numerosi tentativi di insurrezione che il Direttorio reprime con l'esercito (in questo frangente si mette in luce un giovane e ambiziosissimo generale ossia Napoleone Bonaparte

Il maggiore tentativo di rivolta (il più intenso) fu guidato da Bubeuf che perseguiva l'attuazione di un regime comunistico (abolizione della proprietà privata, conduzione collettiva delle terre per mettere il lavoro al servizio di tutti, l'obbiettivo è eliminare gli sfruttati; si divide tutto uguale); sarà Bebeuf a organizzare la congiura degli eguali (1796) che persegue la piena uguaglianza non solo giuridica ma anche politica, economica e sociale: la congiura sarà repressa con veemenza (forse) dall'esercito.

Alla fine del '700 (1797-98) la Francia versa ancora in una situazione caotica ed è continuamente minacciata da coalizione europee che tentano di stroncare la rivoluzione (per paura che possa capitare la stessa cosa nel proprio paese).

L'ordine sarà ristabilito a partire dal 1799, anno del colpo di stato di Napoleone Bonaparte che si avvia a diventare il nuovo imperatore francese.