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La Sinistra al potere (1876-96) e gli ultimi anni del secolo
1876: la Sinistra storica va al potere con Ago- stino Depretis (1877-8 ), che inventa il tra- sformismo: cercare di volta in volta una mag- gioranza qualsiasi che permettesse di far ap- provare la legge in discussione, emarginando le opposizioni di estrema destra e di estrema sinistra.
1882: l Italia entra nella Triplice alleanza con la Prussia e l Impero austro-ungarico, per non restare politicamente isolata. Allarga anche la base elettorale, che resta comunque ristretta.
1887: inizia l'espansione coloniale italiana in Eritrea (Africa meridionale). Dopo l alluvione dell'Adige iniziano i primi grandi flussi migratori. Le regioni più coinvolte dall'emi- grazione sono il Veneto ma anche l Italia meridionale e le isole, caratterizzate da estrema povert : al nord un eccesso di popola- zione che gravava su un'agricoltura rudimen- tale; al sud il grande latifondo.
1887: il parlamento conosce i risultati del- l Inchiesta Jacini, una ricerca articolata sulle condizioni di vita delle classe sociali in tutte le regioni d Italia. Sono passati 26 anni dall'u- nità d Italia (1861) e soltanto ora la classe po- litica italiana si informa sulla popolazione, che in precedenza tassava senza conoscere e senza che fosse applicato un principio storico del di- ritto inglese: paga le tasse soltanto chi è rap- presentato in parlamento. Le condizioni di vita che emergono sono sconvolgenti, soprattutto nell Italia meridionale e nelle isole. L analfa- betismo raggiunge in media il 70%, e arriva ad oltre il 90% nelle isole. Per attuare l'inchiesta lo Stato si deve appoggiare alle parrocchie, perché da solo non ce la fa: i questionari e le risposte sono compilate dai parroci, che face- vano parte della ristrettissima percentuale al- fabetizzata della popolazione. Il lavoro dura dal 1881 al 1887.
1888: a Depretis succede Francesco Crispi, un ex garibaldino, che in politica estera sviluppa la politica coloniale e all'interno attua una po- litica autoritaria e repressiva. Sono colpiti cat- tolici e socialisti. Ci sono anche manifestazio- ni governative di anticlericalismo, dopo con- tatti infruttuosi con la Chiesa per risolvere la questione romana.
1892-93: scoppia lo scandalo della Banca ro- mana: la banca aveva stampato il doppio della carta moneta prestabilita. Allora le principali banche italiane emettevano moneta. Sul piano politico paga Giovanni Giolitti, ma è coinvolto Crispi.
1896: Crispi, l'uomo forte, si dimette quando giunge la notizia della sconfitta delle truppe italiane a Adua, in Etiopia. Gli anni successivi sono politicamente confusi: in parlamento non c'è una maggioranza abbastanza consistente da formare un solido governo.
1898: a Milano l'esercito spara sulla folla che manifestava chiedendo il pane. Fa 180 morti e un gran numero di feriti. Il sovrano plaude alla strage. Lo stesso anno nasce la FIAT.
1900: il re Umberto I è ucciso a Monza da Ga- etano Bresci, un anarchico venuto dagli Stati Uniti per vendicare le vittime di Milano.
Negli ultimi anni del secolo le grandi masse socialista e cattolica esprimono i nuclei del Partito Socialista Italiano (PSI) e del Partito Popolare Italiano (PPI).
1901 1914: il liberale Giovanni Giolitti guida il governo. La sua idea è che lo Stato non si deve schierare con alcuna parte sociale e che debba fare da mediatore se capitalisti e operai non trovano l'accordo. Cerca di evitare i con- flitti politici emarginando le ali estreme del parlamento e dando un contentino ora al cen- trodestra ora al centrosinistra, in modo da eli- minare le spinte rivoluzionarie e da tenere sal- damente il potere nelle sue mani. Le sue aper- ture ai socialisti sono però rifiutate dall'ala massimalistica del PSI. Sotto di lui l'Italia co- nosce un certo sviluppo economico, ma l ac- centuazione dei conflitti politici lega le mani a un nuovo governo proprio allo scoppio della prima guerra mondiale.
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